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Top 10 orologi di lusso sotto i 5.000 $ (Guida 2025)

Introduzione: Il lusso accessibile al polso

L’orologeria di lusso ha fatto sognare a lungo, ma possedere un orologio iconico non richiede più necessariamente un budget astronomico. Vi proponiamo una panoramica dei 10 orologi di lusso “accessibili” (meno di 5.000 €) che coniugano eredità storica, eccellenza meccanica e valore duraturo. Dal primo orologio indossato sulla Luna alla riedizione moderna di un classico subacqueo degli anni ’50, ogni segnatempo presentato qui ha segnato la storia a suo modo rimanendo abbordabile per l’appassionato ambizioso. Così, esploreremo per ogni modello il suo contesto storico rivoluzionario, i dettagli del suo movimento e delle sue complicazioni, le referenze più ricercate, l’evoluzione della sua quotazione sul mercato (valore 2025 in € e $), nonché consigli per l’acquisto per rendere questi orologi un investimento ragionato e un orgoglio al polso. In breve, una guida completa per conciliare passione orologiera e budget limitato, senza compromessi sul sogno e sulla qualità.

1. Omega Speedmaster Professional “Moonwatch”

Contesto storico

Lanciato nel 1957 come cronografo sportivo, l’Omega Speedmaster si è guadagnato i galloni diventando nel 1965 l’orologio ufficiale delle missioni spaziali abitate della NASA. Entra definitivamente nella leggenda il 21 luglio 1969 quando Buzz Aldrin calpesta il suolo lunare con uno Speedmaster Professional al polso, rendendolo il primo orologio indossato sulla Luna. Questo cronografo robusto e preciso ha resistito ai test estremi della NASA là dove altri hanno fallito, il che fu rivoluzionario all’epoca. Da allora, è giustamente soprannominato “Moonwatch” in omaggio a questa impresa storica.

Pubblicità del 1969 per l'Omega Speedmaster Professional, che ne esalta il ruolo di orologio indossato dagli astronauti dell'Apollo – Credito: DC Vintage WatchesNel 1969, Omega celebra lo Speedmaster Professional come il primo orologio indossato sulla Luna, sottolineando il suo legame indissolubile con la conquista spaziale – Credito: DC Vintage Watches

Movimento e complicazioni

Lo Speedmaster Professional è animato da un movimento cronografo manuale di affidabilità a tutta prova. I modelli vintage degli anni ’60 utilizzavano il calibro Omega 321 (a navette), sostituito poi dal calibro 861 e successivamente 1861. Questi movimenti a carica manuale assicurano una visualizzazione tricompax (3 contatori) leggibile e una funzione cronografo con ruota a colonne o a camme a seconda della versione. Nessuna complicazione sofisticata tranne il cronografo e la scala tachimetrica incisa sulla lunetta – ma questa semplicità è garanzia di robustezza. Il Moonwatch attuale mantiene questa architettura classica (ora calibro 3861, con certificazione Master Chronometer), conservando persino un vetro esalite sulla versione “Professional” tradizionale, un cenno ai modelli originali in plexiglas.

Referenze ricercate

Tra le molteplici iterazioni, la referenza 105.012 e 145.012 (anni 1960) sono apprezzate perché sono quelle indossate durante Apollo 11. Per un budget <5k€, ci si orienterà piuttosto verso referenze più recenti come lo Speedmaster Professional ref. 3570.50 (anni 2000, calibro 1861) o la versione a carica manuale prodotta fino al 2020 (ref. 311.30.42.30.01.005). Questi modelli “Moonwatch” classici, senza complicazioni aggiuntive, offrono il DNA originale. Le serie limitate (Snoopy Award, Apollo XI) sono fuori budget, ma lo Speedmaster “Sapphire Sandwich” (fondo zaffiro, ref. 311.30.42.30.01.006) può talvolta trovarsi intorno ai 5.000 € di seconda mano in buone condizioni.

– Omega ref. 145.012-67, lo stesso indossato sulla luna dagli astronauti dell’Apollo – Movimento cronografo Cal. 321 – Fondello espositivo Thomas Preik – Bracciale Omega 1171/633

Valore sul mercato nel 2025

Simbolo di un rapporto qualità-prezzo imbattibile, lo Speedmaster “Pro” si negozia nuovo intorno ai 5.000 € (≈ 5.300 $) con bracciale in acciaio per la versione esalite. Sul mercato dell’usato, i modelli degli anni 2010 in buono stato oscillano tra 3.500 e 4.500 €, a seconda delle condizioni e della presenza o meno di scatola/documenti. Si osserva un leggero aumento dei prezzi negli ultimi anni con l’entusiasmo attorno alle missioni Apollo, ma rimane stabile e sotto la soglia dei 5k€. Le referenze più vecchie con calibro 321 si scambiano ben oltre (spesso >10k€), ma per un Moonwatch classico al trizio o luminova degli anni ’90-2000, considerate ~4.000 €. Questa quotazione relativamente stabile lo rende un valore sicuro: lo Speedmaster conserva bene il suo valore ed è poco soggetto alle mode passeggere.

Consigli per l’acquisto

Privilegiate gli esemplari completi (full set con scatola e documenti) e recentemente revisionati. Verificate l’autenticità del quadrante e del fondello: gli Speedmaster sono talvolta modificati (es: quadrante di servizio sostituito). Un dettaglio da ispezionare è il famoso ippocampo inciso sul retro e le menzioni di impermeabilità.

Diffidate dalle offerte troppo belle per essere vere; fate eventualmente autenticare l’orologio da un esperto o confrontatelo con le numerose documentazioni disponibili (Moonwatch Only ecc.). Su piattaforme riconosciute come Catawiki o Chrono24, beneficiate di garanzie, ma esaminate bene le foto del movimento: il calibro 1861 deve riportare l’iscrizione Omega incisa. Infine, non esitate a negoziare il prezzo se la manutenzione non è stata fatta di recente, poiché una revisione completa presso Omega può costare ~600€. Seguendo questi consigli, lo Speedmaster Professional rimarrà la pietra angolare della vostra collezione, senza superare il vostro budget.

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2. Rolex Oyster Perpetual 36

Contesto storico

L’Oyster Perpetual 36 mm è l’erede diretto del primo orologio da polso impermeabile di Rolex, l’Oyster del 1926. Questo fu testato con successo durante la traversata della Manica dalla nuotatrice Mercedes Gleitze nel 1927, evento che Rolex promosse in prima pagina di giornale per vantare il suo rivoluzionario orologio resistente all’acqua. L’Oyster Perpetual (OP) combina appunto l’Oyster (cassa impermeabile) e il rotore Perpetual (carica automatica inventata da Rolex nel 1931) – un concentrato di innovazioni che ha fatto storia. Orologio sobrio senza funzione data, l’OP 36 incarna da decenni l’entry-level Rolex di alta qualità, apprezzato per la sua versatilità unisex e la sua estetica pulita. Il suo lancio in nuove tonalità di quadrante nel 2020 (turchese, giallo, corallo, ecc.) ha suscitato un vero entusiasmo modernizzandolo e ricordando al contempo i colori divertenti dei Rolex Stella vintage degli anni ’70.

Un Oyster Perpetual 36 in una rara tonalità «White Grape». Sotto la sua apparente semplicità si nasconde un discendente diretto del primo Oyster del 1926, il primo orologio da polso impermeabile al mondo – Credito: Catawiki

Movimento e caratteristiche

All’interno batte un movimento Rolex calibro 3130 (poi 3230 dal 2020) a carica automatica, certificato cronometro (COSC) e a carica bidirezionale Perpetual. Nessuna complicazione tranne la lancetta centrale dei secondi – Rolex punta sulla precisione e sulla semplicità. La cassa Oystersteel da 36 mm garantisce un’impermeabilità fino a 100 m grazie alla corona a vite Twinlock e al fondello a vite. Il quadrante presenta grandi indici a bastone luminescenti Chromalight che assicurano una leggibilità ottimale di giorno e di notte. L’Oyster Perpetual non offre funzioni elaborate, ma beneficia di tutte le ultime innovazioni Rolex: spirale Parachrom antimagnetica, ammortizzatori Paraflex, riserva di carica portata a 70 ore sul calibro 3230… Inoltre, il suo bracciale Oyster a maglie piene con fibbia Oysterclasp illustra l’eccellenza in termini di comfort e finitura.

