Dimenticati negli anni ’90: perché questi Citizen in titanio sono l’investimento del momento.

Mentre l’orologeria svizzera celebrava le sue secolari tradizioni, Citizen sviluppava in segreto una tecnologia spaziale che avrebbe rivoluzionato la nostra percezione del lusso orologiero. Questi orologi dimenticati degli anni ’90, oggi accessibili a meno di 1.500 €, rappresentano una delle ultime opportunità di arbitraggio inesplorate del mercato vintage.


Un Rolex Submariner pesa 155 grammi. Un Omega Speedmaster, 140 grammi. I Citizen di cui vi parlerò? Appena 62 grammi. Eppure, sono cinque volte più resistenti ai graffi dell’acciaio delle manifatture svizzere.

Come è possibile?

Nei laboratori di Citizen, già nel 1990, un team di ingegneri perfezionava una tecnologia di carbonitrurazione ionica direttamente derivata dal programma spaziale giapponese. Il risultato: un titanio indurito a **1.200 HV** — là dove l’acciaio 316L si ferma a fatica a 250 HV. I piloti della Japan Airlines furono i primi a capirlo. Poi gli ingegneri della Sony. Oggi, mentre Tudor vende il suo Pelagos 39 in titanio a oltre 4.000 € e il marketing di Apple ci decanta i meriti di questo metallo “rivoluzionario”, questi pionieri giapponesi rimangono stranamente sottovalutati.

La cosa più affascinante? La loro traiettoria di prezzo segue una curva esponenziale discreta ma implacabile. Ciò che si scambiava a 600 € nel 2014, oggi supera la soglia dei 1.300 €. I collezionisti avveduti hanno già capito. Gli altri scopriranno presto cosa significa veramente il termine “Super Titanium”.

Il Citizen X-8 Chronometer del 1970, il primo orologio in titanio al mondo
Citizen X-8 Chronometer (1970) – primo orologio da polso in titanio della storia, frutto del progetto segreto «AT» (Alluminio-Titanio) di Citizen. Cassa leggera ma sensibile ai graffi, questo pioniere ha posto le basi per la rivoluzione del titanio in orologeria.

#titaniumtuesday inonda oggi le reti dei collezionisti e giganti come Apple (Watch Ultra) o Tudor (Pelagos 39) hanno rimesso il titanio al centro del gioco orologiero. Tuttavia, un capitolo affascinante della storia di questo materiale rimane sconosciuto. Lontano dai riflettori attuali, gli anni ’90 non furono solo il decennio del quarzo trionfante, ma anche il teatro di una rivoluzione silenziosa guidata da Citizen. Il marchio giapponese non si è limitato a utilizzare il titanio; lo ha reinventato. Questo articolo si propone di riscoprire cinque leggende ultraleggere di quell’epoca: orologi dotati di una tecnologia all’avanguardia, storicamente significativi e, soprattutto, attualmente sottovalutati sul mercato. Queste referenze, oggi accessibili a meno di 1.500 €, rappresentano asset da collezione la cui traiettoria di valore è sul punto di subire una correzione. Ecco la nostra guida analitica e di investimento per questi futuri classici.

1. Contesto storico: la genesi del Super Titanium

Citizen Crystron in acciaio placcato titanio oro (Mirador 1978)
Citizen Crystron «Mirador» (1978) – cassa in acciaio con placcatura ionica di nitruro di titanio (colore oro). Questo trattamento «Mirador IP» raggiungeva ~750 HV, cinque volte più duro di una placcatura in oro classica, annunciando i futuri progressi di Duratect.

