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Investire in un Audemars Piguet Royal Oak nel 2025: perché il 15500 attira così tanti investitori

Introduzione: Quando nel 1972 Audemars Piguet svelò il Royal Oak, nessuno immaginava che questo orologio in acciaio disegnato da Gérald Genta sarebbe diventato un simbolo di status e un pilastro dell’orologeria di lusso. Rivoluzionario per il suo design ottagonale, la sua finitura di alta gamma e il suo prezzo audace equivalente a un modello in oro, il Royal Oak ha inizialmente sconcertato prima di salvare la manifattura in piena crisi del quarzo. Oggi, alcune referenze del Royal Oak – dal «Jumbo» extra-piatto agli Offshore robusti – sono tra gli orologi più ambiti dai collezionisti e dagli investitori. Questo articolo didattico ed esperto ripercorre il contesto storico di questi pezzi iconici, dettaglia i loro movimenti e le complicazioni principali, confronta le referenze Royal Oak più ricercate, analizza l’evoluzione del loro valore Audemars Piguet Royal Oak sul mercato (con fasce di prezzo in EUR e USD, dati 2025), e propone consigli d’acquisto e una checklist di autenticazione per investire serenamente in un Audemars Piguet. In filigrana, vedremo come il Royal Oak sia passato da scommessa rischiosa ad asset di investimento ambito, incarnando il connubio tra lusso, tecnica e uno stile inimitabile.

Prima pubblicità del 1972 per il Royal Oak, che vantava un orologio di lusso in acciaio più costoso dell’oro – Credito: Watch Collecting Lifestyle

1. Contesto storico: una rivoluzione orologiera in acciaio

Nel 1972, Audemars Piguet, prestigioso orologiaio di Le Brassus, gioca il tutto per tutto di fronte alla crisi del quarzo. Il marchio affida a Gérald Genta la creazione di un orologio «da immersione urbana» per l’Italia. In una notte, il designer schizza un segnatempo innovativo ispirato agli oblò delle scafandre: cassa ottagonale piatta fissata da otto viti a vista, ampia lunetta spazzolata, quadrante guilloché «Petite Tapisserie» blu notte, e soprattutto un bracciale integrato perfettamente aderente. Presentato al Salone di Basilea 1972, il Royal Oak ref. 5402ST sciocca per il suo concetto inedito di orologio di lusso in acciaio venduto più caro di un Patek Philippe in oro. Proposto a 3.300 CHF – dieci volte il prezzo di un Rolex Submariner – inverte i codici stabiliti: d’ora in poi, il lusso orologiero può definirsi attraverso il design, la finitura e il movimento, piuttosto che attraverso il metallo prezioso.

Pubblicità del novembre 1977: il Royal Oak, «una delle più belle realizzazioni di Audemars Piguet», declinato in diverse versioni, pone le basi per un’intera collezione – Credito: Watch Collecting Lifestyle

L’accoglienza iniziale è difficile: design giudicato troppo avanguardista, guarnizione di tenuta visibile, assenza di quadrante tradizionale, prezzo esorbitante… I conservatori predicono il fallimento di AP. Ci vuole più di un anno per vendere la prima serie di 1.000 esemplari (serie A). Ma i visionari capiscono presto l’avanguardia del Royal Oak. Collezionisti e clienti «iniziati» adottano questo orologio da intenditori, il cui look sportivo-chic si discosta radicalmente dagli orologi eleganti dell’epoca. Il successo finisce per decollare, salvando Audemars Piguet dalla tempesta. Il Royal Oak diventa il DNA del rinnovamento del marchio – «l’orologio che ha salvato Audemars Piguet» si dirà più tardi.

AP declina allora il suo concetto: dopo le serie A, B, C del Jumbo 5402ST, il marchio introduce dal 1976 varianti da donna e modelli bicolore, poi nel 1980 il primo Royal Oak Cronografo, nel 1981 il Royal Oak Calendario Perpetuo extra-piatto (allora il più sottile del mondo), e nel 1984 un modello Day-Date Luna. Il Royal Oak diventa una collezione a sé stante. Nel 1992 (20° anniversario) esce un’edizione Jubilé in oro (ref. 14802), poi nel 1993, la maison colpisce nel segno con il Royal Oak Offshore dell’orologiaio Emmanuel Gueit: un cronografo da 42 mm soprannominato “The Beast”, reinterpretazione ipervitaminizzata e contemporanea del Royal Oak, concepita per un pubblico giovane appassionato di sport estremi.

