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I migliori jeans da uomo 2025: denim eccezionali per ogni budget

Possedere un jeans di qualità è un must nell’armadio maschile. Ma cosa rende un jeans buono? Tutto inizia dal tessuto: i migliori utilizzano denim grezzi selvedge (o cimosati) in cotone robusto, spesso tessuti su vecchi telai per una texture unica.

Segue poi la confezione curata: cuciture solide, rivetti in rame, tagli ben pensati – ogni dettaglio conta affinché un jeans attraversi gli anni.

Infine, l’anima del marchio traspare nello stile del jeans: dall’iconico 501 nato nel 1890 da Levi’s al tessuto giapponese ultra-denso sviluppato a Okayama, ogni casa apporta la sua storia e il suo know-how.

Un bel jeans non è solo un semplice capo base: è un compagno di viaggio che migliora con il tempo. A forza di indossarlo, il denim si scolorisce e si modella su di te, raccontando la tua vita.

Che si tratti di un taglio dritto intramontabile o di un modello selvedge pesante per iniziati, un jeans di qualità offre stile, durabilità e carattere.

L’avrete capito, investire in un buon jeans significa scegliere un capo che guadagnerà personalità nel corso degli anni.

Vi propongo appunto una selezione delle migliori marche di jeans per uomo, classificate per fascia di prezzo e poi per regione.

(Qui, le bandiere davanti ai nomi delle marche indicano il paese d’origine o di produzione.) Troverete per ogni marca un riassunto della sua proposta di valore e una sintesi della sua storia e dei suoi prodotti emblematici, per capire cosa la rende unica rispetto alle altre.

Entry-Level:

🇫🇷 Asphalte: «il Jeans Definitivo» francese che unisce qualità e prezzo giusto.

🇺🇸 Gustin: Jeans selvedge finanziato tramite crowdfunding a un prezzo imbattibile.

🇺🇸 Brave Star: Selvedge made in USA accessibile e senza compromessi.

🇨🇦 The Unbranded Brand: Denim grezzo senza fronzoli a prezzo stracciato.

🇺🇸 Carhartt: Workwear americano leggendario, robusto dal 1889.

🇺🇸 Dickies: L’icona americana del workwear, dal laboratorio alla strada.

🇯🇵 Uniqlo: Selvedge giapponese per il grande pubblico, alleanza di prezzo e qualità.

🇹🇼 Blue Beach Denim: Selezionatore taiwanese di tele rare da tutto il mondo.

FASCIA MEDIA

🇫🇷Champs de Manoeuvre: Workwear vintage reinventato in Francia.

🇸🇪 Nudie Jeans: Denim svedese etico, 100% bio con riparazioni gratuite a vita.

🇯🇵 Edwin: Il pioniere del denim giapponese tra tradizione e innovazione.

🇨🇦Naked&Famous: Denim grezzo canadese dalle folli innovazioni.

🇫🇷 A.P.C.: Minimalismo parigino del jeans grezzo, taglio pulito e allure chic.

🇺🇸 Levi’s Premium: L’eredità Levi’s rivisitata in versione superiore (finiture premium).

🇺🇸 Levi’s Made & Crafted: Linea contemporanea Levi’s che mescola savoir-faire e design moderno.

🇳🇱 Benzak Denim Developers: Taglio europeo e tele giapponesi per un jeans durevole.

🇪🇸 Companion Denim: Laboratorio artigianale spagnolo che produce jeans a mano a Barcellona.

🇳🇱 Realign Denim: Studio olandese che unisce design locale e confezione giapponese di alta gamma.

🇯🇵 Japan Blue Jeans: Sapere fare di Okayama per jeans di qualità a prezzo contenuto.

🇺🇸 Lee 101: L’eredità del jeans da cowboy reinventata.

🇺🇸 3sixteen: Marchio newyorkese con denim giapponesi spessi e tagli moderni.

🇺🇸 Railcar Fine Goods: Fabbricazione in California, robustezza e stile vintage industriale.

🇯🇵 Beams Plus: Spirito Americana rivisitato dall’etichetta giapponese emblematica.

🇺🇸 Hiroshi Kato: Spirito giapponese fabbricato a LA – jeans selvedge stretch 4 Way unico.

🇯🇵 Sugar Cane: Denim neo-retrò di Toyo (Giappone), miscela di cotone e fibre esotiche.

🇯🇵 The Flat Head: Rock’n’roll giapponese dagli scolorimenti eccezionali.

🇺🇸 Adriano Goldschmied (AG): Premium californiano che unisce eredità italiana e tagli contemporanei.

🇬🇧 Allevol: Etichetta londinese fondata da un appassionato giapponese, tele di Okayama e stile vintage.

🇺🇸 Shockoe Atelier: Laboratorio familiare in Virginia – jeans confezionati a mano, finiture di lusso.

🇺🇸 Alex Mill: Casual newyorkese, jeans di tutti i giorni dall’estetica preppy.

🇺🇸 Corridor: Denim newyorkese, spirito workwear urbano.

🇺🇸 Rogue Territory: Denim artigianale californiano con un tocco contemporaneo.

🇺🇸 Tellason: Denim grezzo di San Francisco, locale e senza compromessi.

🇫🇷 Atelier LaDurance: Pioniere del selvedge in Europa (anni 2000), spirito workwear chic.

FASCIA ALTA

🇯🇵 Full Count: Uno degli «Osaka Five», tela in cotone dello Zimbabwe dal tocco unico.

🇯🇵 Junya Watanabe: Il workwear elevato al rango di alta moda.

🇯🇵 orSlow: Slow fashion nipponica dal fascino vintage.

🇯🇵 Studio d’Artisan: Pioniere del denim purista con i giocosi maialini.

🇯🇵 Samurai: Il bushido del denim peso massimo.

🇯🇵 Momotaro: Il jeans dalle mitiche strisce bianche.

🇯🇵 Iron Heart: Denim ultra-pesanti (21oz) tagliati per i motociclisti, morbidezza e durabilità.

🇯🇵 Kapital: Creatività nipponica sfrenata – tagli workwear e dettagli folcloristici.

🇺🇸 RRL (Double RL): Il vintage americano secondo Ralph Lauren, tra ranch ed eredità militare.

🇯🇵 45R: Lusso giapponese artigianale, tele indaco naturali di una qualità eccezionale.

🇯🇵 Neighborhood: Streetwear tokiota ispirato dalla moto e dal militare, jeans dal look iconico.

🇯🇵 Oni Denim: Tele «demoniache» molto texturizzate, tessute segretamente per jeans fuori norma.

🇯🇵 Tanuki: Collettivo giapponese moderno, denim sperimentali dall’indaco intenso (sigla “≡”).

🇯🇵 Stevenson Overall Co.: Reinterpretazioni eleganti di jeans vintage americani degli anni 1900.

🇺🇸 Mister Freedom: Marchio californiano del francese C. Loiron, pezzi che mescolano folklore USA e savoir-faire nipponico.

🇺🇸 Levi’s Vintage Clothing: Riproduzioni fedeli dei 501 d’epoca, per rivivere la corsa all’oro.

🇺🇸 Billionaire Boys Club: Streetwear di lusso di Pharrell Williams, denim pop e tocchi futuristici.

🇯🇵 Chimala: Vintage giapponese alta moda – jeans invecchiati a mano, patina autentica.

🇯🇵 Blue Blue Japan: Ode all’indaco ancestrale, jeans tinti con indaco naturale in Giappone.

🇮🇹 Jacob Cohën: Il jeans sartoriale italiano: denim prezioso, finiture di lusso e patch in pelle profumata.

🇮🇹 Golden Goose Deluxe: Spirito moda di Milano – jeans trattati, effetto invecchiato e dettagli alta moda.

🇮🇹 Hellequino: Denim workwear italiano artigianale, produzione limitata 100% Made in Italy.

🇯🇵 The Real McCoy’s: Riproduzioni nipponiche ossessive di jeans vintage USA degli anni ’40-’50.

🇯🇵 Pherrow’s: Erede della scena di Osaka, denim classico 1950s rivisitato, fabbricazione in Giappone.

🇯🇵 Warehouse & Co.: Altro pilastro di Osaka, jeans «Deadstock» che ricreano fedelmente le tele Levi’s di un tempo.

1 Entry-Level: Le buone occasioni accessibili (≤ ~120€)

I Entry-Level


EUROPA (Francia)


Jeans Asphalte selvedge

Asphalte

Fondata nel 2016 a Parigi, Asphalte si è fatta conoscere per i suoi capi co-creati con la sua community. Il «Jean Ultime» di Asphalte è un jeans grezzo selvedge confezionato in Portogallo con un tessuto giapponese da 14,5 oz. Il marchio punta su un modello senza intermediari: i clienti prenotano in anticipo, il che permette di offrire un jeans di alta qualità intorno ai 100€. Asphalte si distingue per la sua trasparenza e il suo approccio sostenibile (produzione su richiesta per evitare sprechi). Il Jean Ultime offre un taglio dritto semi-slim versatile, con una costruzione solida (rivetti e bottoni incisi, tessuto selvedge solido) e uno stile minimalista. In sintesi, Asphalte offre un capo base di qualità a un prezzo giusto, incarnando il savoir-faire europeo senza i sovraccosti legati al marketing.


USA


Jeans Gustin selvedge

Gustin

Gustin è un marchio californiano lanciato nel 2013 che ha rivoluzionato l’accesso al denim selvedge. Il loro concetto: vendere direttamente online jeans di alta gamma tramite campagne di crowdfunding. Ogni modello (taglio, tessuto, lavaggio) viene proposto in pre-ordine; se un numero sufficiente di clienti si impegna, la produzione viene avviata.