Referenze pertinenti

La referenza moderna 126000 (OP 36 lanciata nel 2020) con calibri 3230 e quadranti laccati turchese, rosso “coral”, verde ecc., è molto ricercata – in particolare la versione turchese “Tiffany” la cui quotazione è esplosa nel 2021. Tuttavia, questi modelli superano spesso i 5k€ sul mercato grigio.

Per rimanere sotto i 5.000 €, ci si orienterà piuttosto verso la generazione precedente ref. 116000 (foto sopra) prodotta dal 2007 al 2018: offre un quadrante spesso sobrio (blu, nero, bianco, o la versione “White Grape” champagne), un calibro 3130 robusto e se ne trovano esemplari intorno ai 4.500 €.

I modelli OP 36 ref. 114200 (anni 2000, indici con numeri arabi “3-6-9”) o le ref. 14203 (anni ’90, talvolta bimetallico oro/acciaio) possono anch’essi rientrare nel budget di seconda mano.

Nota bene: l’Oyster Perpetual esiste anche da 34 mm e 41 mm, ma la versione da 36 mm offre il miglior equilibrio storico e unisex.

Valore di mercato 2025

Gli Oyster Perpetual hanno conosciuto una forte valorizzazione recente, in particolare i quadranti laccati colorati: ad esempio, un OP36 turchese ref.126000 si negoziava fino a 15.000 $ al culmine dell’hype a fine 2021. Nel 2025, questi prezzi si sono assestati ma rimangono intorno agli 8.000 $ (7.500 €) per i colori più apprezzati. Tuttavia, i modelli OP36 classici (quadranti neutri) sul mercato dell’usato si situano piuttosto tra 4.000 e 5.000 € a seconda dell’età e dello stato. Nuovo, Rolex indica un prezzo al pubblico di circa 5.600 € ma le liste d’attesa rendono difficile l’acquisto al MSRP. La buona notizia è che questa gamma è relativamente stabile: l’OP, senza complicazioni ostentate, invecchia bene e si svaluta poco.

Così un 116000 acquistato oggi 4.500 € ha tutte le possibilità di conservare (o addirittura aumentare leggermente) il suo valore tra qualche anno, essendo Rolex un marchio la cui quotazione non si indebolisce.

Consigli per l’acquisto

Assicuratevi che l’orologio non sia stato lucidato eccessivamente: i bordi della cassa Oyster devono rimanere netti. Verificate la corrispondenza dei numeri di serie e di referenza tra la cassa e i documenti (se disponibili). Come sempre con Rolex, attenzione alle contraffazioni – essendo l’OP un modello “d’ingresso”, ne esistono copie (in particolare dei modelli colorati del 2020). Preferite un venditore rinomato o una piattaforma sicura. Sui modelli successivi al 2018, il quadrante ha delle microcorone Rolex incise tra “Swiss” e “Made” a ore 6 – un dettaglio di autenticità. Per le versioni vintage o usate, una manutenzione completa presso Rolex (circa 700€) può essere un plus, assicurando l’impermeabilità e la precisione. Infine, non esitate a provare al polso la misura da 36 mm: può sembrare piccola sulla carta rispetto agli standard moderni, ma il suo aspetto elegante e senza tempo si adatta sia ai polsi maschili sottili che ai polsi femminili, il che contribuisce anche alla sua forte domanda sul mercato.

Trova il tuo Rolex Oyster Perpetual ideale all’asta su Catawiki, con un’ampia scelta di referenze e colori.

3. Jaeger-LeCoultre Reverso Classique

Contesto storico

Icona Art Déco per eccellenza, il Jaeger-LeCoultre Reverso nasce nel 1931 da una richiesta insolita: offrire ai giocatori di polo britannici in India un orologio capace di resistere agli urti violenti durante le partite. La soluzione trovata fu ingegnosa e rivoluzionaria: una cassa rettangolare che poteva ruotare su se stessa per proteggere il vetro e il quadrante in caso di urto. Il modello originale, sobrio ed elegante, incarnò immediatamente un equilibrio tra sport e raffinatezza. Il suo successo fu tale che altre grandi case (Patek Philippe, Vacheron Constantin, Cartier) utilizzarono negli anni ’30 la cassa Reverso per alcuni dei loro orologi. Caduto per un certo periodo in disuso dopo gli anni ’60, il Reverso è stato resuscitato da JLC negli anni ’80, ridiventando uno dei pilastri del marchio e un segnatempo rivoluzionario per il suo design unico.

Il JLC Reverso Classique si distingue per la sua cassa reversibile. Qui, l’orologio è girato, lasciando apparire il fondo metallico finemente guilloché. Questo meccanismo ingegnoso, concepito originariamente per proteggere il quadrante durante le partite di polo, è ancora oggi fluido e affascinante – Credito: Catawiki

Movimento e specificità

Il Reverso Classique è generalmente animato da un movimento meccanico manuale (ad esempio il calibro JLC 846/1 nei Reverso di base). Le funzioni rimangono minimaliste: indicazione dell’ora e dei minuti, talvolta piccoli secondi. Niente data, né complicazioni elaborate sui modelli Classique – JLC riserva le complicazioni (duoface a doppio fuso orario, tourbillon, ecc.) ad altre declinazioni. Questo minimalismo si accorda allo spirito pulito Art Déco del quadrante: fondo chiaro guilloché, cifre arabe nere e chemin de fer dei minuti. Il calibro, manifatturato internamente, è extra-piatto per alloggiarsi nella stretta cassa rettangolare (~7 mm di spessore).

Alcune referenze moderne hanno un fondello in zaffiro (soprattutto i modelli Duoface o Tribute) ma la maggior parte dei Reverso Classique ha un fondello pieno personalizzabile con un’incisione – o nel caso dei modelli duo, un secondo quadrante sul retro. Il meccanismo di rotazione della cassa, cuore dell’innovazione, è di un’esecuzione notevole: basta una leggera pressione per sbloccare la cassa e farla ruotare di 180° in pochi secondi, senza gioco e con un clic soddisfacente.

Referenze da considerare

Il Reverso “Classique” originale corrisponde a una cassa di circa 38 x 23 mm (taglia detta Medium oggi). La referenza vintage più comune è la 250.8.86 (anni ’90-2000, acciaio, quadrante rettangolare piccoli secondi a ore 6), che si trova intorno ai 4.000 € di seconda mano.

I modelli più recenti come il Reverso Grande Taille o il Tribute Small Seconds (ref. Q3858520) sfiorano i 5k€ di seconda mano. Per rimanere “classici” e nel budget, i modelli al quarzo degli anni ’90 (ref. 250.8.08 ad es.) sono meno costosi (~3k€) ma si raccomanda di puntare ai movimenti meccanici per la tradizione. Le edizioni speciali con fondello inciso, o quadranti particolari (es: serie limitata 1931), sono molto apprezzate ma spesso fuori portata economica.

Da tenere d’occhio anche: i Reverso usati in oro giallo degli anni ’90 talvolta trovabili appena sotto i 5.000 € – un vero affare per chi desidera qualcosa di prezioso a prezzo contenuto.

Prezzo e tendenze 2025

Il Reverso entry-level nuovo (modello Classic Medium) si posiziona intorno ai 7.500 € a catalogo, il che spinge numerosi appassionati verso l’usato. Nel 2025, si constata un leggero aumento della quotazione sui pezzi vintage degli anni ’30 (inaccessibili) e ’90 (ancora abbordabili). I Reverso Classique in acciaio usati si negoziano tipicamente tra 3.500 e 5.000 € a seconda dell’età e dello stato (ossia ~3.700 a 5.300 $).

I modelli recenti “Tribute” blu o verde partono un po’ al di sopra del budget (~6-7k€). Globalmente, il Reverso conserva bene il suo valore, poiché la sua produzione rimane relativamente confidenziale e la domanda sostenuta dal suo status iconico. Non si osserva una bolla speculativa smisurata su questo modello – piuttosto un’apprezzamento regolare con gli anni, soprattutto sugli esemplari ben conservati (quadrante e lancette senza patina eccessiva, meccanismo girevole in buono stato).