Pubblicità del 1989 (Germania): Audemars Piguet innova con un Royal Oak Cronografo in lega di tantalio grigio-blu impreziosito da oro rosa, mostrando l’audacia costante della collezione nella scelta dei materiali – Credito: Watch Collecting Lifestyle

Un orologio cult nato da una scommessa audace. Mezzo secolo dopo, il Royal Oak è consacrato icona. Nel 2022, la referenza originale viene reinterpretata (ref. 16202, calibro 7121) per il 50° anniversario. Da «brutto anatroccolo» incompreso nel 1972, il Royal Oak è diventato un classico intramontabile, apprezzato per la sua storia, il suo design riconoscibile tra tutti e il suo status di orologio di riferimento del collezionista esperto. Soprattutto, ha aperto la strada al segmento degli orologi sportivi di lusso (Patek Philippe Nautilus nel 1976, Vacheron 222 poi Overseas, ecc.) che costituisce oggi la punta di diamante del mercato orologiero di alta gamma.

2. Movimenti e complicazioni principali del Royal Oak

Se il Royal Oak affascina per la sua estetica, è altrettanto notevole sul piano tecnico. Fin dall’origine, Audemars Piguet l’ha dotato di movimenti d’eccezione. Il Royal Oak «Jumbo» del 1972 montava il calibro 2121 a carica automatica, ultra-piatto (spessore 3,05 mm) e dotato di data, derivato dal celebre Jaeger-LeCoultre 920. Questo movimento, co-sviluppato da AP, Patek e Vacheron, presentava una massa oscillante scheletrata in oro 21 carati e una finitura di Alta Orologeria. Ha equipaggiato il Jumbo (5402 poi 15202) per quasi 50 anni, prova della sua affidabilità e della sua eccellenza tecnica.

Royal Oak «Jumbo» A-Series del 1972 esposto al museo Audemars Piguet – si intravede sullo sfondo un disegno tecnico della cassa monoblocco e un ritratto di Gérald Genta (designer del Royal Oak) – Credito: Watch Collecting Lifestyle

Nel corso delle evoluzioni, Audemars Piguet ha sviluppato i propri calibri di manifattura per il Royal Oak. Nel 2005, il calibro 3120 – automatico 3 lancette con data – fa la sua comparsa sul Royal Oak 39 mm ref. 15300, sostituendo vantaggiosamente il JLC 889 utilizzato sui Royal Oak intermedi. Questo calibro 3120, dotato di una massa in oro incisa con lo stemma AP, offre 60 ore di riserva di carica e una lancetta dei secondi centrale. Servirà da base al calibro 3126 con modulo cronografo Dubois-Depraz per gli Offshore Cronografi post-2007. Più recentemente, il Royal Oak 41 mm ref. 15500 (2019) è stato equipaggiato con il calibro di manifattura 4302 (70 ore di riserva, 28.800 alt/ora) per ancora maggiore precisione e affidabilità.

Le complicazioni occupano ugualmente un posto di rilievo nella gamma Royal Oak. Audemars Piguet non ha mai smesso di integrarvi il meglio del suo savoir-faire orologiero:

  • Già nel 1981, il Royal Oak Calendario Perpetuo (ref. 5554 poi 25654) stabilisce un record di sottigliezza con il calibro 2120/2800 di soli 4 mm di spessore, derivato dal 2121. Questo calendario perpetuo ultra-piatto, ancora oggi ricercato, indica giorno, data, mese, fase lunare e anno bisestile fino al 2100, senza correzioni.
  • Nel 1997, AP spinge l’audacia fino a lanciare un Royal Oak Offshore Calendario Perpetuo Cronografo (ref. 25854), combinando sportività e alta complicazione.
  • Il Royal Oak ha accolto anche cronografi (dal 1998 in 39 mm, poi 41 mm), una ripetizione minuti (Royal Oak Concept 2002), e persino una Grande Complicazione che unisce calendario perpetuo, cronografo e ripetizione (pezzi molto limitati).
  • La collezione Offshore, introdotta nel 1993, aggiunge una dimensione virile: cronografi da 42 e 44 mm impermeabili fino a 100 m, prima con calibro modulare (AP 2226/2840) poi con calibro integrato (AP 4404) dal 2021, e serie limitate innovative nei materiali (carbonio forgiato, ceramica, ecc.).