Questo permette di offrire, in media a 88$, jeans equivalenti a quelli da 200€ in negozio. Gustin utilizza tessuti grezzi giapponesi o americani (come Cone Mills prima della sua chiusura), con dettagli curati (cuciture a catenella, rivetti in ottone). I jeans sono confezionati negli USA, garanzia di qualità. Il posizionamento di Gustin è unico: selvedge «sanfranciscano» accessibile, dove il cliente attende qualche settimana il suo ordine, ma riceve un jeans da intenditore per una frazione del prezzo abituale.

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Jeans Dickies workwear

Dickies

Dickies, fondata in Texas nel 1922 da C.N. Williamson e E.E. “Colonel” Dickie, era originariamente una modesta fabbrica di salopette da lavoro – la U.S. Overall Company – destinata ai lavoratori agricoli e ai meccanici del sud degli Stati Uniti.

In un secolo, il marchio è diventato sinonimo di abbigliamento da lavoro robusto e funzionale, con pezzi leggendari come il pantalone 874 Work Pant (creato nel 1967, in twill misto ultra resistente) o la giacca Eisenhower indossata dai militari e poi dagli operai negli anni ’50. Ciò che distingue Dickies è la sua estrema durabilità e il suo design utilitaristico senza fronzoli: materiali spessi trattati antimacchia, triple cuciture, punti di tensione rinforzati – ogni dettaglio mira alla longevità. Adottato massicciamente dai lavoratori americani per tutto il XX secolo, il marchio ha paradossalmente conosciuto una seconda vita al di fuori dei cantieri: a partire dagli anni ’90, skater, rapper della costa ovest e adepti dello stile street si sono appropriati dei pantaloni Dickies per la loro estetica semplice e la loro solidità a prova di tutto, proiettando il marchio al rango di icona dello streetwear mondiale.

Oggi, Dickies continua a proporre i suoi classici intramontabili (pantaloni beige, blu navy o neri, camicie da lavoro, salopette in denim, ecc.) e sviluppa anche collezioni più alla moda, ma sempre con il DNA workwear ben presente. Scegliere Dickies significa optare per un capo autentico, nato dall’America del lavoro, che ha saputo attraversare le epoche senza mai perdere il suo splendore. È la garanzia di un jeans o un pantalone che incassa tutto – dallo skatepark al cantiere – e di uno stile utilitaristico cool convalidato tanto dagli operai quanto dai trendsetter.

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Jeans Brave Star Selvage

Brave Star Selvage

Brave Star è un piccolo marchio con sede a Los Angeles che offre jeans selvedge 100% made in USA a prezzi sorprendentemente bassi (circa 100$). Fondato da veterani dell’industria del denim, possiede il proprio laboratorio, il che riduce i costi. Brave Star si approvvigiona di tessuti americani (come Cone Mills prima della sua chiusura o Mount Vernon) e giapponesi per alcuni modelli. Il suo jeans di punta selvedge da 14 oz sfoggia un’estetica molto autentica: cuciture a contrasto, rivetti e bottoni logati, scelta tra taglio dritto o slim. Il marchio sottolinea la robustezza (doppie cuciture del cavallo, ecc.) e lo stile vintage (patch in pelle marrone chiaro). Brave Star offre così un vero jeans da purista – tessuto selvedge, produzione locale – senza far esplodere il budget. È un eccellente punto di partenza per scoprire il denim grezzo americano.

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Jeans The Unbranded Brand

The Unbranded Brand

Lanciato dai fondatori di Naked & Famous, The Unbranded Brand punta su una filosofia radicale: nessun logo, nessun marketing, solo buon denim al miglior prezzo. Il risultato? Jeans selvedge a ~80€ che offrono una qualità che rivaleggia con marchi molto più costosi. I tessuti (da 12,5 a 21 oz) provengono dal Giappone o dalla Cina, la confezione è curata (travette, rivetti anodizzati), ma il design rimane molto pulito (patch in pelle vergine, assenza di ricami sulla tasca). L’approccio “no branding” permette di concentrare il costo sulla qualità della fabbricazione. I tagli Slim, Tapered o Straight del catalogo Unbranded seguono le tendenze moderne pur rimanendo intramontabili. In breve, Unbranded offre l’essenziale del jeans grezzo: un bel tessuto selvedge e una costruzione solida, senza pagare per il nome del marchio. È un preferito tra studenti e giovani professionisti che vogliono un autentico jeans grezzo senza spendere una fortuna.

Jeans Carhartt WIP

Carhartt WIP

Carhartt non è nata nella moda ma nei cantieri americani nel 1889. Riferimento assoluto del workwear, il marchio del Michigan offre jeans entry-level ultra-robusti. Il Carhartt Original Fit è un jeans in tessuto denim spesso (cotone 12-15 oz) progettato per il lavoro: cuciture principali triple, punti di tensione rivettati, tasche profonde.

Il suo stile è utilitaristico, con un taglio dritto ampio pensato per il comfort e la sovrapposizione. A lungo confinato a operai e agricoltori, Carhartt ha guadagnato uno status di culto nello streetwear – i jeans Carhartt bordeaux o grezzi si indossano tanto con stivali da lavoro quanto con sneaker. Durabilità e funzionalità sono le parole chiave: questi jeans resistono a tutto e durano anni. In Europa, è la linea Carhartt WIP (Work In Progress) che distribuisce questi modelli classici, adattandoli leggermente alla vita urbana. Per circa 70-100€, un jeans Carhartt offre un rapporto robustezza/prezzo imbattibile e un autentico pezzo di cultura workwear americana.

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GIAPPONE & ASIA


Jeans Uniqlo selvedge

Uniqlo

Il gigante giapponese del prêt-à-porter democratizza il jeans grezzo di qualità. Uniqlo propone infatti da qualche anno un jeans selvedge grezzo a meno di 50€, confezionato con un tessuto fornito dal famoso produttore giapponese Kaihara. Questo denim 100% cotone di circa 11 oz è leggermente ammorbidito per il comfort, ma conserva un indaco scuro che si patinerà piacevolmente. Il taglio è moderno (semi-slim) e la fabbricazione molto corretta per il prezzo (cuciture arancioni, rivetti metallici). Uniqlo ha reso accessibile il selvedge al grande pubblico: non c’è più bisogno di cercare marchi di nicchia per gustare i piaceri del denim grezzo. Certo, a questo prezzo, le finiture sono semplificate (patch in similpelle, ecc.) e la durabilità leggermente inferiore rispetto ai jeans artigianali, ma rimane un eccellente primo acquisto per chi vuole iniziare con il jeans grezzo. Inoltre, Uniqlo offre un servizio di modifica gratuito in negozio, pratico per regolare la lunghezza. In sintesi, è difficile trovare un compromesso migliore tra qualità decente e prezzo mini di un jeans Uniqlo selvedge.

Jeans Blue Beach Denim

Blue Beach Denim

Più che un marchio, Blue Beach è un negozio ed etichetta indipendente nata a Taipei. Fondata da appassionati di denim, Blue Beach Denim si specializza nella cura di jeans eccezionali provenienti da Giappone, Europa e USA. Il loro credo: «Good Things Age Well» (le cose belle migliorano con il tempo). Blue Beach seleziona tessuti rari da grandi mulini (Kaihara, Kurabo…) e lavora in partnership con diverse marche per proporre jeans esclusivi. I loro stessi jeans Blue Beach, prodotti in piccole quantità, combinano spesso un’estetica vintage (dettagli ispirati ai Levi’s 501 d’epoca) e tessuti di alta gamma. Ad esempio, uno dei loro modelli di punta utilizza un denim giapponese tinto con indaco naturale con cuciture selvedge tricolori in omaggio a Taiwan. Blue Beach Denim incarna la passione per il denim fino al suo negozio fisico – una vera galleria del jeans grezzo a Taipei. Per gli amanti, è sia un marchio emergente che un punto d’ingresso verso le migliori marche grazie alla loro offerta specializzata (distribuiscono in particolare Oni, Tanuki, ecc.). In sintesi, Blue Beach apporta un tocco asiatico originale nell’universo del denim, connettendo l’Est e l’Ovest attorno alla cultura del jeans.

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2 Fascia Media: L’equilibrio qualità/prezzo (≈ 130€ – 250€)

II Fascia Media


EUROPA


Jeans selvedge Champ de Manoeuvres

Champs de Manoeuvres

Creata nel 2015 a Tolosa da due amici appassionati (Ahmed e Arnaud), Champ de Manœuvres reinterpreta il guardaroba militare e workwear vintage ancorando la sua produzione sul suolo francese. Il marchio trae ispirazione dalle uniformi dell’esercito e dagli abiti da lavoro degli anni ’40-’60, che rivisita con tagli modernizzati e un acuto senso del dettaglio autentico.

Per raggiungere il livello di qualità di un tempo, i fondatori hanno recuperato macchine da cucire vintage (Union Special, Reece, ecc.) per realizzare cuciture robuste e finiture «come una volta».

I loro jeans selvedge ne sono la perfetta illustrazione: confezionati nel loro laboratorio di Tolosa entro 10 giorni, utilizzano un tessuto selvedge grezzo da 13,5 oz tessuto da Kuroki in Giappone e sono offerti con numerose opzioni di personalizzazione (taglio slim, fit o regular, scelta del colore dei rivetti in rame grezzo o invecchiato, patch in pelle a scelta, ecc.).