Consigli per l’acquisto

Verificate attentamente il meccanismo reversibile: deve scorrere senza intoppi e bloccarsi saldamente una volta girato. Qualsiasi pesantezza o gioco eccessivo potrebbe indicare usura o una cattiva riparazione. Controllate anche l’allineamento della cassa una volta rimessa in posizione – un buon adattamento è segno di qualità. A causa delle piccole dimensioni del calibro, si raccomanda una revisione presso JLC ogni 5-7 anni per lubrificare correttamente (costo ~600€). Assicuratevi che l’orologio non abbia preso acqua (su modelli non impermeabili): la presenza di condensa sotto il vetro o di ossidazione del movimento sarebbe un fattore determinante. Dal punto di vista estetico, la scelta del cinturino è cruciale sul Reverso: cinturino in pelle classico o bracciale Casa Fagliano su edizioni speciali – non esitate a investire in un bel cinturino nuovo per valorizzare l’orologio. Infine, per l’autenticazione, sappiate che i Reverso hanno un numero di serie inciso all’interno della cassa girevole o sul fondello – un rapido passaggio presso Jaeger-LeCoultre permette di verificare l’origine. In sintesi, un Reverso ben scelto vi offrirà un pezzo di storia orologiera Art Déco al polso, con un’eleganza senza tempo.

Esplora i diversi Jaeger-LeCoultre Reverso su Catawiki: l’eleganza Art Déco a portata di clic, spesso a prezzi interessanti.

4. Cartier Santos (modello Medium)

Contesto storico

Considerato il primo orologio da polso da uomo della storia, il Cartier Santos nasce nel 1904 dall’amicizia tra Louis Cartier e l’aviatore brasiliano Alberto Santos-Dumont. Stanco di usare un orologio da tasca in volo, quest’ultimo chiese a Cartier un orologio portatile con una sola mano. Cartier realizzò allora un piccolo orologio quadrato dagli angoli arrotondati, con viti a vista sulla lunetta (design audace) e un cinturino in pelle – è la nascita del Santos Dumont, vera rivoluzione in un’epoca in cui l’uomo indossava quasi esclusivamente orologi da tasca. Nel 1978, Cartier modernizzò il concetto con il Santos in acciaio e oro, bracciale integrato con viti, che divenne un modello emblematico degli anni ’80.

Pubblicità Cartier del 1980 per il Santos in acciaio & oro. Questo modello lanciato nel 1978 rese popolare il Santos presso una nuova generazione con il suo bracciale integrato con viti e il suo look sportivo-chic, conservando al contempo il DNA dell’originale del 1904 – Credito: Ad Patina

La versione attuale detta Santos de Cartier (Medium) lanciata nel 2018 riprende i codici storici (quadrante opalino con cifre romane, chemin de fer, viti della lunetta) integrandovi innovazioni contemporanee come il bracciale intercambiabile QuickSwitch e le maglie regolabili SmartLink senza attrezzi. Il Santos incarna così più di un secolo di storia – dal primo pilota nel 1906 agli uomini d’affari del XXI secolo – rimanendo uno degli orologi di lusso sportivo-chic più riconoscibili.

Movimento e concezione

Il Santos Medium ref. WSSA0029 è animato dal calibro Cartier 1847 MC, un movimento automatico manifatturato introdotto nel 2015. Offre le funzioni ora-minuto-secondo e data (discretamente alloggiata a ore 6 su questo modello) con una riserva di carica di ~42h. Se le sue complicazioni restano semplici, questo calibro integra componenti non magnetici (lega di nichel-fosforo per lo scappamento) migliorando la resistenza ai campi magnetici quotidiani.

La cassa in acciaio da 35,1 mm di lato (forma quadrata) porta una lunetta con viti ad angoli arrotondati – particolarità stilistica forte del Santos. L’impermeabilità è garantita fino a 100 m, sufficiente per la vita quotidiana. Il vetro zaffiro piatto protegge un quadrante argentato opalino ornato da cifre romane nere e da sottili lancette a gladio azzurrate. Una corona a 7 lati incastonata con uno spinello blu sfaccettato aggiunge il tocco Cartier. La grande forza di questo modello risiede nel suo bracciale: consegnato con un bracciale in acciaio a maglie (e talvolta un secondo in pelle), permette tramite il sistema QuickSwitch di passare dall’uno all’altro in pochi secondi, e tramite SmartLink di regolare la lunghezza del bracciale metallico con una semplice pressione. Niente cronografo o GMT qui – il Santos punta sul suo design leggendario e sul suo comfort high-tech.

Referenze nel budget

Il modello Santos “Medium” attuale (WSSA0029 in acciaio) si avvicina ai 7k€ nuovo – usato, si trova intorno ai 5.000-5.500€. Per rimanere sotto i 5.000 €, ci si può orientare verso la generazione precedente Cartier Santos Galbée (anni 2000, ref. 2319 o 2823 al quarzo, o automatico 187901).

Questi Santos medium più vecchi (24 mm di larghezza cassa, bracciale integrato) si negoziano spesso tra 3.000 e 4.500 € a seconda della versione e dello stato. Offrono il look Santos con una cassa leggermente bombata e confortevole, a prezzo accessibile.

Altra opzione: il Santos 100 Medium uscito nel 2004 per i 100 anni del modello (ref. 2878 automatico senza data) – più sportivo, 32mm x 45mm, se ne trovano verso i 4.500 € in buono stato.

Infine, per i puristi, il Santos-Dumont a carica manuale (cassa extra-piatta senza viti a vista) in acciaio è un’ottima scelta verso i 4k€ su pelle, sebbene non impermeabile. Globalmente, il Santos offre un’ampia gamma di taglie e movimenti, quindi ci sono opportunità in questo budget, in particolare sul mercato dell’usato dove Cartier ha leggermente meno appeal rispetto a Rolex, ad esempio.

Prezzo e tendenza 2025

Il Santos ha visto la sua quotazione salire moderatamente negli ultimi anni, approfittando del rinnovato interesse per i design anni ’70/’80. I modelli recenti conservano circa il 75-80% del loro prezzo retail usato (un WSSA0029 del 2021 si vende ~5k€ contro ~6,8k€ nuovo). Gli vecchi Santos Galbée al quarzo tendono persino ad aumentare perché Cartier ha razionalizzato il suo catalogo (meno modelli d’ingresso). Nel 2025, si può stimare che un Santos Galbée automatico degli anni ’90 (~1.500 € 10 anni fa) valga ormai ~3.000 €. Gli esemplari oro/acciaio vintage godono anch’essi del favore di un look “retrò” tornato di moda. Tuttavia, il Santos rimane più accessibile rispetto a sportive equivalenti di Rolex o AP, con una quotazione stabile: non si impenna improvvisamente, il che è rassicurante per un acquirente. Considerate quindi 4.000 a 5.000 $ per un Santos medium usato recente in acciaio, e forse 5.500 $ per un full set impeccabile – appena nella nostra soglia.

Consigli per l’acquisto

Il Santos presenta numerose parti regolate (maglie, viti della lunetta, corona incastonata): verificate che tutto sia originale Cartier. Le viti della lunetta devono avere una fessura allineata seguendo la curva (e non nel prolungamento della cassa) – dettaglio estetico che Cartier padroneggia. Sul mercato dell’usato, privilegiate un movimento automatico piuttosto che al quarzo se possibile, per una migliore valorizzazione a lungo termine. Testate il sistema QuickSwitch (sui modelli 2018+) o assicuratevi della presenza delle viti e perni sui vecchi bracciali per un aggiustamento alla vostra taglia – altrimenti dovrete acquistarli a parte. I Santos vintage oro/acciaio possono presentare usura della placcatura oro sulla lunetta: è comune e può essere ricondizionato da Cartier, ma da tenere in conto nel prezzo. Come sempre con Cartier, chiedete un certificato di autenticità se avete un dubbio (alcuni venditori lo forniscono, o Cartier offre questo servizio). Infine, ricordate che il Santos Medium è un modello unisex: si trovano talvolta ottimi affari perché venduti come orologi da donna. In sintesi, essendo attenti ai dettagli e acquistando su una piattaforma sicura, il Santos vi offrirà più di un secolo di storia orologiera al polso, simboleggiando il lusso parigino e l’audacia tecnica.