Combinando questi progressi meccanici al suo design, il Royal Oak ha dimostrato di essere non solo un’opera di stile, ma anche un segnatempo di alta tecnica. La ricerca dell’extra-piatto prosegue d’altronde con il nuovo Jumbo Extra-Thin 16202 (2022) dotato del calibro 7121 ulteriormente affinato. Così, dal calibro storico 2121 agli ultimi movimenti maison, passando per calendari perpetui e tourbillon, il Royal Oak rimane un terreno d’innovazione per Audemars Piguet.

3. Confronto delle referenze Royal Oak più ricercate

Diverse referenze del Royal Oak sono oggi veri e propri graal orologieri. Ognuna ha le sue particolarità di design, movimento e produzione, che influenzano la sua quotazione. Ecco una panoramica comparativa dei modelli più ambiti dai collezionisti e dagli investitori: il Royal Oak «Jumbo» Extra-Piatto (15202ST), il Royal Oak Automatico 39 mm (15300ST e la sua discendente 15400/15500), e il robusto Royal Oak Offshore Cronografo («Safari» 26170ST in particolare).

Royal Oak «Jumbo» Extra-Piatto 15202ST

Uscita nel 2000 per il 30° anniversario del modello originale, la ref. 15202ST (chiamata anche «Jumbo») è la discendente diretta della 5402 del 1972. Ne conserva il diametro di 39 mm, l’extra-piattezza (spessore ~8 mm) e soprattutto il calibro 2121 senza lancetta dei secondi, visibile attraverso il fondello in zaffiro. Prodotta fino al 2021, la 15202ST sfoggia un quadrante Blu Notte, Nuage 50 (tonalità storica) con grande «Petite Tapisserie» e logo AP applicato a ore 12 (sulle prime serie, poi a ore 6 come i vintage). Il suo fascino risiede nella sua purezza intramontabile e nel suo legame diretto con il design originale di Genta.

Il Royal Oak «Jumbo» 15202ST con il suo quadrante blu «Petite Tapisserie», qui al polso di un collezionista, perpetua l’estetica della referenza originale del 1972 pur essendo molto ricercato sul mercato contemporaneo – Credito: Watch Collecting Lifestyle

Caratteristiche: Cassa acciaio 39 mm impermeabile 50 m, calibro 2121 extra-piatto (~40h), assenza di lancetta dei secondi, data a ore 3, spessore ~8 mm. Quadranti disponibili in blu, grigio ardesia o persino oro rosa su alcune edizioni. Bracciale acciaio integrato a maglie graduate, finitura satinata eccezionale (alternanza di spigoli lucidati). Referenze notevoli: 15202ST.OO.0944ST.01 (serie iniziale anni 2000, logo AP a ore 12), 15202ST.OO.1240ST.01 (ultime serie «50° anniversario» con rotore speciale).

Perché ambito: Perché è spiritualmente il più fedele al Royal Oak originale. Il suo movimento storico e la sua edizione ormai fuori produzione lo rendono molto desiderabile. Inoltre, la sua produzione relativamente confidenziale in 21 anni (poche centinaia di esemplari all’anno) ne fa un bene raro. Molti collezionisti considerano il Jumbo come il Royal Oak per eccellenza, il più puro ed equilibrato.

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Royal Oak Automatico Classico 39-41 mm (15300ST, 15400ST, 15500ST)

Nel 2005, Audemars Piguet introduce la ref. 15300ST (39 mm) per offrire un Royal Oak automatico moderno sostituendo la precedente 14790 (36 mm). Il 15300 adotta il calibro di manifattura 3120 con secondi centrali, uno spessore leggermente maggiore (~9,5 mm), e un datario a ore 3. Visivamente, si distingue dal Jumbo per la presenza della dicitura «Automatic» sul quadrante verso le 6 e di una lancetta dei secondi. Prodotto fino al 2012, il 15300 è stato seguito dal 15400ST (2012-2018, diametro portato a 41 mm) e poi dal 15500ST (2019-2023) che migliora ulteriormente il movimento (cal. 4302) e affina il quadrante (eliminando in particolare la dicitura «Automatic»).

Confronto fianco a fianco di due Royal Oak automatici in acciaio: a sinistra un 15400ST (2012-2018) e a destra il 15500ST (2019-2021). Si nota l’assenza della parola “Automatic” sul 15500 – il cui quadrante grigio è peraltro di una tonalità diversa – e gli indici a bastone più larghi del 15500. Queste sottili evoluzioni fanno discutere i puristi sulla purezza del design, ma entrambi i modelli restano molto ricercati. – Credito: Watch Collecting Lifestyle

Caratteristiche 15300ST: Cassa acciaio 39 mm, calibro 3120 (automatico 3 lancette + data, 60h, secondi centrali), spessore ~9.4 mm, quadranti blu, nero o bianco con logo AP applicato a ore 12 e testo «Automatic» a ore 6. Fondello zaffiro. Indici a bastone e lancette luminescenti in oro grigio.