​Ogni ordine è così quasi unico, con il cliente che può persino scegliere il colore del filo chainstitch per l’orlo (giallo o rosso) e altre finiture a suo piacimento, un approccio raro nell’universo del denim. Oltre ai jeans, Champ de Manœuvres offre un guardaroba completo: giacche da lavoro tipo ‘bleu de chauffe’, sopracamicie in moleskine o chambray, parka M65 rivisitati, pantaloni cargo fatigue, tutto fabbricato in Francia con materie nobili (tessuti giapponesi, lanerie inglesi, o persino tessuti militari riciclati come tele di tende riutilizzate).

Scegliendo Champ de Manœuvres, si sostiene un giovane marchio francese che unisce eredità e approccio locale: è la garanzia di avere un pezzo dall’aspetto vintage autentico, fabbricato con amore in Francia, e proposto a un prezzo giusto considerando la qualità artigianale e la piccola scala di produzione.

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Jeans Nudie Jeans Grim Tim

Nudie Jeans

Vera storia di successo nata a Göteborg (Svezia) nel 2001, Nudie ha reso popolare il jeans grezzo in tutto il mondo aggiungendovi una coscienza etica. Il marchio utilizza solo cotone 100% biologico e promuove la cura sostenibile dei jeans. Ogni negozio Nudie offre infatti riparazioni gratuite a vita per i suoi clienti – il loro slogan è “free repairs forever”. Dal punto di vista dello stile, Nudie offre numerosi fit (come il Grim Tim o il Lean Dean) piuttosto aderenti, riconoscibili per le loro cuciture arancioni a forma di onda sulle tasche posteriori. Il rapporto qualità/prezzo è eccellente intorno ai 150€: i tessuti sono spesso giapponesi o italiani, di peso intermedio (da 11 a 13,5 oz) adatti all’uso quotidiano. Nudie si impegna anche nella rivendita di jeans usati (programma Re-use) e nel riciclo. Questa miscela di design scandinavo di tendenza e impegno eco-responsabile spiega il suo successo tra i 20-35enni. Scegliendo Nudie, si ottiene un jeans alla moda, comodo una volta indossato, e si entra a far parte di una comunità che valorizza ogni usura e ogni riparazione come parte della storia del capo.

Jeans Edwin ED-55

Edwin

Edwin (fondato a Tokyo nel 1947 da Mr. Tsunemi) è un pilastro storico del denim nipponico.

Il suo nome è l’anagramma di «DENIM» (con la M invertita in W), simbolo della sua ambizione iniziale: eguagliare e poi superare il know-how americano in materia di jeans. Dopo aver importato denim USA nell’immediato dopoguerra, Edwin lancia nel 1961 il primo jeans interamente fabbricato in Giappone.

Nei decenni successivi, il marchio si distingue per il suo spirito d’innovazione: introduce negli anni ’70 il concetto di one-wash (jeans pre-ristretto in fabbrica) e sviluppa prima del tempo tecniche di lavaggio rivoluzionarie, in particolare lo stone wash di cui Edwin fu inventore e propagatore mondiale.

Forte di questa eredità, il marchio propone oggi una gamma che va dal denim grezzo giapponese di alta gamma (collezione «Made in Japan» con tessuti selvedge Kaihara o Kuroki, tagli vintage tipo 501) fino a linee più accessibili distribuite internazionalmente. Edwin permette così ai puristi di godere di riproduzioni fedeli dei jeans d’epoca (famoso modello ED-55, selvedge arcobaleno) rassicurando al contempo un pubblico più ampio sulla qualità e affidabilità dei suoi prodotti. Perché scegliere Edwin? Per il suo equilibrio unico tra autenticità patrimoniale e modernità: si indossa un pezzo della storia del jeans (la famosa patch con lettering vintage ne è testimone) beneficiando al contempo del comfort, dei tagli aggiornati e delle innovazioni tecniche che Edwin non ha cessato di apportare al settore del denim da 75 anni.

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Jeans A.P.C. New Standard

A.P.C.

Pioniera del jeans grezzo urbano, la griffe parigina A.P.C. (Atelier de Production et de Création) lanciò già negli anni ’80 il suo celebre jeans New Standard. Con il suo taglio semi-slim dritto e l’assenza di logo ostentato, questo modello conquistò un’intera generazione. A.P.C. utilizza un denim giapponese rigido da 14 oz, non lavato, che si ammorbidisce e si scolorisce progressivamente per modellarsi su chi lo indossa. Il design minimalista (nessun branding esterno, solo una discreta patch) permette di indossare questi jeans sia in modo casual che in outfit più eleganti. Nel tempo, A.P.C. ha variato i suoi fit (Petit New Standard più slim, Standard Curve per altre morfologie) e talvolta propone collaborazioni ricercate. Il prezzo di ~210€ riflette una costruzione di qualità (assemblaggio solido, produzione curata in Tunisia) e uno status di icona della moda maschile francese. Un jeans A.P.C. è un po’ il rito di passaggio per molti uomini nel mondo – il primo denim raw che si lascia invecchiare su di sé per ottenere quelle sfumature blu vintage tanto ricercate.

Jeans Levi's Made & Crafted

Levi’s Premium & Made & Crafted

Come parlare di jeans senza menzionare Levi’s? In questa fascia di prezzo, Levi’s propone linee più elaborate rispetto ai suoi 501 standard. Levi’s Premium designa generalmente edizioni migliorate di modelli classici: tessuto migliore (spesso selvedge), finiture curate, a volte confezione negli Stati Uniti. Ad esempio, un 511 Premium potrà utilizzare un denim Cone Mills selvedge e sfoggiare una patch in vera pelle. Si ritrova lo stile autentico Levi’s ma con un surplus di qualità percepita. La linea Made & Crafted, invece, va oltre nella modernità e nella sperimentazione. Levi’s rivisita qui i suoi archivi con tagli rielaborati, tessuti giapponesi esclusivi e dettagli sartoriali. Un Made & Crafted può avere, ad esempio, un indaco profondo con fodera della tasca stampata, o un taglio affusolato ispirato a un pantalone da lavoro vintage. Prodotti in piccole serie (~250€), questi jeans sono apprezzati dagli amanti di Levi’s che desiderano originalità. Unico in questo segmento, Levi’s offre così il legame tra eredità e innovazione: si indossa un pezzo della storia del jeans, beneficiando al contempo dei miglioramenti contemporanei.

Jeans Benzak Denim Developers B-01

Benzak Denim Developers (BDD)

Marchio olandese fondato nel 2013 da Lennaert Nijgh, Benzak incarna bene la nuova ondata europea del denim. BDD combina un design pensato per le morfologie occidentali (vita medio-alta, tagli slim/straight confortevoli) con tessuti di prima scelta, principalmente giapponesi o italiani. Ad esempio, il modello B-01 Slim 15 oz utilizza un selvedge Kurabo tinto con un indaco vivace, e fabbricato in Portogallo. Benzak si distingue per i suoi piccoli dettagli funzionali: la “hidden 6th pocket” (sesta tasca nascosta) o i passanti della cintura sfalsati sul retro per il comfort. La qualità della confezione è all’altezza (cuciture a punto catenella durevoli, ecc.). Con un prezzo intorno ai 180-230€, Benzak offre un approccio artigianale senza eccessi – è un jeans serio, durevole, ma che si può indossare tutti i giorni. Il marchio propone anche tessuti più leggeri in estate o collaborazioni (con rinomate filature giapponesi). BDD è così diventato uno dei preferiti dagli intenditori in Europa, dimostrando che il denim d’eccezione non viene solo dal Giappone o dagli USA.

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Jeans Companion Denim artigianali

Companion Denim

Questa microimpresa barcellonese è il progetto di un uomo, Iu Franquesa, che cuce lui stesso i suoi jeans a mano dal 2013. Companion incarna il denim artigianale all’estremo: ogni jeans (generalmente intorno ai 250€) viene tagliato e cucito da Iu in persona, su macchine vintage. I tessuti provengono da piccole filature giapponesi o italiane, scelti per il loro carattere (slub, indaco naturale…). Ad esempio, il suo modello Companion II in denim da 13,5 oz del mulino Candiani offre uno scolorimento molto particolare con l’usura. I jeans Companion si riconoscono per le loro finiture colorate – rivetti in ottone a volte tinti, cuciture spesso a contrasto – e per la firma del creatore (numera ogni pezzo). Il marchio produce solo poche decine di jeans al mese, il che significa che ogni cliente ha quasi un jeans unico. A livello di stile, Companion propone soprattutto tagli dritti aderenti o tapered, con un’estetica workwear retrò. Questo approccio lento e qualitativo si rivolge ai veri appassionati: comprare un jeans Companion significa sostenere un know-how locale e ottenere un pezzo con un’anima singolare, lontano dalle produzioni industriali. Una rarità made in Catalonia, che testimonia che anche l’Europa ha i suoi maestri del denim.

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Jeans Realign Denim

Realign Denim

Con sede nei Paesi Bassi, Realign nasce dall’idea di «allineare» la passione per il denim e la moda contemporanea. Il marchio si posiziona sulla fascia medio/alta combinando un design europeo pulito con una fabbricazione in Giappone.

Concretamente, i jeans Realign sono immaginati e modellati nei Paesi Bassi, poi confezionati in rinomati laboratori giapponesi, con tessuti locali. Il risultato: una qualità di realizzazione giapponese (punti ultra regolari, controllo qualità rigoroso) al servizio di uno stile più moderno minimalista.