Il leggendario Cartier Santos ti aspetta all’asta su Catawiki, dove si trovano modelli vintage o recenti.

5. IWC Pilot’s Watch Mark XVIII

Contesto storico

La linea degli IWC “Mark” affonda le sue origini nell’aviazione militare. Nel 1948, IWC fornì alla Royal Air Force britannica il celebre Mark 11, un orologio da navigazione dotato di un calibro antimagnetico e di un’eccezionale precisione, che sarà utilizzato per oltre 30 anni dagli aviatori della RAF. Questa filosofia di orologio da pilota robusto, leggibile e affidabile si è perpetuata attraverso i Mark XII, XV, XVI, fino al Mark XVIII lanciato nel 2016. Il Mark XVIII riprende l’estetica strumentale pulita: quadrante nero opaco, cifre bianche leggibili e triangolo a ore 12. È anche l’ultimo Mark “classico” da 40 mm prima della transizione di IWC verso modelli Big Pilot più grandi. Rivoluzionario nella sua semplicità funzionale, il Mark XVIII è il culmine di una linea iniziata da modelli leggendari (Mark 11, poi le versioni “Spitfire” o “Le Petit Prince”). È in qualche modo l’orologio da aviatore moderno per eccellenza, spogliato del superfluo.

L’IWC Mark XVIII declinato qui in edizione «Le Petit Prince» con quadrante blu. Si riconosce la disposizione tipica degli orologi da aviatore IWC: cifre chiare, triangolo a ore 12, grande leggibilità. Una semplicità ereditata dal leggendario Mark 11 del 1948 – Credito: Catawiki

Movimento e specifiche

All’interno del Mark XVIII batte il calibro IWC 30110, in realtà una base ETA 2892-A2 migliorata da IWC. Questo movimento automatico a 21 rubini offre ore, minuti, secondi e data (a ore 3) con una riserva di carica di circa 42 ore. È alloggiato in una cassa interna in ferro dolce per la protezione antimagnetica, seguendo la tradizione dei Mark militari. La cassa in acciaio da 40 mm è satinata, con un fondello a vite inciso con un aereo, che garantisce un’impermeabilità di 60 m (sufficiente per il quotidiano, sebbene l’orologio non sia destinato all’immersione). L’ampio quadrante mette l’accento sulla leggibilità: IWC ha persino rimosso l’indicazione “Mark XVIII” sul quadrante rispetto al Mark XVII, per pulire. Troviamo le lancette di tipo pilot rivestite di Super-LumiNova, così come le cifre e gli indici a triangolo/bastone ai quarti. Il vetro zaffiro è appositamente fissato per resistere alle depressurizzazioni improvvise in cabina di pilotaggio (una caratteristica ereditata dalle esigenze militari). In sintesi, il Mark XVIII privilegia la funzionalità: niente cronografo, niente lunetta girevole – solo un segnatempo affidabile, preciso (COSC, -2/+7 sec/g) e perfettamente leggibile di giorno come di notte.

Referenze ed edizioni

Ref. standard IW327009

La versione standard è la ref. IW327009 (quadrante nero) o IW327010 (quadrante blu Le Petit Prince). Esiste anche un’edizione Tribute to Mark XI ref. IW327007 (limitata, quadrante nero con indici triangolari vintage) molto ricercata ma costosa. Per meno di 5.000 €, si trova il Mark XVIII classico su cinturino in pelle originale, spesso intorno ai 3.500 – 4.000 €. Le edizioni “Le Petit Prince” (ref. IW327010 con quadrante blu notte) e “Spitfire” (quadrante grigio, IW327016) si aggirano intorno ai 4.500 € usate.

Le Petit Prince

I modelli precedenti Mark XVII (con datario stile altimetro) sono anch’essi sul mercato intorno ai 3k€. Infine, notate che esistono versioni con bracciale in acciaio – la ref. IW327011 – che possono avvicinarsi ai 5k€ in ottime condizioni, essendo il bracciale metallico IWC costoso. Ognuna di queste referenze offre lo stesso cuore tecnico, differisce solo lo stile del quadrante o il colore.

Quotazione e valore

Gli IWC Mark, essendo un po’ sotto il radar del grande pubblico rispetto a Rolex/Omega, hanno una quotazione dell’usato relativamente dolce. Un Mark XVIII acquistato ~4.800 € nuovo si trova due anni dopo a ~3.500 €. Nel 2025, il mercato li propone tra 3.000 e 4.200 € (≈ 3.200-4.500 $) a seconda dell’edizione e degli accessori. C’è poca variazione improvvisa poiché la produzione è stabile e la domanda dei collezionisti moderata ma costante – gli appassionati di aviazione in particolare. Ci si può aspettare una leggera rivalutazione sulle serie speciali limitate (Petit Prince in versione bracciale acciaio, o Tribute Mark XI) a causa della loro rarità. Ma il Mark XVIII standard è un acquisto piacere ragionevole: superata la svalutazione iniziale, mantiene poi bene il suo valore intorno ai 3-3,5k€, rappresentando un’opportunità per un orologio di questa qualità. Avendo IWC sostituito la linea Mark con Spitfire 39mm e nuovi Big Pilot 43, non è escluso che i Mark XVIII diventino ricercati come ultimo “vero” Mark erede del Mark XI, il che potrebbe sostenere la loro quotazione a lungo termine.

Acquistare bene

Prestate attenzione allo stato del trattamento antiriflesso sul vetro zaffiro: IWC applica un doppio AR molto efficace, ma che può graffiarsi (si vedono allora tracce bluastre sotto certi angoli). Non è un fattore determinante, solo estetico. Verificate la precisione del movimento – un semplice test su timegrapher deve mostrare una deriva contenuta (qualche secondo/giorno). Assicuratevi che la funzione data cambi correttamente intorno a mezzanotte e che la corona a vite si blocchi bene (esistono alcuni casi di filettature rovinate se l’orologio è stato usato male). Per quanto riguarda gli accessori, un cinturino originale Santoni in pelle con la sua fibbia IWC è un plus, poiché questi elementi sono costosi da sostituire. Tuttavia, il Mark XVIII accetta qualsiasi cinturino da 20mm, il che permette di variare gli stili (dal NATO per un look militare alla pelle fulva per l’eleganza da pilota). Al momento dell’acquisto, privilegiate un esemplare con scatola e documenti se possibile, garanzia di provenienza. Infine, ricordate che questo orologio, sebbene robusto, non ha una protezione magnetica estrema come un Rolex Milgauss – evitate di appoggiarlo direttamente su grandi magneti (altoparlanti, ecc.), anche se la sua cassa in ferro dolce offre già una buona protezione. Con queste precauzioni, il Mark XVIII vi renderà fieri servizi, sia a terra che durante i vostri viaggi aerei, incarnando sul vostro polso la lunga tradizione degli orologi da aviatore IWC.

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6. Grand Seiko Automatico (modelli a 3 lancette)

Contesto storico

Grand Seiko, divisione di alta gamma di Seiko, è nata nel 1960 con un’ambizione chiara: creare i migliori orologi del mondo in termini di precisione, finitura e affidabilità. Il primo modello Grand Seiko (ref. 3180) pose le basi di una filosofia incentrata sulla perfezione dei dettagli, che rivaleggiava con i cronometri svizzeri.

A lungo riservati al mercato giapponese, i segnatempo Grand Seiko hanno acquisito uno status di culto presso i collezionisti per la loro estetica sobria e la loro esecuzione maniacale. È solo a partire dagli anni 2000 che Grand Seiko si è internazionalizzata, suscitando l’entusiasmo per i suoi quadranti magnificamente rifiniti (famoso quadrante “Snowflake” texturizzato neve, quadranti “Mt Iwate” striati, ecc.) e i suoi calibri di alta gamma (hi-beat 36.000 alternanze, Spring Drive). Rivoluzionari per il loro approccio, i GS hanno dimostrato che un orologio giapponese poteva eguagliare – o addirittura superare – gli standard svizzeri di lusso. Oggi, un modello Grand Seiko automatico offre un savoir-faire artigianale (finitura Zaratsu) combinato a una precisione cronometrica, in uno stile al contempo tradizionale e innovativo.