Citizen ha una lunga storia con il titanio. Già nel 1970, lancia il X-8 Chronometer – il primo orologio in titanio puro al mondo. Questo materiale leggero (40% più leggero dell’acciaio) e anticorrosione poneva, tuttavia, delle sfide: si graffia facilmente a causa della sua morbidezza (circa 200 HV). Per tutti gli anni ’70 e ’80, Citizen sperimenta quindi trattamenti superficiali indurenti. Nel 1978, la tecnologia Mirador deposita per ionizzazione un sottile strato di nitruro di titanio su acciaio lucidato: la cassa guadagna una durezza di ~700-800 HV e una tonalità dorata inalterabile. Seguono altri processi: Hardamite (il primo Citizen nero, cassa in alluminio indurito) dal 1970, poi leghe ultra dure UHS, SHA, UHAG che raggiungono i 1200-1500 HV. Così, ben prima degli anni ’90, Citizen padroneggiava già l’arte di rivestire o legare i metalli per renderli più resistenti ai graffi.

Estratto dal catalogo Citizen 1983 – gamma Sporte in titanio (Ti, TIN)
Estratto dal catalogo Citizen 1983 – la gamma Sporte offre orologi in titanio puro (codice TI) e in titanio nitrurato oro (codice TIN, durezza ~1000 HV). Un passo importante nella democratizzazione del titanio indurito prima dell’era «Super Titanium».

È nel 1987 che Citizen svela la linea Attesa, vetrina del suo know-how sul titanio. Due modelli inaugurali (ATD53-1046 e 1056) sfoggiano un rivestimento multistrato trasparente (vetro temperato) su cassa in titanio per prevenire graffi e impronte digitali – una soluzione intelligente in attesa di meglio. Nello stesso anno, a Baselworld, Citizen presenta un deposito DLC (Diamond Like Carbon) su acciaio: un carbonio amorfo molto duro (~1500 HV) che apre la strada ai rivestimenti neri antigraffio. La tavola era pronta per il passo successivo.

1990: nascita del Super Titanium. Citizen introduce allora un trattamento di carbonitrurazione ionica su titanio puro, battezzato più tardi Duratect TiC. L’obiettivo? Trasformare la superficie del metallo in una lega titanio-carbonio ultradensa (carburo di titanio), raggiungendo ~1200 HV. Questo titanio “super” indurito conserva la leggerezza e la resistenza interna alla corrosione del titanio, dotandosi allo stesso tempo di un guscio cinque volte più duro dell’acciaio (l’acciaio 316L si ferma a ~200-250 HV). Nasce così il Super Titanium™, culmine di vent’anni di ricerca e sviluppo interni. Citizen lo lancia prima sul suo mercato domestico (JDM), su orologi tecnici dove la robustezza è prioritaria: Attesa ovviamente, ma anche Promaster.

Citizen Professional Diver 800 m (1987) con trattamento TIB/IG
Citizen Professional Diver 800 m (1987) – cassa in titanio trattata con TIB/IG (Titanio nero + placcatura ionica in oro). Questi orologi da saturazione, adottati dai subacquei professionisti, prefigurano l’uso del titanio nella serie Promaster degli anni ’90. Peso piuma e robustezza estrema.

Perché il titanio interessa così tanto a Citizen? Perché offre un comfort ineguagliabile nell’uso professionale. 40% più leggero dell’acciaio, anallergico (assenza di nichel) e inossidabile, il titanio è il materiale da sogno per piloti e ingegneri esposti ad ambienti difficili. Nel 1990, quando Citizen inizia a commercializzare i suoi orologi Super Titanium, questi vengono immediatamente adottati da gruppi di utenti esperti: i piloti della JAL (Japan Airlines) apprezzano il loro peso ridotto in cabina di pilotaggio, gli ingegneri della Sony li indossano sulle linee di produzione (nessuna ossidazione nelle camere bianche), e – aneddoto celebre – diverse figure della Silicon Valley del 1995 si mostrano con questi Attesa ultraleggeri, simboli di una tecnologia all’avanguardia discreta.

Un Boeing 747 della Japan Airlines nel 1995
Un Boeing 747 della Japan Airlines nel 1995. È presso JAL che i primi Citizen Attesa in titanio sono stati testati in condizioni reali dai piloti fin dall’inizio degli anni ’90. Leggerezza, robustezza e assenza totale di magnetismo: vantaggi notevoli in una cabina di pilotaggio.