Il modello RLGN-3, ad esempio, è un jeans tapered selvedge da 14 oz con una tinta indaco-nero e un’assenza totale di branding sulle tasche. Realign ama giocare la carta dell’innovazione tessile: alcune edizioni utilizzano miscele cotone/ramié o tinture naturali speciali. Il prezzo si situa intorno ai 220-250€. La proposta di valore di Realign è un jeans per puristi discreti: niente grandi cuciture o pelli vistose, ma materiali e un taglio impeccabili. Un marchio ancora confidenziale, che illustra bene l’alleanza del meglio dell’Oriente e dell’Occidente nel denim.

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Jeans Japan Blue Jeans

Japan Blue Jeans

Lanciato nel 2010 a Kojima (culla del denim giapponese), Japan Blue si è dato la missione di rendere accessibile il denim giapponese. Emanazione del famoso raggruppamento Japan Blue Group (che possiede anche Momotaro Jeans), il marchio propone jeans intorno ai 150-200€ senza compromessi sul tessuto. Sviluppa in particolare i propri denim, come un 14 oz misto cotone del Texas e cotone africano, rinomato per la sua bella scoloritura.

I tagli vanno dallo slim allo straight più classico, con un focus sul comfort (Japan Blue ha persino modelli con elastan stretch invisibile per soddisfare il mercato europeo). Dal punto di vista del design, è relativamente sobrio ma si nota il dettaglio distintivo: una riga blu all’interno della cintura o sulla cucitura della tasca. Il marchio innova anche tramite collaborazioni (es. jeans tinti con frutto indaco di Okinawa). Acquistando un Japan Blue, si approfitta del know-how di Okayama – filatura, tintura e tessitura interna – a una tariffa quasi « entry-level » per il made in Japan. È una porta d’ingresso ideale nell’universo del denim giapponese autentico, per coloro che vogliono un jeans ben fatto, durevole e stiloso senza salire a prezzi stratosferici.

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Jeans Allevol

Allevol

Fondata nel 2005 a Londra da Taka Okabe, un appassionato giapponese, Allevol (per All Evolve) è una piccola etichetta che ha introdotto il denim giapponese sulla scena britannica. Il marchio trae ispirazione dagli abiti militari, workwear e outdoor vintage, che rivisita in versione contemporanea. Ad esempio, il suo jeans Allevol 004 è un modello straight ispirato al Levi’s 501 degli anni ’40, fabbricato con un tessuto selvedge da 14,6 oz tessuto a Okayama. Allevol attribuisce particolare importanza alla tintura indaco e alle tecniche tradizionali nipponiche (alcuni jeans sono cuciti con filo arancione 100% cotone che si patina).

La fabbricazione è spesso realizzata in Giappone per la parte denim, mentre il design e il controllo qualità sono fatti nel Regno Unito – un vero mix internazionale. Con prezzi intorno ai 170-200€, Allevol offre agli appassionati europei un accesso relativamente conveniente a una qualità giapponese autentica, senza dover importare da soli. Il suo posizionamento è un po’ confidenziale, distribuito in alcuni negozi specializzati (come Clutch Café a Londra). Indossare un jeans Allevol significa sfoggiare uno stile classico intramontabile apprezzando le sottigliezze nascoste (selvedge visibile nella tasca portamonete, ad esempio). Un marchio da intenditori che evolve discretamente, fedele al suo motto “All Evolve”.

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Jeans Dao Davy selvedge

Dao Davy

Portato avanti dal creatore Davy Dao, il marchio DAO incarna il rinnovamento del jeans made in France unendo esigenze ecologiche e savoir-faire locale. Nato nel 2012 a Nancy, il marchio ha iniziato come piccolo laboratorio indipendente e si è fatto conoscere nel 2018 lanciando il primo jeans in lino 100% fabbricato in Francia.

​Davy Dao, appassionato di denim, ha inizialmente voluto rispondere alle derive della fast fashion viste durante un viaggio nel suo paese d’origine (Vietnam): ha quindi scelto di controllare tutta la sua produzione a circuito corto nel suo laboratorio loreno, e di utilizzare materie sostenibili. Il risultato? Jeans selvedge in cotone bio certificato GOTS e jeans innovativi in misto cotone/lino francese, tutti etichettati Origine France Garantie.

Dal punto di vista dello stile, DAO propone tagli contemporanei (slim, semi-slim…) con un’estetica pulita e senza tempo, privilegiando la qualità del tessuto e delle finiture: cuciture solide, tasche foderate robuste, rivetti e bottoni in fusione francesi incisi. La palette va dal denim grezzo indaco classico a tessuti più originali (denim nero, naturale, o persino tinte vegetali a seconda delle edizioni limitate). Il laboratorio offre anche un servizio di personalizzazione e riparazione, testimoniando un approccio veramente sostenibile al capo. Preferire Dao Davy significa sostenere un approccio pionieristico in Francia – “i vostri jeans fabbricati diversamente” come dice il loro slogan – e possedere un jeans fatto a mano in piccola serie, tracciabile dal filo all’etichetta, che coniuga eleganza, etica e autenticità artigianale.

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Jeans 1083 made in France

1083

1083 simboleggia l’audacia del «made in France» integrale applicato al denim. Lanciata nel 2013 a Romans-sur-Isère da Thomas Huriez (tramite una campagna Ulule dal successo clamoroso), il marchio prende il nome dai 1083 km che separano le due città più lontane della Francia – un cenno alla promessa che nessuno dei suoi jeans percorre più di questa distanza dalla tessitura al vostro armadio.

La scommessa di 1083: rilocalizzare tutte le fasi di fabbricazione del jeans in Francia, ad eccezione della coltivazione del cotone stesso.

Missione compiuta dopo qualche anno di lavoro: il marchio si è dotato di un proprio laboratorio di tessitura nei Vosgi, collabora con laboratori di confezione in Francia e persino produttori di bottoni esagonali (riciclando rivetti da pneumatici da neve per creare bottoni da jeans, aneddoto rivelatore della loro determinazione).

Il risultato sono jeans eco-progettati in cotone bio o riciclato, filati, tinti, tessuti e confezionati localmente, disponibili in numerosi tagli per uomo e donna. Troviamo da 1083 tessuti grezzi classici, denim stretch comfort, ma anche innovazioni come un jeans 100% francese che include cotone coltivato in Francia (progetto recente) e persino sneaker in denim riciclato. Lo stile dei jeans rimane intramontabile e sobrio, per piacere al maggior numero, con una durabilità notevole e una manutenzione facile. 1083 illustra che è possibile produrre a circuito corto senza far esplodere i prezzi, grazie a un modello cooperativo e trasparente che ha già creato centinaia di posti di lavoro in Francia.

​Scegliendo 1083, si privilegia un jeans che ha senso – sostegno all’economia locale, impronta di carbonio minima, riciclabilità – indossando al contempo un look moderno e rilassato. È la scelta della ragione senza rinunciare alla passione per il denim.

Jeans Atelier Tuffery Célestin

Atelier Tuffery

Atelier Tuffery è una vera leggenda vivente del jeans: fondata nel 1892 a Florac (Lozère) da Célestin Tuffery, questa azienda familiare è la più antica manifattura di jeans di Francia ancora in attività.

Alla fine del XIX secolo, il giovane Célestin, allora sarto, ebbe l’idea di confezionare pantaloni da lavoro robusti per gli operai della ferrovia Cévenol utilizzando una tela di Nîmes grezza e a buon mercato – partecipando così all’invenzione stessa del «jeans» parallelamente a Levi’s.

Più di 130 anni e quattro generazioni dopo, il laboratorio – etichettato Entreprise du Patrimoine Vivant (Impresa del Patrimonio Vivente) – continua a fabbricare jeans a mano nella sua culla di Florac, perpetuando un savoir-faire raro e prezioso.

​La gamma unisce tradizione e modernità: modelli emblematici chiamati come gli antenati (il «Célestin» taglio dritto, il «Francois» semi-slim…) tagliati in tessuti selvedge di alta gamma (giapponesi o italiani) o in denim bio, con rivetti in ottone e bottoni firmati, e assemblati con cuciture vintage (punto catenella, ecc.). Ogni jeans è numerato e può persino essere ordinato su misura, testimonianza dell’anima artigianale della casa. Atelier Tuffery si è anche adattato alle sfide attuali proponendo tessuti organici, approvvigionandosi di alcuni denim in Francia e valorizzando una produzione locale d’eccezione. Indossare un jeans Tuffery significa infilarsi un pezzo di storia francese – il pantalone che indossavano i nostri operai un secolo fa – godendo al contempo di una confezione impeccabile e di uno stile intramontabile. Una scelta ovvia per chi desidera un jeans autentico made in France, ricco di significato e tradizione.

Jeans Atelier LaDurance Prescott

Atelier LaDurance

Marchio franco-olandese fondato da Gérard Backx nel 2002, Atelier LaDurance ha segnato il panorama del denim europeo negli anni 2000. Oggi poco attiva, merita menzione per il suo ruolo pionieristico. ALD proponeva jeans selvedge made in Japan venduti in Francia, ben prima che il grezzo diventasse comune qui. Il suo jeans Prescott (taglio dritto) in tessuto da 14 oz aveva in particolare fatto scalpore grazie alle sue finiture lussuose: consegnato con un kit da cucito, rivetti di ricambio e persino imballato in una tela di jeans grezzo. Il marchio mescolava l’estetica workwear (grandi tasche rinforzate, cuciture a contrasto) a un approccio di alta gamma quasi sartoriale. Ricordiamo la patch blu, la fodera in chambray su alcune versioni o le tasche stampate con motivo bandana. Nella seconda metà degli anni 2010, Atelier LaDurance ha cessato la produzione, ma i suoi jeans sono ricercati di seconda mano dagli appassionati. Ha aperto la strada a numerosi marchi attuali dimostrando che un denim di nicchia europeo era fattibile. Coloro che possiedono ancora un jeans ALD apprezzano uno scolorimento unico e una durabilità esemplare. Sebbene il marchio non sia più commercializzato, il suo spirito perdura in nuove avventure (Backx ha successivamente collaborato ad altre linee denim). Atelier LaDurance rimarrà uno dei primi ad aver trattato il jeans come un prodotto di lusso artigianale in Europa.