Grand Seiko automatico GMT (ref. SBGM025) con il suo quadrante avorio e la sua lunetta 24h. Grand Seiko è rinomato per la qualità di fabbricazione dei suoi quadranti e lancette, come qui gli indici lucidati sfaccettati e le lancette dauphine, finemente rifiniti a mano – Credito: Catawiki

Movimento e finitura

Al cuore dei Grand Seiko automatici troviamo calibri manifatturati in Giappone di qualità esemplare. Citiamo ad esempio il calibro 9S65 (3 lancette, data) o la sua versione GMT 9S66. Questi movimenti battono a 28.800 alt/h (o 36.000 alt/h per le versioni Hi-Beat 9S85), con una precisione tipica di +5/-3 sec al giorno interna (Grand Seiko ha il proprio standard, ancora più rigoroso del COSC). La riserva di carica è di circa 72 ore sul 9S65. Ma al di là delle cifre, è la finitura che impressiona: decorazione colimaçonnée, côtes circulaires, smussi lucidati, senza dimenticare l’aggiustamento meticoloso. Visivamente, un Grand Seiko a 3 lancette offre un quadrante pulito dove la minima sfaccettatura dell’indice cattura la luce. La tecnica di lucidatura Zaratsu utilizzata per le lancette e gli indici conferisce loro una brillantezza a specchio unica.

Nessuna complicazione stravagante sui modelli classici – spesso una data, talvolta un secondo fuso orario (GMT) – poiché l’accento è posto sulla leggibilità e sulla purezza estetica. Ad esempio, il celebre SBGR001 è un semplice tre lancette con data argentato da 37 mm… ma di un’esecuzione tale che, lente alla mano, meraviglia gli appassionati: « i dettagli sono abbastanza incredibili tenuto conto delle sue dimensioni molto compatte » si nota spesso. Stesso discorso per il fondello: spesso pieno con il logo GS in rilievo, o zaffiro che lascia vedere un rotore decorato con lo stemma Grand Seiko in oro.

Modelli da privilegiare

Con un budget di ~4 a 5k€, diversi Grand Seiko automatici moderni sono accessibili. Lo SBGR253 o SBGR255 (41mm, quadrante rispettivamente crema o nero, calibro 9S65) sono ottime scelte intorno ai 4.000 €.

SBGR255

Lo SBGM221 GMT quadrante crema con lancette blu (molto apprezzato per il suo stile “vintage”) si trova intorno ai 4.500-5.000 €. Per gli amanti dell’alta frequenza, lo SBGH001 (calibro 9S85 Hi-Beat 36’000) da 40mm si scova talvolta appena sotto i 5k€. Si possono anche guardare le referenze più vecchie importate dal Giappone: ad es. lo SBGR061 o SBGR051 (37mm, calibro 9S65) si trovano intorno ai 3.500 €.

Tutti offrono la stessa firma Grand Seiko: indici applicati lucidati a mano, lancetta dei secondi che scorre con precisione, cassa in acciaio rifinita alternando lucido/spazzolato di una nitidezza esemplare. Ovviamente, i modelli molto ricercati come il famoso “Snowflake” SBGA211 (con movimento Spring Drive – non automatico ma con rotore, che supera leggermente il nostro tema) o le edizioni limitate (serie “Four Seasons”) eccedono spesso il budget, salvo trovare un buon affare. Ma per un primo Grand Seiko meccanico, uno SBGR serie 00x o SBGA usato recente sarà una scelta giudiziosa.

Evoluzione dei prezzi

Grand Seiko ha conosciuto una forte crescita di popolarità a livello internazionale dal 2017 (separazione da Seiko come marchio a sé stante). Conseguenza: i prezzi dell’usato sono leggermente aumentati. Tuttavia, rimane ragionevole nel 2025: un GS automatico venduto 6.000 € nuovo potrà trovarsi a ~4.500 € usato. I modelli più vecchi (anni 2000-2010) hanno persino guadagnato un po’ di valore perché meno comuni sul mercato occidentale – ad esempio, uno SBGM003 GMT che valeva 2k€ 10 anni fa importato ne vale quasi 4k€ oggi. Sul mercato USA, la quotazione GS segue il tasso di cambio ma rimane allineata, ossia 4.000-5.000 $ per i pezzi menzionati. Ciò che è notevole è la stabilità: Grand Seiko non è soggetto a bolle speculative come Rolex, e la loro produzione pianificata evita fluttuazioni troppo grandi. È quindi un investimento relativamente sicuro, con una qualità percepita molto elevata per il prezzo. Da notare: i modelli Spring Drive o Edizione Limitata si rivendono meglio in Giappone che in Europa; nelle nostre zone, i GS automatici classici sono più facili da negoziare sotto la soglia dei 5k€.

Consigli per l’acquisto

Assicuratevi di acquistare da venditori familiari con il marchio, poiché Grand Seiko è talvolta poco conosciuto e mal referenziato. Un acquisto presso un negozio giapponese tramite piattaforme come Chrono24 può dare accesso a una scelta più ampia (attenzione tuttavia alle spese doganali). Verificate la presenza del medaglione GS dorato sul fondello (per i modelli antecedenti al 2017) o dell’emblema del leone inciso sul rotore (modelli più recenti) per confermare l’autenticità. I falsi Grand Seiko sono rarissimi, ma alcuni venditori poco scrupolosi potrebbero proporre Seiko standard modificati – assicuratevi che il quadrante riporti bene l’iscrizione “Grand Seiko” e che il movimento sia quello giusto (es. calibro 9Sxx visibile sul rotore o sulla platina, se fondello trasparente). Buono a sapersi: Grand Seiko offre una regolazione gratuita il primo anno sui suoi orologi nuovi, il che può essere valido se acquistate un pezzo ancora sotto garanzia internazionale. Infine, prestate attenzione alle finiture: un indice mal allineato o una lancetta mal lucidata normalmente non esiste da GS – questi segnatempo passano un controllo qualità draconiano. In mano, un Grand Seiko deve abbagliare per i suoi riflessi e la sua precisione; se non è così, è perché potrebbe essere stato manomesso. Seguendo queste raccomandazioni, potrete acquistare con fiducia un orologio Grand Seiko automatico che unisce l’arte orologiera giapponese e un’affidabilità esemplare, il tutto a un prezzo che rimane contenuto rispetto alle sue prestazioni.

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7. Tudor Black Bay (Heritage Black Bay)

Contesto storico

Tudor, marchio gemello di Rolex, ha saputo farsi un nome proprio soprattutto grazie alla linea Black Bay lanciata nel 2012. Questa collezione rende omaggio agli orologi subacquei Tudor degli anni ’50-’60, che equipaggiavano in particolare la Marina francese (MN). Il Black Bay si ispira così al Tudor Submariner ref. 7922 del 1954 (primo Tudor impermeabile 100m) e al famoso ref. 7924 “Big Crown” del 1958 di cui riprende la grande corona senza spallette proteggi-corona e gli indici “snowflake” apparsi alla fine degli anni ’60. Resuscitando questo design vintage, Tudor ha creato un orologio neo-retrò dall’impatto enorme sul mercato – offrendo il look “Submariner” vintage introvabile da Rolex, e questo a un prezzo ben più accessibile. Rivoluzionario per il suo posizionamento, il Black Bay ha dimostrato che un orologio dallo stile retrò poteva diventare un bestseller moderno. Da allora, Tudor ha ampliato la gamma (Black Bay 58 più sottile, versioni GMT, bronzo, ceramica, ecc.), ma il modello base Black Bay Heritage rimane una porta d’ingresso privilegiata nell’universo degli orologi subacquei di lusso.