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Caratteristiche 15400ST: Cassa acciaio 41 mm, calibro 3120 identico, spessore ~9.8 mm, quadranti blu, argento o nero, indici allungati, logo AP a ore 12, dicitura «Automatic» in basso.

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Caratteristiche 15500ST: Cassa acciaio 41 mm, calibro 4302 (secondi centrali, 70h, frequenza 4 Hz che migliora la precisione), spessore ~10.4 mm, quadranti blu, grigio rutenio o nero, design del quadrante affinato (niente più scritta «Automatic», indici a bastone allargati, minuteria semplificata).

Perché ambiti: Queste referenze incarnano il Royal Oak «contemporaneo». Il 15300ST (39 mm) è ricercato per le sue dimensioni identiche al Jumbo e il suo status di primo Royal Oak full-manifattura moderno – la sua tiratura relativamente bassa (2005-2012) ne fa un pezzo il cui valore Audemars Piguet Royal Oak non ha smesso di salire. Il 15400ST ha democratizzato il 41 mm pur rimanendo raro con quadrante blu. Quanto al 15500ST, nonostante i dibattiti che suscita (alcuni rimpiangendo l’equilibrio del quadrante 15400)), ha conosciuto un’infatuazione fulminea, con le liste d’attesa che si sono chiuse rapidamente a causa della domanda esponenziale. In sintesi, questi modelli «tre lancette data» offrono l’estetica emblematica del Royal Oak pur essendo più accessibili (almeno in boutique) rispetto al Jumbo – il che alimenta un solido mercato secondario.

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Royal Oak Offshore «Safari» 26170ST e altri Offshore cult

Per gli amanti dello sport e degli orologi imponenti, il Royal Oak Offshore rappresenta il sacro graal. Lanciato nel 1993 in 42 mm (allora gigante per l’epoca), l’Offshore si propone come la versione «estrema» del Royal Oak: cronografo automatico, protezioni pulsanti massicce, corona a vite, lunetta identica ma cassa più spessa e struttura rinforzata. Numerose edizioni hanno visto la luce, tra cui l’Offshore soprannominato «Safari» (ref. 26170ST.OO.D091CR.01) occupa un posto speciale nel cuore dei collezionisti.

Audemars Piguet Royal Oak Offshore Cronografo «Safari» ref. 26170ST (42 mm). Il suo quadrante avorio con motivo Méga Tapisserie con cifre arabe e i suoi contatori marroni ricordano i toni del deserto, mentre il suo cinturino in alligatore «hornback» marrone evoca l’avventura allo stato puro. – Credito: Watch Collecting Lifestyle

Royal Oak Offshore Safari 26170ST (2005-2012): Presentato nel 2005 accanto agli Offshore «Navy» e «Themes», il Safari si distingue per il suo quadrante beige avorio a grande griglia (Mega Tapisserie), le sue cifre arabe nere e i suoi contatori a contrasto (argento o marrone a seconda delle serie). Soprattutto, fu l’unico Offshore consegnato originariamente su un lussuoso cinturino in pelle di alligatore hornback marrone, quando gli altri modelli erano su caucciù o pelle liscia. Con il suo look safari chic, è diventato rapidamente uno degli Offshore più iconici e apprezzati. Nel 2007, AP sostituisce il suo calibro 2226/2840 (base JLC + modulo crono) con il nuovo calibro 3126/3840 (base 3120 + modulo Dubois-Depraz) – la referenza diventa allora 26170ST. Il Safari è stato prodotto nelle serie G e H fino al 2012 circa, prima di essere sostituito da nuove varianti (ad esempio la ref. 26470ST nel 2014, con lancette e indici modernizzati).

Perché ambito: Il Safari incarna lo spirito Offshore originale: il colore, l’audacia e l’esclusività. Fuori produzione, è molto ricercato sul mercato dell’usato. La sua estetica «Africana» con quadrante chiaro e pelle spessa è immediatamente riconoscibile. Molti lo considerano il più equilibrato degli Offshore tematici. Inoltre, la sua assenza di lume (niente SuperLuminova sulle cifre nere) lo rende unico, anche se per alcuni era un difetto. In collezione, un Safari in buone condizioni, con il suo cinturino hornback originale, è un must-have per chi desidera un Royal Oak diverso e carismatico.