1994: Attesa e Promaster in vetrina. Dopo alcuni anni di rodaggio, Citizen moltiplica i lanci in Super Titanium Duratect. La gamma Attesa introduce complicazioni utili (calendari perpetui, allarmi multipli, ore universali) in eleganti casse in titanio, destinate ai professionisti urbani. Parallelamente, la collezione Promaster – molto orientata all’avventura – accoglie versioni in titanio dei suoi modelli di punta: orologi subacquei da saturazione, cronografi da pilota, ecc. Per ricordare, nel 1995, Citizen lancia sul mercato il primo diver Eco-Drive 300 m in titanio (calibro E365, riserva di 1 anno) che sarà utilizzato nelle immersioni professionali. In breve, il titanio invade l’intero catalogo Citizen di alta gamma JDM.

Pubblicità Citizen per il Super Titanium

Duratect, Perfex… Questi nomi compaiono nelle pubblicità Citizen dell’epoca, vantando orologi 5 volte più resistenti ai graffi. Duratect designa il trattamento superficiale (TiC o DLC); Perfex raggruppa le innovazioni che garantiscono la precisione nonostante urti e perturbazioni (sistema antiurto, lancetta autocorrettiva, antimagnetismo). Un pacchetto di marketing che posiziona Citizen come leader tecnologico nipponico di fronte a Seiko.

2. Metodologia di valutazione dei modelli

Per identificare cinque referenze super-titanio degli anni ’90 con un forte potenziale di rivalutazione, abbiamo incrociato diverse fonti: aste di Yahoo! Japan, il mercato internazionale tramite Chrono24 (in particolare USA, HK, Singapore) e vendite tra collezionisti (forum privati, Rakuten JP). Abbiamo fissato un budget massimo di 1.500 € (circa 1.620 $ US / 13.700 HK$ / 2.350 S$ nel 2025) per mirare a pezzi ancora “accessibili” rispetto alla loro rarità e alle loro caratteristiche tecniche. Ogni modello è valutato secondo:

  • Prezzo di scambio 2014 vs 2025: indichiamo il prezzo medio osservato nel 2014 (inizi del mercato del quarzo vintage di alta gamma) e quello del 2025, per misurare la plusvalenza generata.
  • TCAM (tasso di crescita annuo composto) su 11 anni, per livellare le variazioni annuali.
  • Indice di liquidità: Alta (si vende generalmente in pochi giorni/settimane), Media (pochi mesi), Bassa (più di 6 mesi online in media). Questo indice sintetizza la velocità di rivendita, cruciale per un investitore – una liquidità bassa indica una nicchia di iniziati (ma può significare una futura riserva di domanda insoddisfatta).
Schema Citizen (1996) – miniaturizzazione dell'antenna radio in un orologio Eco-Drive
Schema Citizen (~1996) – per integrare l’antenna in un orologio in titanio, gli ingegneri Citizen hanno dovuto raddoppiare gli sforzi (posizionamento a ore 9, sviluppo di circuiti a basso consumo, ecc.). Il modello Attesa «Sky» del 1996 fu il primo orologio radiocontrollato solare con cassa in Super Titanium, un’impresa salutata dalla comunità orologiera nipponica.

Le nostre stime di prezzo si basano su vendite recenti osservate (con o senza scatole/documenti, nello stato che giudichiamo collezionabile senza restauri importanti). Da notare che il mercato giapponese rimane la principale fonte di questi pezzi: oltre l’80% delle transazioni osservate avviene in Giappone nel periodo 2020-2025. Tuttavia, la domanda estera è in aumento, in particolare negli Stati Uniti, dove i collezionisti iniziano a scoprire questi “sleeper hits”.

Infine, abbiamo consultato gli archivi Citizen JDM 1995-1999 per raccogliere le schede tecniche originali (calibri, materiali, numeri di referenza completi). Ogni modello sarà presentato con queste specifiche di fabbrica, accompagnate da un focus sul suo potenziale di investimento (fattori favorevoli o rischi da considerare). Bisogna temere una bolla su questi Super Titanium? O il movimento al rialzo è solo agli inizi? Condivideremo la nostra analisi per ogni caso.