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USA & NORD AMERICA


Jeans Lee 101 Rider

Lee 101

Lee fa parte della santa trinità del denim americano dal 1889, e la sua linea Lee 101 celebra questa ricca eredità rieditando i pezzi iconici del marchio in una versione premium moderna.

Concepita come una collezione capsula di alta gamma, Lee 101 attinge dagli archivi per ricreare fedelmente i jeans e le giacche che hanno reso famosa Lee, confezionandoli con materie d’eccezione (denim selvedge giapponese Kaihara o Kurabo) e un’attenzione maniacale ai dettagli d’epoca.

​Vi si ritrova in particolare il jeans 101Z, introdotto originariamente nel 1926 come il primo jeans con cerniera lampo della storia, rivisitato in tessuto selvedge grezzo tinto d’indaco, tessuto in Giappone e sciacquato più volte per evitare il restringimento pur conservando la sua autenticità (taglio cowboy dritto, cimosa blu semplice, cuciture a contrasto). La famosa giacca Lee Rider 101-J, creata nel 1948 per i rancher, rinasce anch’essa con il suo distintivo zigzag sulla paramontura e il suo taglio aderente più corto, tagliata in un denim raw selvedge di alta gamma.

In sintesi, Lee 101 offre l’esperienza del vero workwear americano degli anni ’40-’50, ma con il comfort e la qualità attuali. Optare per questa gamma significa scegliere la serietà e la legittimità di un marchio patrimoniale americano, beneficiando al contempo di finiture superiori e di una fabbricazione curata che rivaleggiano con le migliori marche giapponesi. Un jeans Lee 101 è un po’ del DNA del Far West nel vostro guardaroba, con la garanzia di un pezzo intramontabile, robusto e carico di storia.

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Jeans 3sixteen SL-100x

3sixteen

Fondata a New York nel 2003, 3sixteen si è imposta come marchio di riferimento del denim americano di alta gamma. I loro jeans, fabbricati negli Stati Uniti (a San Francisco), utilizzano tessuti esclusivi tessuti in Giappone in partnership con Kuroki Mill.

Il modello di punta SL-100x ne è un esempio emblematico: un jeans straight slim in tessuto selvedge da 14,5 oz con una grana leggermente « slubby ». 3sixteen si distingue per uno stile pulito ma con dettagli da intenditore: patch in pelle conciata al vegetale americana (che scurisce con il tempo), rivetti e bottoni custom ramati, tasche interne stampate con un motivo discreto. Il marchio ha ampliato la sua gamma proponendo anche denim molto pesanti (fino a 17 e 22 oz) per gli appassionati, così come collaborazioni (con Self Edge, Schott NYC ecc.).

Prezzo intorno ai 230€. Il DNA di 3sixteen combina qualità artigianale e stile contemporaneo: questi jeans possono essere indossati sia in un contesto workwear ereditato (stivali, giacca in duck canvas) sia in modo più streetwear con sneaker. Il marchio è anche riconosciuto per il suo eccellente servizio clienti e il suo follow-up, assicurando che i suoi jeans durino molti anni. Scegliendo 3sixteen, si sostiene il rinnovamento del denim made in USA con un tocco giapponese ben calibrato.

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Jeans Rogue Territory

Rogue Territory

Nato nel 2008 a Los Angeles, Rogue Territory ha iniziato come laboratorio di jeans su misura all’interno del negozio American Rag.

Fondato da Karl Thoennessen (poi raggiunto da Leslie Yeung), il marchio si è rapidamente orientato verso il prêt-à-porter di alta gamma conservando un savoir-faire artigianale. Confezionati in California, i suoi jeans grezzi si distinguono per dettagli discreti e tagli moderni che rivisitano i classici del workwear americano.

RGT punta su tessuti selvedge di qualità (spesso giapponesi o americani) e una confezione impeccabile, incarnando un’estetica minimalista dove ogni cucitura ha la sua intenzione. Valore aggiunto: un approccio «senza fronzoli» al denim, che unisce eredità e modernità, e che seduce i puristi alla ricerca di un jeans autentico, funzionale e sottilmente originale.

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Jeans Tellason Sheffield

Tellason

Apparso nel 2008 in California in piena crisi economica, Tellason è l’opera di due amici, Tony Patella e Pete Searson, che hanno voluto tornare all’essenza del jeans americano autentico.
Il marchio – il cui nome fonde i cognomi Teller e Searson – si è dato la missione di produrre jeans «come ai vecchi tempi» integralmente a San Francisco, culla storica del denim, in un’epoca in cui la maggior parte dei concorrenti delocalizzava la produzione all’estero. Per Pete e Tony, vedere l’etichetta “Disegnato a San Francisco, Fabbricato in Cina” era semplicemente inaccettabile, quasi un tradimento della storia del blue-jean.
Così, Tellason progetta, taglia e cuce tutti i suoi prodotti localmente, collaborando con un laboratorio di confezione della Bay Area e sostenendo l’economia locale dell’abbigliamento. I jeans Tellason (taglio John Graham Mellor, Ladbroke Grove, ecc.) erano originariamente fabbricati con il mitico tessuto selvedge Cone Mills White Oak fino alla chiusura di questa filatura nel 2017. Da allora, il marchio si è rivolto a denim giapponesi o italiani di prima scelta, conservando lo stesso rigore di fabbricazione. Nel design, niente fronzoli inutili: si tratta del classico 5 tasche, rivetti in rame, patch in pelle conciata al vegetale (proveniente da una conceria artigianale americana), e una piccola cucitura a forma di T sulla tasca posteriore come unico segno distintivo.

I tagli sono dritti o slim ma rimangono comodi, pensati per un uso quotidiano prolungato. Tellason si rivolge agli amanti del denim che privilegiano la sincerità del prodotto: qui si paga per la qualità del materiale e del montaggio, non per il marketing. Scegliendo Tellason, si indossano jeans che rispettano lo spirito originale dei Levi’s di un tempo – fatti da californiani, per californiani – e che si inseriscono in un approccio sostenibile di rilocalizzazione. In sintesi, un ritorno alle origini del denim: onesto, solido e intramontabile.

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Jeans Railcar Fine Goods Spikes

Railcar Fine Goods

Creata da Steven Dang, ex meccanico di treni (da cui il nome Railcar), questa piccola marca di Monrovia in California è un bell’esempio di riconversione riuscita nel denim. Railcar confeziona i suoi jeans nel proprio laboratorio con un rigore da « ingegnere ». Il marchio predilige tessuti americani o giapponesi robusti (denim da 13 a 16 oz), e tagli aderenti ben pensati – il modello Spikes (slim taper) e Journeyman (straight) hanno conquistato un pubblico fedele.

Ciò che rende unica Railcar è l’attenzione alle finiture meccaniche: cuciture rivettate tipo triplo punto sulle tasche, uso di una macchina Union Special per orli con roping impeccabile, ecc. Lo stile è classico workwear, con una patch in pelle spessa stampata con una locomotiva stilizzata. Venduto a ~200$, un jeans Railcar offre una durabilità a prova di tutto. Il marchio offre persino un servizio di modifica e riparazione nel suo laboratorio, riflettendo il suo attaccamento a far durare i suoi prodotti. Per gli appassionati, è un denim « americano autentico » fatto con amore per il dettaglio, da un appassionato passato dalla locomotiva alla macchina da cucire – una bella storia che si percepisce nel capo finale.

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Jeans Beams Plus selvedge

Beams Plus

Beams è un’istituzione in Giappone, un rivenditore ed etichetta che dagli anni ’70 diffonde la moda americana in Giappone. La sua linea Beams Plus è dedicata allo stile Americana vintage per uomo, e propone in particolare jeans di eccellente qualità. Un jeans Beams Plus è un po’ come trovare un Levi’s degli anni ’60 nuovo: tessuto selvedge 100% cotone ben spesso, taglio classico (dritto leggermente carrot), cuciture arancioni e gialle fedeli ai jeans d’epoca.

La differenza è che è nuovo e fabbricato in Giappone con il know-how attuale. Ad esempio, il loro Jean Regular Selvedge è confezionato a Kojima con un denim da 14 oz tinto indaco rossastro, che ricorda i vecchi Cone Mills. Il posizionamento del prezzo è intorno ai 180-220€. I jeans Beams Plus si rivolgono a coloro che amano un look retrò collegiale o workwear – si possono facilmente immaginare con mocassini e una giacca Ivy League, o con Red Wings e una camicia a quadri. Come tutti i pezzi Beams Plus, è un’interpretazione leggermente modernizzata (comfort migliorato, finiture pulite) dei classici americani. Un valore sicuro per chi vuole un jeans di qualità dall’estetica vintage senza cercare pezzi vintage usati.