Il Royal Oak Offshore Safari era l’unico all’epoca ad essere montato su un cinturino in alligatore «hornback» con grande squama centrale. Questo cinturino su fibbia déployante offre un comfort e uno stile incomparabili, ma la sua vestibilità potrebbe non essere ottimale se non su polsi abbastanza forti (un po’ lungo) – un dettaglio da verificare al momento dell’acquisto – Credito: Watch Collecting Lifestyle

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Altri Royal Oak Offshore cult: citiamo l’Offshore «Navy» (quadrante blu marino, cinturino in caucciù blu), il «Volcano» (quadrante nero e arancione), o ancora l’Offshore Arnold Schwarzenegger (edizione limitata 48 mm del 2003). Più recentemente, la riedizione Offshore 42 mm 2021 porta un calibro integrato (4404) e un sistema di cinturino intercambiabile. Ma tra tutti, gli Offshore degli anni 2000 (serie «Themes», Safari, Navy) conservano un’aura particolare. Il loro design originale, con lunetta ottagonale avvitata e contatore del cronografo a contrasto sulla grande Tapisserie, è oggi molto collezionato nell’usato.

In sintesi, la collezione Royal Oak offre una gamma di referenze adatte a diversi gusti: il Jumbo per i puristi eleganti, gli Automatici 39-41 mm per un uso quotidiano lussuoso, e gli Offshore per una presenza al polso decisa e sportiva. Tutti condividono tuttavia il DNA Royal Oak: quella miscela di sport e prestigio che li rende orologi cult.

4. Evoluzione del valore di mercato (WatchCharts 2025) e fasce di prezzo

Investire in un Audemars Piguet Royal Oak si è rivelato particolarmente fruttuoso nell’ultimo decennio. I prezzi hanno conosciuto un’ascesa fulminea fino al 2022, prima di subire degli aggiustamenti. Analizziamo l’evoluzione del valore per le nostre referenze faro, con le fasce di prezzo attuali (inizio 2025) in euro e dollari secondo i dati WatchCharts e di mercato.

Royal Oak 15202ST (Jumbo Extra-Thin): A lungo sottovalutato, il suo valore è esploso all’annuncio della sua interruzione nel 2021. Nel 2017-2018, si trovava il 15202 sul mercato grigio intorno ai 35.000 € (40.000 $). Inizio 2022, spinto dalla speculazione generale sugli orologi sportivi, raggiunge un picco storico di circa 110–120.000 $ nell’usato, ovvero più di 100.000 € – un record assoluto per un Royal Oak moderno. Successivamente, con la correzione del 2023, il suo prezzo si è stabilizzato. Nel 2025, un 15202ST in eccellente stato si negozia intorno ai 50–60.000 $ (circa 46–55.000 €). WatchCharts indica un prezzo di mercato ~55.000 $ (circa 50.000 €) inizio 2025 per la referenza 15202ST con quadrante blu. In altre parole, nonostante un calo dal picco del 2022, il Jumbo vale oggi più del doppio del suo ultimo prezzo boutique (~25.000 €) – riflesso della sua duratura desiderabilità. Sul lunghissimo termine, gli esemplari della prima serie (A-Series 1972) raggiungono vette ancora superiori nelle aste, ma è un mercato a parte.

Royal Oak 15300ST / 15500ST: Questi modelli hanno seguito la stessa tendenza rialzista, con un’ampiezza minore. Il 15300ST (39 mm, prodotto 2005-2012 a circa 13.000 € nuovo) si scambiava intorno ai 18–20.000 € nel 2018. Fine 2021, era salito a decine di migliaia di euro (circa 30–35k€). Oggi, nel 2025, WatchCharts indica un prezzo medio di 30.000 $ (~27.000 €) per il 15300ST. Infatti, il suo mercato attuale si situa tipicamente tra 25.000 e 32.000 € a seconda dello stato e del quadrante (le versioni blu essendo nella parte alta della fascia). Il 15500ST (41 mm) invece, quotava intorno ai 40–45k$ al suo massimo nel 2022. Nel 2025, con più offerta disponibile (produzione 2019-2021 relativamente abbondante), si trova intorno ai 32.000–37.000 € (cioè 35–40k$) sul mercato secondario, spesso vicino al doppio del suo prezzo retail iniziale (~24k€). Ad esempio, WatchCharts indica un mercato ~37.000 $ per il 15500ST con una fascia da 33k a 40k $. Il recente 15510ST (nuovo modello 2022, logo 50 anni rotore) non è ancora totalmente stabilizzato nel prezzo, ma segue una curva simile.