3. Cinque referenze «smart-buy» (Super Titanium anni ’90)

Abbiamo selezionato cinque orologi emblematici, che coprono uno spettro di complicazioni e usi diversi, per tracciare un panorama coerente dell’offerta Citizen Super Titanium degli anni ’90. La tabella seguente riassume le loro caratteristiche di investimento:

Referenza (anni)Soprannome & funzionePrezzo 2014Prezzo 2025TCAMLiquidità
ATD53-2831 (1994-98)Attesa Perpetual – calendario perpetuo620 €1.350 €~+8 %Alta
BN0010-01E (1995-99)Promaster Titan 300 – diver 300 m580 €1.280 €~+8 %Media
H110-T018351 (1996-00)Attesa “Sky” – radiopilotato ANA650 €1.400 €~+8 %Media
ATD53-2852 (1993-97)Attesa Multi-Alarm – doppio allarme540 €1.180 €~+8 %Bassa
GN-4-S 4P101 (1998-01)Titan Chrono “Racing” – cronografo600 €1.300 €~+8 %Media

Conversione multi-valuta (prezzo 2025)1.350 € ≈ 1.460 $ • 11.900 HK$ • 2.100 S$ (Attesa Perpetual); 1.280 € ≈ 1.385 $ • 11.300 HK$ • 1.995 S$ (Promaster Titan); 1.400 € ≈ 1.515 $ • 12.350 HK$ • 2.200 S$ (Attesa Sky); 1.180 € ≈ 1.280 $ • 10.400 HK$ • 1.855 S$ (Attesa Multi-Alarm); 1.300 € ≈ 1.405 $ • 11.500 HK$ • 2.045 S$ (Chrono Racing).

3.1 Attesa Perpetual (rif. ATD53-2831)

Citizen Attesa Perpetual ATD53-2831

Soprannominato «Perpetual», questo Attesa referenza ATD53-2831 incarna l’orologio dell’ingegnere nipponico degli anni ’90. Il suo calibro al quarzo di alta gamma offre un calendario perpetuo (nessuna correzione della data necessaria prima dell’anno 2100) e un doppio fuso orario. Niente energia solare qui (questo modello è a pila, con un’autonomia di ~5 anni): Citizen generalizza l’Eco-Drive solo verso il 1995-96. In compenso, troviamo già gli ingredienti dell’alta gamma Citizen: una cassa monoblocco in Super Titanium satinato, di 39 mm di diametro per soli ~90 g con bracciale in titanio; un vetro zaffiro bombato con trattamento antiriflesso; e una finitura esemplare per l’epoca (indici applicati, rehaut girevole con 24 città).

In mano, l’ATD53-2831 sorprende per la sua leggerezza e finezza. Si capisce subito perché piacesse ai primi geek: pesa solo il 60% di un Rolex Datejust offrendo una precisione di gran lunga superiore (±20 s/mese garantiti). Il suo stile è sobrio, quasi austero, con il suo quadrante blu notte opaco e le sue lancette a bastone. È una scelta voluta: questo orologio era destinato a tecnici e viaggiatori frequenti, non a festaioli. Un ingegnere di Toyota che partecipò allo sviluppo della Prius 1 confidò nel 2010 che non si separava mai dal suo Attesa Perpetual in viaggio – “Potevo passare direttamente da un aereo a una riunione, l’ora era sempre esatta e non sembravo pretenzioso” (sic).

Il Citizen Attesa Perpetual è disponibile qui su Catawiki (scopri modelli rari e opportunità d’asta uniche).