Il Tudor Black Bay nella sua versione emblematica con lunetta rossa «borgogna». Si ritrovano la grande corona che evoca i Submariner del 1958, e le lancette Snowflake introdotte nel 1969. Questo sapiente mix vintage/attuale ha rilanciato la popolarità di Tudor negli anni 2010 – Credito: Catawiki

Caratteristiche tecniche

Il Black Bay originale (ref. 79220R/B/N nel 2012 poi 79230 dal 2016) è un subacqueo in acciaio da 41 mm, impermeabile fino a 200 m. I primi modelli montavano un calibro ETA 2824 elaborato (senza data), ma dal 2016 sono equipaggiati con il calibro Manifattura MT5602 (COSC, 70h di riserva di carica). Questo robusto movimento automatico, visibile talvolta attraverso un fondello in zaffiro su alcune edizioni, ha la particolarità di essere certificato cronometro – Tudor offre così una precisione di -2/+4 sec/giorno, rivaleggiando con la sua casa madre Rolex. Nessuna complicazione di data sul modello standard per rimanere fedele ai Submariner anni ’50. La leggibilità subacquea è assicurata da grandi indici rotondi e angolari, così come dalle lancette Snowflake (forma quadrata distintiva) rivestite di Super-LumiNova verde. La lunetta unidirezionale a 60 scatti con inserto in alluminio (rosso, blu o nero a seconda della versione) permette di calcolare i tempi di immersione. Altra firma, la grande corona a vite non protetta, marcata con la rosa Tudor, che facilita la manipolazione anche con guanti da immersione. La cassa alterna superfici lucide e spazzolate, e Tudor propone l’orologio su bracciale in acciaio rivettato, su pelle invecchiata con fibbia deployante, o su NATO. Insomma, un subacqueo neo-vintage perfettamente riuscito, affidabile e utilizzabile quotidianamente.

Referenze e varianti

Nel nostro budget, si può facilmente acquistare un Black Bay Heritage 41 (ref. 79230) usato recente. Le versioni più ricercate sono la lunetta “Red” ref M79230R (bordo rosso bordeaux, quadrante nero), la Blue M79230B, o la Noir M79230N (quest’ultima è soprannominata Black Bay Black, inizialmente edizione limitata 2015 poi catalogo normale).

Lato più moderni, il Black Bay Fifty-Eight (ref. 79030N uscito nel 2018, 39 mm) offre un’alternativa più piccola e movimento identico – la sua popolarità lo mantiene intorno ai 3.500-4.000 € usato. Si trovano anche edizioni speciali come il BB Bronze 43mm (ref. 79250, spesso <5k€) o il Black Bay GMT “Pepsi” (ref. 79830RB, ~4.500 € se full set). Ma la versione “Heritage” classica rimane la più emblematica. Notiamo che i primi esemplari 2012 con calibro ETA (ref. 79220) sono diventati un po’ da collezione – conservano la vecchia rosa Tudor sul quadrante – li vediamo tra 3.000 e 3.500 € a seconda dello stato. Infine, Tudor ha anche lanciato il Black Bay Ceramic nel 2021 (cassa in ceramica nera, calibro METAS) ma fuori dalla nostra portata economica in generale (>5k€). In sintesi, un Black Bay 41 mm su bracciale in acciaio di qualche anno si trova facilmente verso i 3,5k€, offrendo un eccellente rapporto qualità/prezzo.

Mercato e quotazione

Il Black Bay ha conosciuto una produzione importante, il che stabilizza il suo prezzo sull’usato. Un BB 41 nuovo intorno ai 3.800 € si rivende circa 3.000 € dopo un anno se in buono stato completo. I modelli molto richiesti come il BB58 hanno persino potuto vendersi sopra il retail durante la penuria 2021-22, ma la situazione si è normalizzata. Nel 2025, osserviamo che Tudor continua a salire di gamma (nuove varianti oro, modelli Pro, ecc.) il che rende i Black Bay “classici” tanto più attraenti di seconda mano. Considerate 3.000 a 3.800 € (3.200-4.000 $) per la maggior parte dei Black Bay standard usati. Le versioni su pelle sono spesso ~200€ meno care rispetto a quelle su acciaio. Le edizioni speciali (GMT, Bronze) si mantengono intorno ai 4,5k€ senza fluttuare troppo.

Fifty-Eight 925

Il Fifty-Eight 925 in argento massiccio o il BB Pro hanno un mercato più di nicchia. Globalmente, il Black Bay si svaluta moderatamente poi si stabilizza, come un buon strumento-orologio: perde ~20% il primo anno, poi rimane in quelle acque per un certo tempo, il che lo posiziona in ottima posizione sul mercato dell’ingresso di lusso sportivo.

Raccomandazioni d’acquisto

Essendo un subacqueo, verificate lo stato della lunetta (allineamento del triangolo luminescente a ore 12, scatti netti) e la corona: deve avvitarsi senza resistenza eccessiva e l’albero non deve presentare gioco. Un test di impermeabilità presso un orologiaio è un plus se l’orologio è stato usato in immersione. Le maglie rivettate del bracciale in acciaio aggiungono fascino vintage, assicuratevi che non siano troppo lasche (un po’ di gioco è normale, ma non una maglia storta). Il calibro MT5602 è robusto, ma ascoltate l’orologio: il rotore può emettere un leggero rumore di rotolamento, è normale su questo movimento (cuscinetto a sfere). Assicuratevi semplicemente che la riserva di carica corrisponda (posate l’orologio, dovrebbe durare da 2,5 a 3 giorni fermo). Punto positivo, Tudor offre spesso un kit con un cinturino NATO tessuto supplementare – se è incluso è un bonus. Lato autenticità, i falsi Black Bay sono rarissimi (Tudor essendo meno contraffatto di Rolex), tuttavia ispezionate l’ologramma Tudor talvolta presente sul fondello o le incisioni “Mt” e numeri tra le anse. Per un acquisto giudizioso, perché non rivolgersi ai venditori professionali che listano su Catawiki o Chrono24, dove la concorrenza spinge i prezzi verso il basso: si può aggiudicare un Black Bay all’asta a un prezzo leggermente inferiore alla quotazione media. Infine, non dimenticate che Tudor appartiene a Rolex – il Black Bay beneficia quindi di una qualità di fabbricazione e di un servizio post-vendita internazionale molto serio, garanzia di tranquillità per lunghi anni.

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8. TAG Heuer Carrera (Calibre 16)

Contesto storico

Lanciato nel 1963 da Jack Heuer, il TAG Heuer Carrera prende il nome dalla mitica corsa automobilistica Carrera Panamericana. Fin dall’origine, il Carrera è concepito come un cronografo pulito per piloti, con un ampio quadrante aperto e una leggibilità esemplare. Questo modello fu rivoluzionario introducendo un design molto moderno per l’epoca: rehaut tachimetrico esterno, contatore 30 minuti a ore 3 e 12 ore a ore 6 sulle prime versioni, e soprattutto un’estetica minimalista orientata alla competizione. Nel corso dei decenni, il Carrera è diventato uno dei pilastri di Heuer, poi TAG Heuer, attraversando le epoche (si ricorda il Carrera 1964 indossato da piloti di F1, o la riedizione Carrera 1996 che rilanciò la moda vintage). Simbolo dello sport automobilistico, il Carrera ha saputo reinventarsi più volte, conservando sempre il suo DNA racing. Oggi, nella sua versione Calibre 16 Day-Date, rappresenta un orologio sportivo polivalente, vero toolwatch chic per gentleman driver.

Macro sul Carrera Calibre 16: a ore 3, la doppia finestrella mostra il giorno e la data, mentre a ore 6 e 9 si distinguono i contatori 12 ore e piccoli secondi. La leggibilità rimane eccellente nonostante queste informazioni, fedele allo spirito «corsa automobilistica» del Carrera dal 1963 – Credito: KeepTheTime

Movimento e design

Il Carrera Calibre 16 (ref. CV2A10 ad esempio) ospita il calibro TAG Heuer 16 che non è altro che un Valjoux 7750 rinominato. Questo collaudato movimento cronografico automatico batte a 28.800 alt/h, con ruota a camme e una riserva di carica di circa 42h. Offre le funzioni cronografo (60 secondi centrali, 30 minuti a ore 12, 12 ore a ore 6) nonché un’indicazione giorno-data a ore 3. È un calibro robusto riconosciuto per la sua affidabilità – Heuer lo rifinisce inoltre certificandolo cronometro su alcune edizioni (ma non tutte). La cassa in acciaio misura 43 o 44 mm a seconda delle versioni, con una carrure che alterna lucido e spazzolato, e soprattutto una lunetta tachimetrica fissa spesso in alluminio o in ceramica sulle più recenti. Questa scala tachimetrica permette di misurare una velocità su base 1 km – un cenno alle corse automobilistiche.