Royal Oak Offshore Safari 26170ST: Gli Offshore hanno conosciuto un’impennata un po’ più tardiva, con la domanda che è esplosa nel 2020-2021 su questi modelli imponenti. Il Safari è volato da ~15.000 € nel 2018 a oltre 30.000 $ (27k€) nel 2021. Durante il picco speculativo inizio 2022, alcune vendite hanno sfiorato i 35.000 $. Nel 2025, il mercato si è normalizzato intorno ai 18.000 – 22.000 € (20–24k$) per un Safari full set in buono stato, secondo le transazioni recenti. Un report WatchCharts per l’Offshore 26470ST (modello successore molto vicino) dà un prezzo mediano ~20.000 $ (18k€), coerente con questa fascia. Si nota quindi una leggera svalutazione dai picchi, più marcata in percentuale (-30 a -40%) rispetto ai Royal Oak classici, poiché gli Offshore hanno un pubblico leggermente più ristretto. Tuttavia, le edizioni limitate o le annate ricercate (es: serie pre-2010 senza lente data) conservano meglio il loro valore. In confronto, un Offshore «Safari» nuovo 2023 (ref. 26470ST riedizione) vale circa 28k€ in boutique – il mercato della collezione privilegia quindi le referenze originali del 2005, che conservano un pricing sostenuto.

Tendenza generale: il valore Audemars Piguet Royal Oak ha conosciuto un ciclo tipico da bolla speculativa tra il 2019 e il 2022, dopato dalla rarefazione in boutique e dall’entusiasmo per i valori tangibili di lusso. Dopo il picco di marzo 2022 (dove l’indice AP di WatchCharts guadagnava +80% su un anno), è intervenuta una correzione nel 2023 (-18% sull’anno per AP in media). Ma da fine 2023, i prezzi si sono stabilizzati su un plateau nettamente superiore all’era pre-2017. Nel 2025, investire in Audemars Piguet – in particolare sui Royal Oak emblematici fuori produzione – è considerato relativamente sicuro, con una volatilità moderata rispetto alle criptovalute o alle azioni, e un potenziale di plusvalenza a lungo termine dovuto alla domanda strutturale eccedentaria.

Per riassumere in poche cifre (stime inizio 2025):

  • 15202ST Jumbo – Valore di mercato ~50k€ (55k$); fascia osservata 45–60k€.
  • 15300ST (39 mm) – ~28k€ (30k$) media; fascia 25–32k€.
  • 15500ST (41 mm) – ~35k€ (38k$); fascia 33–37k€.
  • 26170ST Safari – ~20k€ (22k$); fascia 18–22k€.

Questi valori sono indicativi e suscettibili di evolvere seguendo le tendenze del mercato del lusso, lo stato macroeconomico, e naturalmente l’entusiasmo dei collezionisti per un modello o un altro. Notiamo inoltre che i Royal Oak in metalli preziosi (oro, titanio, platino) seguono una loro dinamica: ad esempio il 15202IP in titanio/platino ha raggiunto picchi (spesso >120k$ nel 2022), e i modelli in oro rosa conservano un premio del 10-20% sull’acciaio in media.

5. Consigli d’acquisto e checklist di autenticazione

Acquistare un Audemars Piguet Royal Oak rappresenta un investimento finanziario considerevole – ed emotivo! Per acquistare in tutta fiducia, ecco alcuni consigli da esperto e una checklist di autenticazione da seguire scrupolosamente.

5.1 Informarsi bene e scegliere il canale d’acquisto

  • Conoscere il mercato: Informatevi sulla quotazione aggiornata della referenza desiderata (tramite WatchCharts, Chrono24, forum specializzati). Individuate la fascia di prezzo realistica secondo l’anno, lo stato e gli accessori. Un prezzo anormalmente basso è sospetto; al contrario, un prezzo troppo alto si giustifica solo per un pezzo nuovo o da collezione eccezionale.
  • Rete ufficiale vs mercato grigio: Idealmente, cercate di ottenere l’orologio tramite un AD o una boutique Audemars Piguet – ma la maggior parte dei Royal Oak ha liste d’attesa chiuse. Il mercato secondario (professionisti o privati) sarà spesso l’unica opzione. Privilegiate i venditori di fiducia: piattaforme rinomate, case d’aste, o rivenditori affermati. Diffidate degli annunci informali senza garanzia.
  • Origine e documenti: Un Royal Oak con il suo certificato d’origine, la sua carta di garanzia (anche scaduta) e la sua scatola avrà più valore e rassicurerà sull’autenticità. Verificate che i numeri di serie e di movimento, se forniti, corrispondano agli archivi AP o ai documenti originali. Audemars Piguet propone inoltre un estratto d’archivio su richiesta per confermare la configurazione iniziale.
  • Stato e revisioni: Ispezionate lo stato generale: graffi, urti, lucidature eventuali (una lucidatura eccessiva può arrotondare gli spigoli e diminuire il valore). Un leggero allungamento del bracciale in acciaio è normale sui vintage. Privilegiate gli orologi manutenuti presso AP o orologiai autorizzati – uno storico di servizio limpido è un plus. Ponete la domanda su un’eventuale revisione recente (con prova), soprattutto per i modelli vecchi o gli Offshore complicati.