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Jeans Hiroshi Kato selvedge stretch

Hiroshi Kato

Sotto il marchio KATO’ (del designer Hiroshi Kato), questa casa combina design giapponese e produzione americana. Si è fatta notare proponendo un denim 4-way stretch selvedge, che offre la bellezza di un tessuto giapponese con un comfort ineguagliabile. Concretamente, Hiroshi Kato utilizza un denim selvedge tessuto con una piccola parte di elastan in entrambe le direzioni, il che rende il jeans molto più flessibile (ideale per coloro che trovano il grezzo troppo rigido all’inizio). I jeans Kato sono fabbricati a Los Angeles, riflettendo l’incontro delle culture (Hiroshi Kato ha lavorato a lungo tra Tokyo e LA). Il modello Pen o Hammer da Kato sfoggiano uno stile vintage (tasche a soffietto a vista, patch in pelle ornata dal logo KATO’) abbinato a questa innovazione tecnica del selvedge stretch.

Proposti intorno ai 250$, si rivolgono a un pubblico alla ricerca del compromesso tra tradizione e modernità. Oltre al tessuto innovativo, la qualità della confezione è all’altezza con, ad esempio, fodere delle tasche in robusto chambray e bottoni tipo doughnut in ottone. Kato dimostra che si può ancora innovare nel mondo del denim, pur rispettando l’eredità (il marchio produce anche jeans 100% cotone più classici). Un’opzione da considerare per chi desidera un jeans di alta gamma che si possa indossare fin dal primo giorno senza rotture o compromessi sullo stile.

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Jeans Naked and Famous Weird Guy

Naked & Famous

Apparso nel 2008 a Montréal sotto l’impulso di Brandon Svarc, Naked & Famous ha scosso l’ambiente del denim con le sue creazioni tanto serie nella qualità quanto fantasiose nell’approccio.

La filosofia del marchio: nessun marketing superfluo, nessuna celebrità in vetrina, 100% del budget nel prodotto. Confezionati in Canada con tessuti selvedge giapponesi, i loro jeans grezzi offrono un eccellente rapporto qualità-prezzo spingendo al contempo i limiti dell’innovazione tessile. Naked & Famous si è fatto conoscere per i suoi denim sperimentali diventati cult (jeans termosensibili che cambiano colore, denim che brilla al buio, tessuto ultra-pesante da 32 oz, modello scratch-and-sniff profumato alla gomma da masticare, ecc.).

Oltre a questi colpi di scena ludici, il marchio propone anche gamme più classiche (taglio Weird Guy, Super Guy…) in tessuti da 11 a 16 oz, sempre grezzi e non lavati. Le finiture sono curate (rivetti e bottoni personalizzati, cuciture solide), e la fabbricazione rimane locale ed etica. Scegliere Naked & Famous significa preferire uno spirito d’avanguardia e divertimento nei propri jeans senza sacrificare la qualità: una scelta ideale per il denim-head che vuole distinguersi con un jeans di alta gamma diverso dagli altri, sostenendo al contempo un marchio indipendente dal discorso rinfrescante.

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Jeans Sugar Cane 1947

Sugar Cane

Denim neo-retrò di Toyo (Giappone), Sugar Cane si distingue per i suoi jeans ispirati al workwear americano degli anni 1930-1950. Il marchio è rinomato per i suoi tessuti selvedge unici, spesso in miscela di cotone e fibre di canna da zucchero (da cui il nome), che conferisce una texture e un potenziale di scolorimento particolari. I modelli come il SC41947 (riproduzione del 501 del 1947) o l’Hawaii sono classici, fabbricati in Giappone con un’attenzione meticolosa ai dettagli vintage (rivetti nascosti, patch in pelle di cervo, cuciture a punto catenella).

I prezzi si situano generalmente intorno ai 200-250€. Sugar Cane appartiene al gruppo Toyo Enterprises, proprietario anche di Buzz Rickson’s e Sun Surf, condividendo un forte impegno per la qualità e l’autenticità storica. Per gli amanti del denim vintage con un tocco di originalità tessile, Sugar Cane è un riferimento imprescindibile.

Jeans AG Adriano Goldschmied

Adriano Goldschmied (AG)

Soprannominato il “padrino del denim”, l’italiano Adriano Goldschmied ha co-fondato Diesel e Replay prima di lanciare il proprio marchio AG Jeans a Los Angeles. AG si posiziona sul denim premium fashion: l’accento è posto sui tagli di tendenza e sui trattamenti del tessuto. Il modello The Dylan, ad esempio, è uno slim affusolato in denim confortevole con un leggero effetto usato. AG utilizza spesso tessuti italiani o giapponesi con un po’ di stretch per l’elasticità, e padroneggia perfettamente l’arte del lavaggio grazie ai suoi laboratori in California. I jeans AG presentano finiture di alta gamma (fodere stampate, rivetti incisi) e un’estetica pulita e chic – si è più vicini al prêt-à-porter di lusso che al grezzo tradizionale. Prezzo intorno ai 220€. Sono i jeans che si trovano presso rivenditori di alta gamma e indossati da celebrità per il loro look moderno e curato. AG Jeans ha anche una gamma “AG-ed” che propone riproduzioni di tessuti vintage rigidi per toccare un pubblico heritage. Ma la sua vera forza rimane nel jeans premium quotidiano: ben tagliato, piacevole da indossare, stile attuale. Per un uomo che cerca un jeans di qualità da indossare in ufficio o la sera piuttosto che da « rodare » per 6 mesi, AG è un valore sicuro, incarnando il ponte tra l’eredità italiana del fondatore e la coolness californiana.

Jeans Shockoe Atelier Kojima

Shockoe Atelier

Nel cuore di Richmond (Virginia), Shockoe Atelier confeziona a mano jeans dal 2012. Questa azienda familiare (fondata da Anthony e Pierre Giusti, padre e figlio) si ispira alle sue radici italiane e alla tradizione sartoriale. Il risultato: jeans che mescolano artigianato americano ed eleganza europea. Shockoe seleziona tessuti giapponesi di prima scelta (Kuroki, Kaihara…) spesso nella gamma 13-15 oz, e realizza ogni pezzo su ordinazione nel suo laboratorio adiacente alla boutique. Il tempo di fabbricazione (una decina di ore di lavoro per jeans) è ben superiore a quello industriale, e si vede nei dettagli: cuciture interne bordate pulite, tasche foderate robuste, allineamenti millimetrici. Lo stile Shockoe si vuole leggermente più elegante del denim grezzo classico – ad esempio il loro jeans Slim Kojima ha un taglio semi-slim molto netto ed è proposto anche in colore rinsed black per un look urbano chic. Il marchio offre inoltre un servizio di riparazioni gratuito a vita e ottimi riscontri dai clienti sulla longevità (garantiscono persino i loro jeans contro i difetti). A ~250€, un jeans Shockoe rappresenta un investimento in un capo realizzato come un abito su misura – solo che è un jeans che si può indossare tutti i giorni. La filosofia di Shockoe (“small batch denim”) seduce coloro che cercano un jeans a dimensione umana, fatto con passione e rigore, e uno stile intramontabile leggermente raffinato.

Jeans Alex Mill Standard

Alex Mill

Questo giovane marchio newyorkese (fondato nel 2012 da Alex Drexler, figlio dell’ex CEO di J.Crew) propone essenziali maschili rivisitati. Per il denim, Alex Mill punta su uno spirito vintage americano ricreato. Il suo Standard Jean utilizza ad esempio un tessuto denim da 13 oz di Cone Mills o simile, con un lavaggio leggero stonewash per un aspetto già vissuto. Il taglio è dritto confortevole, vita medio-alta – un cenno ai jeans degli anni ’90 rivisitati. Alex Mill cura le finiture funzionali (patta a bottoni solida, cuciture arancioni tradizionali). Non è denim grezzo per puristi, ma piuttosto un jeans casual di ottima qualità, pronto da indossare all’acquisto. Il marchio si ispira allo stile preppy e workwear newyorkese, si potrà abbinare questo jeans facilmente con le loro camicie oxford o le loro giacche in cotone. Verso i 150-160€, si ottiene un jeans più qualitativo rispetto alle grandi catene di largo consumo, pur rimanendo in un budget moderato. Alex Mill si differenzia per il suo approccio onesto e senza logo appariscente – un po’ lo spirito del « vecchio J.Crew ». Per un uomo che cerca un jeans semplice, ben tagliato, senza effetti di moda estremi ma con carattere, Alex Mill è una scelta pertinente, incarnando quel classicismo cool newyorkese.

Jeans Corridor NYC

Corridor NYC

Lanciato a New York nel 2013 da Dan Snyder, Corridor propone una visione contemporanea del guardaroba maschile, sposando influenze workwear e sensibilità urbana moderna.

Contrariamente ai marchi puramente heritage, Corridor non si limita al denim grezzo rigido: il designer predilige materie confortevoli (denim incluso) e tagli attuali per capi «pronti da vivere» in città. Ispirato dalla vita newyorkese, il marchio integra cenni utilitaristici (sopracamicie, giacche da lavoro rivisitate) pur rimanendo risolutamente moderno – Dan Snyder rivendica d’altronde uno stile new American sportswear piuttosto che retrò nostalgico.

I jeans Corridor, spesso in denim selvedge giapponese di peso medio, riflettono questo approccio: un tocco contemporaneo su un capo base workwear, con finiture curate e un design pulito. Il valore di Corridor risiede nel suo equilibrio tra autenticità e innovazione: si opta per questo marchio per la sua estetica ricercata da designer newyorkese, il suo impegno etico (fabbricazione responsabile in piccoli laboratori) e la sua capacità di proporre un denim allo stesso tempo stiloso, facile da indossare quotidianamente e fedele allo spirito workwear originale.