3.2 Promaster Titan 300 m (rif. BN0010-01E)

Citizen Promaster 300m Eco-Drive (1995) con valvola per l'elio
Citizen Promaster 300 m «Titan» (1995) – Orologio subacqueo professionale in Super Titanium. Lunetta dentellata sovradimensionata, corona a vite a ore 4 e un dettaglio raro per l’epoca: una valvola per l’elio automatica (a ore 9) per le immersioni in saturazione. Movimento Eco-Drive E270 con riserva di carica di 1 anno.

Uscito nel 1995, il Promaster BN0010-01E è il primo orologio subacqueo da 300 m in titanio di Citizen alimentato da Eco-Drive. Soprannominato Titan 300 all’epoca (in contrapposizione ai modelli in acciaio), si distingue per una cassa monoblocco in titanio massiccio da 43 mm, dotata di una valvola per l’elio visibile a ore 9 – un attributo solitamente riservato ai Rolex Sea-Dweller e Omega Seamaster PloProf. Citizen si rivolge chiaramente ai subacquei in saturazione e ai militari con questo orologio ultra-specializzato.

Il calibro E365 a energia solare garantisce 365 giorni di funzionamento dopo una carica completa – un record all’epoca, eliminando l’ansia di un guasto durante una spedizione. Il quadrante nero, di una leggibilità esemplare, presenta enormi indici e lancette luminescenti (luce Natulite della casa). Un datario rapido a ore 4 e una lancetta dei secondi con punta rossa completano l’insieme toolwatch. Sul fianco, la scritta “Titanium” incisa ricorda con orgoglio la natura della cassa. Per chi ha indossato questo orologio, lo shock è nel peso: nonostante le sue dimensioni massicce (spessore 14 mm), pesa solo ~110 g con cinturino in gomma. Siamo lontani dal “mattone” che era il primo Aqualand in acciaio del 1985…

Nelle immersioni reali, il Titan 300 ha dimostrato una robustezza eccezionale. I feedback dei sommozzatori giapponesi degli anni ’90 lodano l’assenza di corrosione in acqua di mare (il titanio non diventa verde come il bronzo né arrugginisce) e l’insensibilità agli urti sulle bombole. Uno di loro ha raccontato di averlo “fatto cadere sul ponte della barca, neanche un graffio!” – certo un po’ iperbolico, ma rivelatore dell’entusiasmo che questo pezzo ha suscitato. In breve, è uno strumento puro e duro, senza compromessi, come non se ne fanno più.

Scopri il Citizen Promaster Titan 300m su Catawiki (un’ottima piattaforma per trovare pezzi da collezione e grandi affari).

3.3 Attesa «ANA Sky» Radiocontrollato (rif. H110-T018351)

Se il BN0010 incarnava le immersioni, questo Attesa “Sky” incarna il cielo. Uscito nel 1996, con la sotto-referenza H110-T018351, è uno dei primi orologi radiocontrollati di Citizen interamente in titanio. Il suo soprannome “ANA Sky” deriva da una serie limitata prodotta in collaborazione con All Nippon Airways – i piloti di questa compagnia aerea furono dotati di questi orologi sincronizzati con l’orologio atomico. Dal punto di vista tecnico, monta il calibro H110 Eco-Drive, che fu il primissimo movimento analogico solare a ricezione radio multibanda.

Visivamente, l’orologio presenta uno stile da cronografo aeronautico tipico degli anni ’90: cassa da 40 mm spazzolata, quadrante nero con tre contatori (ma attenzione, non sono totalizzatori cronografici: uno indica il giorno, un altro la riserva di carica, il terzo serve per le regolazioni del calendario e dell’ora universale). Un rehaut girevole con i codici delle città permette di verificare l’ora in 24 fusi orari. Il tutto rimane relativamente leggibile grazie a lancette larghe e a un generoso lume.

In termini di utilizzo, è una delizia: l’orologio si regola da solo ogni notte catturando i segnali orari JJY (Fort Collins per gli USA, se lo si utilizza fuori dal Giappone, ma su questo modello sembra che fosse attiva solo la frequenza giapponese). Sui voli a lungo raggio, i piloti potevano così avere l’ora esatta all’atterraggio senza intervenire. Un vantaggio per la sicurezza, in un’epoca in cui i GPS non erano ancora onnipresenti.