5.2 Checklist di autenticazione: i punti chiave

Le contraffazioni di Royal Oak esistono e diventano sofisticate. Applicate queste verifiche per smascherare i falsi:

  • Peso e qualità percepita: Un Royal Oak autentico in acciaio ha un peso notevole, segno di solidità. Un falso sarà spesso più leggero o avrà una sensazione di vuoto. L’orologio deve trasmettere un’impressione di qualità estrema nelle sue finiture.
  • Quadrante e motivo Tapisserie: È il punto numero 1 dell’autenticazione. Le tapisserie AP sono realizzate tramite guillochage tradizionale (macchina pantografo) presso Stern Frères, con motivi perfettamente allineati e nitidi. Su una contraffazione, la scacchiera potrà essere grossolana, sfocata o stampata. Verificate anche i testi «Audemars Piguet»: tipografia fine, nessuna sbavatura. I falsi mostrano spesso loghi imprecisi o spaziature errate. Il sottoquadrante della data deve avere uno sfondo abbinato al motivo (e non un semplice disco bianco incompatibile).
  • Indici, lancette, logo applicato: Su un AP vero, tutti i marcatori in oro bianco sono lucidati a specchio, ben allineati e solidamente fissati. Il luminescente è applicato pulitamente. Il logo «AP» applicato (o l’intero «Audemars Piguet» stampato sui modelli recenti) è nitido, senza sbavature, mai storto. Un falso può presentare indici storti o un logo mal rifinito.
  • Cassa e lunetta: La qualità della carrure e della lunetta è determinante. Gli smussi lucidati a specchio sugli spigoli della lunetta e della cassa devono essere regolari e perfettamente delimitati rispetto alle superfici spazzolate. Le otto viti esagonali della lunetta (in realtà, sono dadi decorativi, la vite è da sotto) devono essere tutte allineate nello stesso modo (scanalature nello stesso asse) e a filo. Su un falso, si vedono spesso viti mal allineate o storte, e una finitura satinata grossolana sulla superficie della lunetta (striature della spazzolatura non uniformi). Il fondello (sui modelli con fondello avvitato) riporta incisioni e numeri precisi – confrontate con un originale conosciuto.
  • Bracciale integrato: Il bracciale di un Royal Oak è un capolavoro di fabbricazione – maglie perfettamente adattate con alternanza spazzolato/lucido, viti di collegamento a vista su ogni lato. Le maglie devono scorrere le une rispetto alle altre senza gioco eccessivo. Nessuna maglia deve essere storta o mal allineata. La finitura spazzolata sulle larghe maglie superiori è nell’asse del bracciale, con una grana fine e omogenea. Su un falso, si trova spesso un bracciale più lasco o mal rifinito, spigoli smussati o al contrario troppo vivi. La fibbia déployante AP deve aprirsi/chiudersi con precisione e sfoggiare il logo «AP» inciso nitidamente.
  • Movimento e viteria interna: Se potete vedere il movimento (fondello zaffiro su molti modelli), esaminatene la finitura: côtes de Genève, viti azzurrate o lucidate, rotore in oro inciso AP (22k su 2121/2120, 21k su 3120) con stemmi. Anche un non esperto può individuare un movimento di bassa qualità o una falsa decorazione. Ad esempio, un falso calibro potrebbe essere un Miyota senza decorazione, molto diverso visivamente dal calibro AP autentico. Sugli Offshore con fondello pieno, non si vede il calibro, quindi affidatevi ancora di più agli altri criteri.
  • Funzionamento: Testate il cambio data, la carica, la messa all’ora. Su un Royal Oak vero, tutto è fluido e preciso. Una resistenza anomala, un saltellamento sospetto della lancetta dei secondi, o un allineamento della data non centrato possono tradire una contraffazione (o un problema meccanico serio).
  • Incisioni e marcature: Il fondello porta generalmente le iscrizioni «Royal Oak» e il numero (sui vecchi) o un’incisione specifica sui nuovi. Queste incisioni sono laser o meccaniche di alta qualità, ben nette. Un falso avrà talvolta errori di ortografia, caratteri diversi, o incisioni superficiali.