Jeans Pherrow's 451

Pherrow’s

Stabilitosi nel 1991 a Osaka, Pherrow’s (inizialmente scritto Ferroz) è un altro marchio erede della prima ondata di riproduzione del denim. Meno mediatizzato dei suoi confratelli, propone jeans di altissima qualità, spesso ispirati ai Levi’s 501 o 511 d’epoca, ma rivisitati discretamente. Ad esempio, il Pherrow’s 451 è un jeans selvedge da 14 oz taglio dritto che riprende lo spirito del 501 ’66 offrendo al contempo una vita un po’ più bassa per adattarsi alle abitudini moderne. La patch sfoggia un’illustrazione di due treni (cenno umoristico ai “2 cavalli che tirano il tessuto Levi’s” originale). Pherrow’s si posiziona leggermente più in basso nel prezzo (circa 250€) offrendo comunque un denim made in Japan serio.

Il marchio utilizza cotone dello Zimbabwe o americano, cercando rese vintage classiche (tinta indaco un po’ ingrigita per simulare l’invecchiato). Attribuisce importanza ai dettagli nascosti: selvedge sulla tasca portamonete, rivetti interni in alluminio come negli anni ’60, ecc. Meno hype di altri, Pherrow’s ha i suoi fedeli, spesso intenditori che apprezzano il suo eccellente rapporto qualità-prezzo. Lo stile è molto sobrio – nessun ricamo o cucitura di marca, solo una piccola patch e talvolta una linea di punti fantasia sulle tasche posteriori. Sono jeans che si adatteranno a chi desidera un denim giapponese autentico senza stravaganza, utilizzabile in ogni situazione. In un certo senso, Pherrow’s incarna la continuità della tradizione Osaka 5 in modo umile ed efficace, laddove alcuni concorrenti si sono lanciati nell’innovazione pesante o nel marketing internazionale. Un marchio di fiducia per un jeans grezzo durevole con quel fascino vintage made in Japan.

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Jeans Warehouse & Co Lot 800

Warehouse & Co.

Ultimo ma non meno importante degli Osaka Five, Warehouse (fondato nel 1995) è adorato dai puristi per il suo approccio archeologico al denim. Il loro credo: fabbricazione lenta (“slow clothing”), con tessuti detti Deadstock Blue che riproducono il colore unico dei Levi’s antichi non indossati conservati per decenni. Un jeans Warehouse Lot 800 (il loro modello standard) utilizza un denim da 14,5 oz tessuto a bassa tensione per imitare la texture e la sfumatura dei rotoli di denim degli anni ’60, con quel blu leggermente “sbiadito” fin dall’inizio. Il taglio 800 è un classico dritto aderente. Ma Warehouse propone molti altri lotti, come il Lot 1001xx 1943 che riprende un jeans di guerra (con bottoni in ottone brunito e arcuature dipinte, poiché durante la guerra le cuciture decorative erano sostituite dalla vernice sui Levi’s).

Questo livello di dettaglio diverte i collezionisti: Warehouse arriva persino a imballare alcuni jeans in carta marrone come all’epoca. Il tutto fabbricato artigianalmente in Giappone, per ~270€. I loro jeans hanno la reputazione di essere molto fedeli e di invecchiare magnificamente, con un restringimento controllato come gli originali non sanforizzati (bisogna leggere bene le istruzioni, spesso bisogna immergere e poi indossare umido per modellare il corpo, alla vecchia maniera!). Indossare un Warehouse significa abbracciare la nostalgia del denim vintage in ciò che ha di più romantico – l’idea di ritrovare le sensazioni di un jeans 1950 nuovo che si sarebbe i primi a « rompere ». Tra gli appassionati, molti ritengono che Warehouse offra le migliori riproduzioni del 501 sul mercato in termini di fade (scolorimento) e comfort del cotone una volta formato. Il marchio rimane discreto, senza pubblicità smisurata, ma la sua longevità testimonia la sua eccellenza. Una scelta imprescindibile per chi mira a un jeans 100% vintage senza compromessi, come uscito da un baule del passato.

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Jeans Junya Watanabe Man

Junya Watanabe

Junya Watanabe, creatore avanguardista giapponese formatosi da Comme des Garçons, ha applicato dagli anni 2000 il suo genio concettuale ai pezzi in denim nella sua linea uomo. Piuttosto che un marchio di jeans tradizionale, è uno stilista di moda che integra il denim come supporto di sperimentazione. Noto per le sue collaborazioni emblematiche con Levi’s, Carhartt o Converse, Junya Watanabe rivisita classici workwear (jeans 501, giacca in denim, cappotto da caccia) infondendovi tagli inaspettati e dettagli sconcertanti.

Patchwork di diversi tessuti, inserti a contrasto in pelle o tweed, cuciture a vista e costruzioni asimmetriche fanno parte del suo vocabolario stilistico. Non è raro vedere ad esempio una giacca in jeans Junya Watanabe foderata di tessuto camouflage vintage o arricchita da tasche utilitaristiche supplementari, confondendo il confine tra capo da lavoro e pezzo da passerella. Il suo approccio è allo stesso tempo edgy e rispettoso dell’artigianato: i pezzi sono fabbricati in Giappone con una cura meticolosa degna dell’alta moda, il che conferisce loro una qualità e un’aura unica.

Preferire Junya Watanabe Man significa fare la scelta di un denim d’eccezione interamente ripensato da un creatore visionario – un jeans per esteti avvertiti, che vedono nell’abbigliamento utilitaristico un terreno di espressione artistica e un oggetto da collezione.

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NORD AMERICA


Jeans RRL Double RL

RRL (Double RL)

Linea fondata nel 1993 da Ralph Lauren in omaggio al suo ranch del Colorado, Double RL attinge dall’immaginario del Far West e dell’America vintage. I jeans RRL sono così vere riproduzioni di modelli del passato, con un’esigenza di dettaglio maniacale. Si trova ad esempio il RRL Low Straight ispirato ai jeans dei minatori del 1920: denim selvedge da 16 oz tessuto in North Carolina, bottoni a gambo come sui jeans antichi, patch in pelle marrone chiaro incisa “Double RL & Co.”, taglio ampio. Altri, come il RRL Slim Narrow, evocano piuttosto gli anni ’50 (taglio più aderente, tessuto giapponese da 14 oz tinto allo zolfo per un nero profondo). RRL non esita a far fabbricare i suoi denim in Giappone per ottenere il meglio, per poi finirli negli USA.

I lookbook RRL sono famosi per la loro estetica retrò: sembrerebbe di vedere foto seppia di vecchi cowboy o biker anni ’50. Indossare RRL è un po’ come entrare in un film d’epoca – i jeans sono spesso venduti già sciacquati o leggermente invecchiati per rafforzare l’autenticità. A ~300€, si paga anche il marchio Ralph Lauren, ma si ottiene un prodotto impeccabile, molto collezionabile. RRL distribuisce talvolta piccole serie limitate (ad es. jeans con tasca portamonete rivettata e cinch back come nel 1937). Per molti appassionati, è la porta d’accesso al lusso del denim heritage americano. Da notare: i RRL sono rari in Europa (solo alcune boutique RL o rivenditori specializzati). In sintesi, Double RL incarna il romanticismo del denim americano, rivisitato con il livello di qualità moderno e un senso dello storytelling unico.

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Jeans Mister Freedom Californian

Mister Freedom

Emblema della collaborazione transpacifica, Mister Freedom è il marchio del francese Christophe Loiron, installato a Los Angeles, che progetta abiti ispirati al vintage americano e li fa spesso produrre in Giappone. La sua serie di jeans “MFSC Naval Clothing Tailor” in partnership con Sugar Cane ha segnato gli animi: questi jeans riprendevano dettagli dei pantaloni navali degli anni ’40 (come le tasche anteriori stile chino, lacci di regolazione sulla schiena) in un superbo tessuto selvedge giapponese.

Mister Freedom non fa nulla come gli altri: il jeans Californian (proveniente dalla sua gamma di abbigliamento sportivo californiano) utilizza un denim da 12 oz filato in Giappone ma cucito negli USA, il tutto con una patch che riprende un disegno di pin-up stile anni ’50. Il marchio ama creare scenari immaginari per le sue collezioni, e ogni jeans racconta una storia (fornito con un dettagliato testo di Loiron). In termini di qualità, è impeccabile perché spesso supportato da esperti come Sugar Cane. Si pagano ~320€ per un jeans proveniente da una piccola produzione, quasi un pezzo da collezione. Lo stile MF oscilla tra workwear militare e western retrò, sempre con una ricerca documentaria approfondita. Ad esempio, hanno riprodotto un denim “Marine Nationale” in indaco grigio per uno dei loro jeans. Indossare Mister Freedom significa affermare un look vintage unico – si è lontani dagli standard di largo consumo – e sostenere una visione veramente artistica dell’abbigliamento. È l’incrocio del tocco francese e del savoir-faire nipponico sotto il sole della California. Una proposta di nicchia per gli amanti dei capi carichi di storie.

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Jeans Levi's Vintage Clothing 501 1947

Levi’s Vintage Clothing (LVC)

LVC è la divisione di Levi’s che ricrea fedelmente i modelli storici del marchio. Vera caverna di Alì Babà per i puristi, LVC ripropone ogni anno riedizioni del 501 di diverse epoche: 1890, 1920, 1947, 1955, 1966… Ogni riproduzione spinge il dettaglio fino a utilizzare tessuti simili all’originale (a volte tessuti da Cone Mills prima della sua chiusura, o in Giappone oggi) e tagli identici, con le imperfezioni d’epoca. Ad esempio, il 501 del 1947 LVC è in denim da 12 oz sanforizzato, taglio aderente gamba dritta, patch in vera pelle con la scritta “Every Garment Guaranteed” come all’epoca. Il 501 del 1890 LVC ha una sola tasca posteriore e bottoni per bretelle, come i primissimi Levi’s.