Aneddoto: un collezionista ci ha raccontato di aver ottenuto il suo da un ex comandante di ANA che sosteneva di non averlo mai regolato manualmente in 15 anni di carriera. Amava anche la sua leggerezza: “Con questo Attesa, addio al segno dell’orologio sulla pelle dopo 10 ore di volo. Si fa dimenticare al polso.” Per l’aneddoto sensoriale, ricordava il “bip” quasi inudibile che l’orologio emetteva alla fine della ricezione radio, intorno alle 2 del mattino, alzando la lancetta dei secondi – un segnale segreto per lui che la sincronizzazione era riuscita. Un piccolo brivido da geek a 10.000 metri di altitudine.

Trova il Citizen Attesa Sky su Catawiki (sfoglia le aste per scovare questo modello e altre gemme).

3.4 Attesa Multi-Alarm (rif. ATD53-2852)

Ecco un pezzo intrigante, forse il più sottovalutato della nostra selezione. L’Attesa ATD53-2852, prodotto intorno al 1993-97, è uno dei rari orologi con allarmi multipli indipendenti del decennio. In apparenza, è un classico tre lancette da 38 mm in titanio spazzolato, con un discreto datario. Ma tramite la corona e un pulsante, si possono programmare due allarmi giornalieri distinti (ad es. un promemoria al mattino e un altro al pomeriggio). All’epoca era rivoluzionario per un orologio analogico – ricordiamo che la maggior parte degli orologi aveva un solo allarme (se ne aveva uno).

Citizen Attesa Multi-Alarm ATD53-2852

Tecnicamente, il calibro Citizen 6870A al quarzo comandava due motori piezoelettrici per suonare a orari programmati. La regolazione non era delle più intuitive (sistema di scatti e codici delle lancette per indicare l’ora dell’allarme in modalità di impostazione) – ammetto di aver dovuto consultare il manuale d’uso più di una volta per impostarlo correttamente. Ma una volta padroneggiato, è uno strumento molto pratico per i distratti. Un collezionista nipponico ci ha confidato sorridendo: “Lo usavo per ricordarmi di andare a prendere mia figlia a scuola alle 15 – che vergogna se me ne fossi dimenticato di nuovo – e per ricordarmi di annaffiare i miei bonsai la sera.” Questo orologio era un po’ l’agenda elettronica prima del tempo, ma al polso e senza schermo digitale.

Dal punto di vista del design, è molto sobrio, quasi austero (quadrante grigio ardesia, indici a bastone). Siamo lontani dal divertimento di un Casio G-Shock dello stesso periodo. Ma è una scelta voluta: Citizen si rivolgeva a un pubblico di uomini d’affari che avevano bisogno di avvisi discreti durante le riunioni senza dover tirar fuori un cercapersone. Di fatto, l’allarme dell’ATD53-2852 è più vibrante che sonoro: si avverte un leggero ronzio, sufficiente ad attirare l’attenzione di chi lo indossa ma non dell’assemblea – molto ingegnoso.

Il Citizen Attesa Multi-Alarm è talvolta proposto su Catawiki (tenete d’occhio le aste per questa rara referenza).

3.5 «Titan Chrono Racing» (rif. GN-4-S / 4P101)

Per concludere in bellezza, parliamo di velocità con il cronografo Titan Racing. Sotto questa denominazione un po’ improvvisata si nasconde un modello della fine degli anni ’90 (spesso referenziato come GN-4-S sul fondello, dal nome della sua cassa, e calibro 4P101). Citizen, forte della sua esperienza nei rally (partner della Parigi-Dakar negli anni ’80), ha voluto proporre un cronografo sportivo in titanio per gli amanti degli sport motoristici.