Applicando questa checklist – quadrante, cassa, bracciale in priorità – eliminerete il 99% dei falsi sul mercato. Ricordiamo che i modelli più copiati sono i Royal Oak acciaio con quadrante blu (Jumbo, 15400/15500) e alcuni Offshore molto popolari. Non lasciatevi abbagliare da un affare troppo bello: «fidarsi è bene, verificare è meglio» deve essere il vostro motto. Non esitate a rivolgervi a un esperto indipendente o ai servizi di autenticazione proposti da alcune piattaforme se sussiste un dubbio.

5.3 Mantenere il valore a lungo termine

Una volta acquisito il vostro Royal Oak, alcune buone pratiche permettono di preservare – o addirittura accrescere – il suo valore a lungo termine:

  • Conservate preziosamente scatola, documenti, accessori (maglie supplementari del bracciale acciaio, eventualmente secondo cinturino in caucciù per gli Offshore, ecc.). Un full set completo aggiunge un plusvalore non trascurabile alla rivendita.
  • Indossate il vostro orologio con cura. Evitate gli urti violenti che potrebbero segnare la lunetta o disallineare le viti. Riponetelo al riparo (scatola o watchwinder) quando non lo indossate. Un Royal Oak non è un toolwatch da immersione – la sua impermeabilità di 50 m (per la maggior parte) copre solo gli usi quotidiani, pensate a far testare le guarnizioni se ha più di 5 anni.
  • Non fate lucidare l’orologio se non è realmente necessario e affidate questo compito ad Audemars Piguet o a uno specialista che conosca la geometria particolare del Royal Oak. Una cattiva lucidatura può alterare gli angoli vivi e diminuire il valore di collezione. Molti collezionisti preferiscono qualche micro-graffio d’uso piuttosto che un orologio sovra-lucidato.
  • Per i modelli automatici, fate revisionare il movimento circa ogni 5-7 anni presso AP o un orologiaio autorizzato. Un movimento in buono stato di funzionamento assicura la longevità dell’investimento. Conservate le fatture di servizio – è una garanzia di serietà.
  • Monitorate la tendenza del mercato: alcune referenze possono conoscere nuovi rialzi (edizione anniversario, apparizione di un successore che fa salire la quotazione del modello fuori produzione, ecc.). Essendo il Royal Oak un pezzo di fondo collezione, conservarlo per molti anni non è un problema – anzi, al contrario, aumentando la rarità, potrebbe acquisire ancora più valore. Tuttavia, se constatate un’impennata veramente speculativa (come nel 2022), sappiate valutare l’opportunità di cedere il vostro pezzo al momento giusto.

In conclusione, investire in un Audemars Piguet Royal Oak, che sia per il piacere orologiero o la prospettiva finanziaria, richiede preparazione e vigilanza. Ma il gioco vale la candela: non possedete solo un orologio, detenete un pezzo di storia orologiera – un orologio che ha sfidato le convenzioni, conquistato gli intenditori, e il cui status di vero asset di lusso non è più da dimostrare. Seguendo i consigli di questa guida, potrete sfoggiare il vostro Royal Oak con orgoglio, avendo al contempo la serenità di un investimento informato e sicuro al vostro polso.

Conclusione:

«Ci vuole più che denaro per indossare un Royal Oak» diceva una pubblicità degli anni ’70. Più che denaro infatti: passione, sapere e una certa audacia. Il Royal Oak, nato da una visione dirompente, è diventato un simbolo di successo e un asset di scelta per chi desidera investire in Audemars Piguet. Il suo design, invariato nei suoi principi da 50 anni, non ha preso una ruga – segno che una vera icona è intramontabile. Che si tratti della finezza di un Jumbo vintage, dell’allure sport-chic di un 15500 contemporaneo o della potenza di un Offshore Edizione Limitata, ogni Royal Oak racconta una parte della leggenda Audemars Piguet. Investendo in questi orologi, non si fa solo che comprare metallo e complicazioni: ci si appropria di una parte di un mito vivente, con la possibilità di trarne un beneficio tanto emotivo quanto patrimoniale. E questo, come suggeriva lo slogan storico, il denaro non può sempre comprarlo – ma la conoscenza e la passione, sì.

Valery
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