Lato quadrante, il Carrera Calibre 16 moderno gioca la carta della sportività: fondo nero (o blu) con cifre arabe applicate e luminescenti, o indici a seconda della variante. La doppia finestrella giorno/data è cerchiata di bianco per una lettura immediata del calendario, ricordando gli orologi da pilota degli anni ’70. Il vetro zaffiro bombato trattato antiriflesso offre un’eccellente visibilità (talvolta si nota una leggera tinta bluastra a seconda della luce).

Infine, il fondello a vite è spesso munito di una finestra in zaffiro che lascia ammirare il rotore inciso “Cal.16” e le viti azzurrate del movimento. Impermeabile fino a 100 m, dotato di una corona e pulsanti a vite su alcune referenze, il Carrera Cal.16 è tagliato per un uso intensivo pur mostrando un’eleganza sportiva.

Modelli e referenze abbordabili

Sul mercato, si trovano numerosi Carrera Calibre 16 usati sotto i 5.000 €. Ad esempio la ref. CV2A10.BA0796 (quadrante nero, lunetta tachimetrica nera, bracciale acciaio) è un bestseller. Idem per la CV2A12 (quadrante marrone, molto elegante) o la CV2010 (vecchia Day-Date con cifre arabe).

Ref. CV2A10.BA0796

Persino le edizioni speciali come il Carrera Senna o il Carrera Fangio in Calibre 16 si negoziano intorno ai 3.500-4.000 € in perfetto stato. Per chi preferisce uno stile più pulito, il Carrera Calibre 16 “Heritage” (ref. CV2110 ad es.) offre un quadrante bianco con cifre blu stile retrò e un diametro di 41 mm – se ne trovano verso i 3.200 €. Essendo il Carrera un pilastro di TAG Heuer, il marchio ne ha prodotto numerose varianti: è quindi facile trovarne una al gusto di ognuno (bracciale acciaio o pelle traforata tipo racing, quadrante blu soleil, edizione limitata Aston Martin, ecc.) rimanendo nel nostro budget. Da notare: dal 2020, TAG Heuer ha razionalizzato la gamma Carrera intorno a calibri Heuer 02 più costosi – i Calibre 16 hanno quindi smesso di essere prodotti, il che li rende un’opportunità di seconda mano poiché offrono molto (cronografo svizzero, giorno-data, design iconico) per un prezzo contenuto.

Valore di mercato

I TAG Heuer Carrera tendono a svalutarsi bene da nuovi, il che è un vantaggio per l’acquirente dell’usato. Un modello venduto 4.500 € IVA inclusa in negozio si ritrova spesso a 3.000 € dopo due anni. Nel 2025, i Carrera Cal.16 Day-Date di 5-10 anni fa si aggirano intorno ai 2.500 a 3.500 € (≈ 2.700-3.800 $) a seconda dello stato e del corredo. È uno dei rapporti qualità/prezzo più interessanti tra i cronografi automatici di grande nome.

La ragione: una produzione piuttosto ampia e un appeal leggermente inferiore rispetto agli orologi subacquei presso il pubblico mainstream. Ma la quotazione è stabile: un Carrera ben tenuto del 2015 varrà ancora praticamente lo stesso prezzo nel 2025, prova che la domanda esiste sull’usato. Al contrario, nessuna impennata speculativa da prevedere – il che è positivo per chi acquista per indossarlo. Menzioniamo che alcuni Carrera più vecchi (Carrera “1964” riedizione degli anni ’90, o Carrera calibro 36 El Primero) possono salire più in alto, ma escono dal nostro quadro. Il Carrera Calibre 16, invece, rimane saggiamente nei 3-4k€.

Carrera El Primero

Nella valuta di Jack Heuer, era l’orologio accessibile del pilota gentleman – ciò rimane vero sul mercato dell’usato, dove figura come il cronografo svizzero abbordabile per eccellenza.

Acquisto e verifiche

Il Calibre 16 basato sul 7750 è rinomato, ma comporta uno spessore della cassa notevole (~16mm). Assicuratevi che vi si adatti al polso, poiché è un orologio piuttosto presente. Verificate il funzionamento del cronografo: la lancetta centrale deve tornare a zero perfettamente allineata (altrimenti, è necessario un aggiustamento da parte di un orologiaio). Testate il cambio giorno-data: su questi movimenti, non bisogna cambiare la data tra le 21:00 e le 3:00 del mattino – assicuratevi che il precedente proprietario sia stato cauto (nessuna disfunzione del passaggio della data a mezzanotte). Lato esterno, le lunette tachimetriche in alluminio possono presentare piccoli graffi o scolorimenti – è comune sui modelli con qualche anno, e può essere sostituito se necessario. Le versioni di gamma più alta hanno la lunetta in ceramica (più resistente). Un punto positivo: i pezzi e il servizio TAG Heuer sono relativamente abbordabili rispetto ad altri marchi di lusso, e numerosi orologiai possono revisionare un 7750 senza problemi. Per autenticare, sappiate che il Carrera Cal.16 possiede spesso un fondello trasparente: vi si deve vedere la massa oscillante nera o decorata Côtes de Genève con l’iscrizione del calibro. Inoltre, la menzione “TAG Heuer” sul quadrante e sul rehaut deve essere netta, e la finitura generale senza sbavature (le contraffazioni essendo piuttosto orientate ai modelli Monaco o Sub, se ne vedono molto poche su Carrera). Data la scelta pletorica, non esitate a confrontare diverse offerte – ad esempio un Carrera Day-Date con scatola/documenti a 3.300 € sarà un affare migliore rispetto a uno senza documenti allo stesso prezzo. Infine, considerate il comfort: il bracciale in acciaio è massiccio ma ben costruito, mentre un cinturino in pelle racing alleggerisce il peso – decidete voi. In ogni caso, il Carrera saprà accompagnarvi sia in abito che nel weekend sportivo, incarnando la polivalenza del cronografo automobilistico per eccellenza.

Vibra al ritmo del TAG Heuer Carrera grazie alle aste su Catawiki che propongono numerosi cronografi sportivi.

9. Breitling SuperOcean Heritage (42 mm)

Contesto storico

Nel 1957, Breitling lancia il SuperOcean, il suo primo orologio subacqueo, destinato a militari e subacquei civili. Si distingueva per un design pulito (senza cifre, con grandi indici luminescenti e una lunetta scanalata sottile) e una robustezza fino a 200 m. Per celebrare questo patrimonio, Breitling ha introdotto nel 2007 la linea Superocean Heritage, riprendendo l’estetica del modello originale del 1957. Il successo è stato immediato, e una seconda generazione Heritage II è uscita nel 2017, modernizzata (lunetta in ceramica, movimento manifattura). Il SuperOcean Heritage unisce l’aspetto vintage dei subacquei anni ’50 ai codici contemporanei, offrendo un’alternativa elegante ai diversi reboot neo-vintage. Rivoluzionario nel suo stile retrò dichiarato, ha partecipato a riportare Breitling alla ribalta al di fuori del solo universo dell’aviazione. Oggi questo modello simboleggia l’immersione “vintage” chic, e rimane una delle porte d’ingresso al marchio Breitling in termini di prezzo.

Un Breitling Superocean Heritage ispirato al modello del 1957, qui nella collezione Capsule ’57 con la sua cassa concava e la sua maglia milanese. Rende omaggio all’epoca d’oro dell’immersione e del surf degli anni ’60, beneficiando al contempo dei miglioramenti tecnici moderni – Credito: Fratello / Fratello Watches

Caratteristiche tecniche

Il SuperOcean Heritage esiste in diverse misure (42, 44 e 46 mm). Concentriamoci sul 42 mm, molto equilibrato. La prima generazione (2007-2016) era animata da un calibro Breitling 17 (base ETA 2824-2), la seconda generazione Heritage II ha introdotto il calibro Breitling B20 (base Tudor MT5612) con data, 70h di riserva di carica e certificazione cronometro. Quest’ultimo offre un’eccellente precisione e una manutenzione facilitata (frutto della collaborazione con Tudor per scambiare i loro calibri).