Possedere un LVC equivale a tenere un pezzo da museo su di sé – ma che può benissimo essere indossato quotidianamente. Levi’s produce questi jeans negli USA o in Giappone a seconda degli anni, in quantità limitate, a volte numerate. Oltre al 501, LVC rifà anche i 505 degli anni ’60 (modello slim), o giacche storiche Type I, II, III. I prezzi vanno da 250 a 400€ a seconda del modello. È costoso per un Levi’s, ma giustificato dal rigore storico e dalla qualità: i jeans LVC hanno spesso una durata di vita enorme e si patinano magnificamente. Per gli amanti di Levi’s, è la gamma definitiva che permette di indossare una leggenda – il genere di jeans di cui si racconta volentieri a chi vuole ascoltare l’anno e la storia del modello. Un 501 LVC è il DNA del jeans restituito nella sua forma più pura, collegando chi lo indossa ai pionieri dell’Ovest o ai rocker degli anni cinquanta a seconda dell’anno scelto.

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Jeans Billionaire Boys Club

Billionaire Boys Club (BBC)

Fondato dal musicista Pharrell Williams e dal designer giapponese Nigo nel 2005, BBC è fondamentalmente un’etichetta di streetwear di lusso molto incentrata su grafiche cosmiche e immaginario pop. Se viene citata qui, è perché il marchio ha proposto alcuni jeans di alta gamma significativi negli anni 2000-2010, diventati da collezione. Ad esempio, il famoso Jeans “Dollar & Diamond” sfoggiava ricami di diamanti e dollari verdi sulle tasche – un simbolo ostentato dello stile hip-hop di lusso dell’epoca. Ma BBC ha anche lanciato jeans selvedge giapponesi più sobri, sempre con un piccolo tocco divertente (fodera della tasca stampata con astronauti, patch olografica…).

Il posizionamento è elevato (300€+) perché la produzione è limitata e il marchio capitalizza sul suo prestigio hype. Tecnicamente, i jeans BBC sono di buona fattura (Nigo, fondatore anche di BAPE, vigilava sulla qualità made in Japan su alcuni pezzi). Lo stile è chiaramente per chi vuole distinguersi: tagli piuttosto dritti o baggy a seconda delle tendenze, e loghi ben visibili. Oggi, BBC si è evoluto e propone meno denim appariscente, ma conserva un posto a parte. Indossare un jeans Billionaire Boys Club è un cenno agli anni in cui la moda streetwear flirtava con il lusso in modo disinibito. È anche un pezzo d’archivio della cultura pop se si trovano le edizioni originali. In ogni caso, il marchio assume l’idea che il jeans possa essere una tela di espressione creativa e ludica, anche nel segmento di alta gamma.

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Italia


Jeans Jacob Cohën

Jacob Cohën

Simbolo del jeans di lusso all’italiana, Jacob Cohën è stato fondato in Veneto nel 1985 e si è imposto nelle boutique chic negli anni 2000. Qui, il denim diventa un prodotto raffinato, sartoriale. I jeans Jacob Cohën sono generalmente in denim giapponese di alta gamma (Kurabo, Kaihara) o in velluto, con tagli slim o straight molto puliti. Ma sono i dettagli a giustificare il prezzo (400-600€): patch in pelle di cavallino colorata (blu, rossa…), spesso profumata con una fragranza della casa, rivetti placcati argento, cuciture a volte a contrasto in filo di lino, e ogni jeans viene consegnato con un piccolo foulard da taschino stampato. Il marchio mette in evidenza una fabbricazione artigianale in Italia – ogni jeans passa attraverso numerose mani, sia per lavaggi sottili che per l’applicazione di dettagli. Lo stile è chiaramente orientato al “lifestyle agiato”: un jeans Jacob Cohën blu chiaro con leggeri baffi si abbina facilmente a una camicia e una giacca sportiva. Offre il comfort (i tessuti contengono spesso il 2% di elastan per la flessibilità) e l’esclusività (serie limitata, a volte numerata). Alcuni fan collezionano le diverse edizioni e i loro foulard abbinati. Certo, siamo lontani dallo spirito roots del selvedge grezzo – qui il jeans è un oggetto di lusso come un altro, per un pubblico che vuole la disinvoltura senza sacrificare nulla allo standing. Jacob Cohën è riuscito a far entrare il jeans nei circoli abituati ai pantaloni di lana onerosi, trattandolo con le stesse attenzioni. Una scommessa audace ma riuscita: sfoggiare un Jacob Cohën significa segnalare una certa sofisticazione, anche in denim.

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Jeans Golden Goose Deluxe Brand

Golden Goose Deluxe Brand

Noto per le sue sneaker volontariamente usurate vendute a peso d’oro, Golden Goose (marchio italiano) ha anche nelle sue collezioni alcuni jeans di alta gamma dallo stile destroy. Fedele alla sua estetica “lusso disinvolto”, GGDB propone ad esempio jeans con effetti molto marcati: strappi netti ricuciti con pizzo, schizzi di vernice, o patch in pelle. La qualità di base è tuttavia seria, con denim italiani o giapponesi e una fabbricazione artigianale in Italia.

Un jeans Golden Goose gioca sul contrasto tra il prezioso (costa ~500€) e il deteriorato apparente. Ad esempio, il loro jeans John può presentare usure estreme ma ogni filo sfilacciato è assicurato per non compromettere la durata di vita. Propongono anche modelli più sobri in selvedge grezzo, ma la clientela viene soprattutto a cercare il pezzo forte ed esclusivo. Golden Goose si posiziona veramente sulla moda: questi jeans si vedono nelle sfilate, indossati con stivali western paillettati o giacche firmate. Il marchio cavalca la tendenza “nuovo grunge” rendendola alta moda. Molto poco diffusi, questi jeans si rivolgono ai fashionisti che hanno già tutto e vogliono un pezzo in denim che sia allo stesso tempo lusso e ribelle. Se la maggior parte degli amanti del denim autentico guarderà altrove, Golden Goose ricorda che all’altro capo dello spettro, il jeans si invita anche sulle passerelle e nei guardaroba dell’élite fashion sotto vesti stravaganti. Una sfaccettatura tra tante altre di questo capo decisamente camaleontico.

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Jeans Hellequino

Hellequino

Nel panorama del denim di alta gamma europeo, Hellequino si distingue mescolando design minimalista e confezione italiana ultra-limitata. Fondato intorno al 2018, questo giovane marchio con sede a Carpi (provincia di Modena) si è subito posizionato sull’altissima gamma artigianale. Hellequino trae ispirazione dalle uniformi da lavoro vintage e dallo stile militare, che epura al massimo. Il jeans Hellequino è così spesso un jeans selvedge grezzo Made in Italy con un taglio dritto-ampio che ricorda i pantaloni da lavoro antichi, ma senza tasche multiple o dettagli superflui. Ciò che colpisce è la qualità dei materiali: il marchio utilizza ad esempio un tessuto selvedge da 13oz di Berto (tessitore italiano rinomato) che associa a fodere in cotone biologico, ed etichette in pelle conciata al vegetale. La produzione è molto ridotta – Hellequino parla di “small batch” – e ogni pezzo è numerato. Alcuni jeans sfoggiano tocchi di originalità come una tintura indaco naturale o bottoni in corozo (avorio vegetale). In un articolo, il fondatore Gabriele menzionava l’idea di proporre un workwear di alta fattura, tracciabile e sostenibile. Il prezzo si avvicina ai 300€, riflettendo questo lavoro minuzioso. Hellequino è un po’ l’equivalente denim di una piccola casa di moda confidenziale. Indossare uno dei loro jeans significa sostenere un artigianato europeo e distinguersi dai sempiterni jeans fabbricati in serie. Poco conosciuti dal grande pubblico, i loro prodotti iniziano ad essere apprezzati nel circolo degli amanti del bel workwear. Un marchio da seguire, che dimostra che la tradizione di qualità italiana può esprimersi anche nel jeans, ben oltre il mondo industriale.

Questi marchi coprono un ampio spettro di stili e filosofie, ma tutti condividono la stessa passione per il denim. Dai capi base accessibili che hanno iniziato molti di noi (come Uniqlo o Asphalte) alle icone del lusso artigianale (Full Count, Iron Heart) passando per gli innovatori e gli outsider (Nudie l’ecologico, Kapital l’artista, ecc.), ognuno contribuisce con la sua pietra all’edificio del jeans perfetto.

Non esiste un “miglior” jeans universale, ma il jeans giusto per te dipenderà dal tuo budget, dai tuoi gusti estetici e dai tuoi valori. Preferisci un jeans grezzo da patinare tu stesso per anni, o un denim già invecchiato dallo stile affermato? Cerchi la robustezza definitiva per andare in moto, o un tessuto più raffinato per outfit eleganti casual chic?

Qualunque sia la tua ricerca, esiste un marchio in questa selezione che vi risponderà. L’essenziale è capire cosa ogni casa propone di unico – eredità, innovazione tecnica, impegno etico – al fine di scegliere un jeans che ti corrisponda veramente.

Investendo in uno di questi migliori marchi di denim, scommetti su un capo progettato con passione e know-how, che non solo ti starà bene, ma racconterà una storia ad ogni tuo look. Il tuo jeans ideale ti aspetta forse già presso uno di loro: a te giocare, e buon « fade »!

Valery

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