L’Heritage 2

L’impermeabilità è di 200 m, con corona a vite e fondello a vite (pieno recante il logo “B” alato vintage o un medaglione). La lunetta unidirezionale è particolare: sottile, senza scanalature prominenti, conferisce un aspetto pulito all’orologio. Sulle versioni Heritage II, il suo inserto è in ceramica liscia, privo di graduazioni dei minuti tra 0 e 15 per conservare lo stile anni ’50. Il quadrante propone sia indici applicati rotondi e a bastone (Heritage 42 classico), sia indici triangolari sulle edizioni ’57 Capsule. Le lancette sono di tipo “freccia” (ore) e sottile (minuti), ricordando l’estetica originale. Breitling propone l’orologio su un magnifico bracciale maglia milanese in acciaio lucido, molto comodo e vintage, o su pelle traforata retrò. In sintesi, questo SuperOcean Heritage punta sul fascino visivo e sulla robustezza – certo, non ha una lunetta ultra-leggibile o una valvola elio come alcune concorrenti, ma assicura l’essenziale dell’immersione amatoriale e soprattutto, lo fa con stile.

Modelli disponibili

Sotto i 5.000 €, ci si può facilmente permettere un SuperOcean Heritage I 42mm usato (cal.17) poiché si trovano intorno ai 2.500-3.000 €. Ad esempio la ref. A17320 (quadrante nero, lunetta nera, bracciale milanese) è un classico. La generazione Heritage II 42 (ref. AB201012) con calibro manifattura è un po’ più cara: considerate circa 3.800 a 4.500 € a seconda che sia full set. Notiamo un’edizione particolare, il Superocean Heritage ’57 (cassa 42 concava, ampia lunetta sottile, calibro B10 base ETA2892) uscito nel 2020, che propone un look molto anni ’60 su pelle – anch’esso si trova vicino ai 4k€.

Superocean Heritage 57

In versione cronografo, superiamo i 5k€ quindi scartiamo. Il modello 44 mm B20 può talvolta passare appena sotto i 5k€ usato, ma la maggior parte degli appassionati gli preferisce il 42 più fedele alle proporzioni storiche. Lato colori, c’è scelta: quadranti neri, blu, verdi (edizione Bentley British Racing Green), lunetta abbinata o a contrasto. Menzioniamo l’edizione SuperOcean Heritage II “Outerknown” in acciaio e NATO riciclato, frutto della partnership con Kelly Slater, talvolta visibile verso i 4.800 €. Ma globalmente, un SO Heritage classico blu o nero su maglia è la scelta regina: visibile, elegante e decisamente vintage.

Evoluzione della quotazione

Breitling ha fatto evolvere le sue tariffe al rialzo negli ultimi anni, ma l’impatto sull’usato rimane moderato. Nel 2025, un Heritage II 42 nuovo vale ~5.500 €, si trova di seconda mano a ~4.500 €, ossia una svalutazione standard ~20%. I primi Heritage I (2007) sono piuttosto scesi nel tempo, stabilizzandosi intorno ai 2,5k€. L’arrivo della gamma modernizzata (Superocean 2022, molto contemporanea) ha persino rafforzato l’attrattiva della linea Heritage presso i puristi vintage. Si nota così una leggera risalita dei prezzi sulle versioni ’57 Capsule limitate (soprattutto la Rainbow molto colorata, oltre i 6k€ ormai). Ma per le versioni comuni, la quotazione è stabile e relativamente bassa rispetto alla qualità. In dollari, considerate 3.000-4.500 $ a seconda del modello e della generazione. Breitling non ha la sopravvalutazione di Rolex – è un marchio dove si paga per l’orologio, non per lo status, il che si riflette sui prezzi dell’usato ben posizionati. In altre parole, il SuperOcean Heritage offre moltissimo valore orologiero (calibro cronometro, finiture Breitling, look retrò unico) per un budget nettamente inferiore a concorrenti come l’Omega Seamaster 300 Heritage o il Blancpain Fifty Fathoms.

Consigli per l’acquisto

Prestate attenzione al bracciale milanese: assicuratevi che la fibbia deployante Breitling funzioni bene, e che la lunghezza sia adatta (è regolabile di qualche centimetro, altrimenti si possono rimuovere maglie di prolunga). Questo bracciale conferisce un look superbo, ma se non è di vostro gusto, verificate che l’orologio venga fornito con un bracciale alternativo o acquistatene uno (22 mm tra le anse). Riguardo alla lunetta in ceramica, ispezionate che non abbia crepe – è raro grazie alla robustezza della ceramica, ma un urto violento potrebbe danneggiarla. Sui modelli più vecchi con inserto in alluminio, accettate qualche micro-graffio d’uso. Il movimento B20 (su Heritage II) è un vantaggio – chiedete se l’orologio è stato revisionato di recente, altrimenti considerate che una revisione presso Breitling (o Rolex/Tudor, poiché è lo stesso calibro del Tudor Pelagos) potrà essere da prevedere dopo 5-7 anni. Per la lettura notturna, notate che gli indici Heritage sono interamente luminescenti sulla periferia – uno stile diverso dai subacquei moderni; è normale che la leggibilità notturna sia un po’ meno evidente rispetto a un Seiko diver ad esempio. Infine, riguardo all’autenticità: Breitling propone un estratto digitale tramite il suo sito per confermare l’origine di un orologio in base al suo numero – una procedura possibile se avete un dubbio. Ma essendo i SuperOcean Heritage meno copiati, il rischio è basso acquistando presso venditori affermati. Ultimo consiglio, provate l’orologio se possibile: il design vintage, in particolare della versione ’57, è molto particolare (lunetta ultra-sottile, anse corte) – o lo si ama o no. Ma una volta conquistati, avrete un orologio subacqueo elegante, ricco di storia, e tecnicamente impeccabile al polso, senza aver sforato il vostro tetto di spesa.

Immergiti nell’universo Breitling SuperOcean Heritage su Catawiki, dove modelli vintage e recenti sono regolarmente messi all’asta.

Conclusione: Scegliere bene il proprio orologio di lusso accessibile

Percorrendo questi dieci orologi, si constata che è del tutto possibile concedersi una parte di sogno orologiero per meno di 5.000 €. Ognuno di questi pezzi apporta la sua dose di innovazioni storiche – dal primo cronografo lunare al primo orologio da pilota moderno, passando per la rinascita dello stile subacqueo vintage. Ognuno beneficia ugualmente di una costruzione e di un movimento di alta qualità (spesso certificato cronometro), garanzie di longevità e precisione. Il mercato attuale offre opportunità interessanti: questi modelli conservano globalmente bene il loro valore, rimanendo al contempo in una gamma di prezzo “ragionevole” rispetto a certi omologhi ben più onerosi.

Prima dell’acquisto, non dimenticate di:

  1. Definire le vostre priorità (piacere estetico, prestigio del marchio, funzionalità tecniche)
  2. Fare i vostri compiti verificando l’autenticità e la storia dell’orologio
  3. Confrontare le offerte su piattaforme di fiducia.

Una checklist di autenticazione deve includere la corrispondenza dei numeri di serie/referenza, la coerenza del quadrante, della cassa e del movimento con la documentazione esistente, nonché la sensazione generale di qualità (un orologio di lusso, anche usato, deve ispirare solidità e finezza di realizzazione). In caso di dubbio, rivolgetevi a un esperto o privilegiate i venditori che propongono una garanzia di autenticità.

Infine, tenete presente che la manutenzione è la chiave per preservare il valore del vostro acquisto: una revisione periodica presso l’orologiaio, un’impermeabilità rifatta se necessario, e un uso attento (evitare urti, campi magnetici intensi, ecc.) permetteranno al vostro orologio di attraversare gli anni senza intoppi. Così, che si tratti di farsi piacere o di investire su un pezzo di orologeria, questi “lussi abbordabili” costituiscono una scelta giudiziosa.

La passione orologiera non è solo una questione di prezzo, e come abbiamo visto, si possono sfoggiare fieramente al polso orologi carichi di storia e savoir-faire senza necessariamente svuotare il proprio conto in banca. Tocca a voi trovare quello che farà battere il vostro cuore – e non esitate a fare il passo verso questi segnatempo d’eccezione che aspettano solo di accompagnarvi quotidianamente, unendo il fascino del lusso e la saggezza del ragionevole. Buon acquisto e buona strada sulla via dell’orologeria di prestigio accessibile!

Valery
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