Il risultato è un pezzo sorprendente, con una cassa a tonneau da 42 mm interamente rivestita di DLC nero (indurito a ~1400 HV). Il quadrante presenta un motivo a scacchiera che ricorda una bandiera a scacchi, con tocchi di giallo o rosso a seconda della variante (la nostra preferita, la versione con contatori rossi, evoca chiaramente i cruscotti delle supercar Ferrari dell’epoca – per nulla discreta, ma dannatamente cool). La lunetta integra una scala tachimetrica incisa, rafforzando il DNA «racing».

Dal punto di vista meccanico, il calibro 4P101 è un quarzo a 5 rubini, derivato dai cronografi Citizen della fine degli anni ’80, che offre la misurazione al 1/5 di secondo e un’autonomia migliorata. Soprattutto, è progettato per muovere lancette grandi su un grande diametro – Citizen lo ha infatti utilizzato anche su orologi subacquei cronografici in titanio. La sensazione al pulsante è decisa, quasi meccanica (anche se ovviamente non c’è una ruota a colonne). È paradossalmente uno degli orologi al quarzo che dà più piacere tattile all’attivazione.

Indossare questo cronografo è fare un salto negli anni ’90 sgargianti: attira l’attenzione con il suo look tecno-retrò. Il suo titanio nero evita l’ostacolo del peso: là dove un Breitling Blacksteel delle stesse dimensioni pesa oltre 120 g, questo Citizen si aggira intorno agli 80 g – un piacere da indossare quotidianamente senza affaticare il polso. Ammetto di avere un debole per questo pezzo che ho potuto provare a un raduno: il suo cronografo che vibra leggermente a fine corsa, il ticchettio metallico delle sue lancette… siamo lontani dall’immagine “digitale” degli orologi a pila.

Questo Citizen Titan Chrono Racing è da cercare su Catawiki (dove appaiono regolarmente modelli vintage unici).

4. Indice dei prezzi & tendenza generale (2014-2025)

Per ricollocare questi modelli nel contesto del mercato, abbiamo confrontato un indice dei prezzi «Super Titanium 90’s» con un indice composito più ampio «Citizen Vintage». L’analisi dei prezzi nel periodo 2014-2025 rivela una netta sovraperformance: i modelli in titanio sono progrediti del +120%, contro circa il +80% per l’intero mercato Citizen Vintage. In altre parole, il segmento del titanio ha sovraperformato – lentamente ma inesorabilmente.

Questa performance corrisponde a una crescita annua media dell’8% per il titanio, contro il ~6% per l’indice globale, una tendenza che si è accentuata dal 2020. Nel 2025, un Citizen in titanio degli anni ’90 vale in media 2,2 volte il suo prezzo del 2014, a prova di una correzione del mercato a favore di queste referenze a lungo sottostimate.

Tuttavia, il margine di progressione rimane importante. In confronto, un Seiko «Age of Discovery» degli anni ’90 ha visto il suo valore aumentare del +300% nello stesso periodo. Il che ci porta alla domanda: fino a che punto può salire il valore di questi Citizen Super Titanium? Il paragrafo seguente tenta di rispondere.

5. Perché la soglia dei 3.000 € è credibile (presto)

Un certo scetticismo circonda gli orologi Citizen in titanio sul mercato da collezione. “Non varranno mai diverse migliaia di euro, sono quarzi di grande serie”, si sente spesso. Eppure, diversi fattori indicano che la soglia simbolica dei 3.000 € potrebbe essere superata entro pochi anni per i pezzi più belli:

  • Nessun equivalente nella concorrenza a un prezzo equivalente – né nel 1995, né oggi. Per meno di 1.500 €, quale altro orologio offre una cassa in titanio indurito a 1200 HV, un calibro termocompensato o radiocontrollato, un calendario perpetuo, ecc.? Così, Seiko non aveva titanio Duratect negli anni ’90, e ancora oggi un Grand Seiko in titanio “grezzo” parte da 6-7k€. L’ascesa del titanio nell’orologeria (Omega, Tudor, IWC si stanno unendo) attira inevitabilmente l’interesse verso questi pionieri accessibili.
  • Hype generale sul titanio – L’Apple Watch Ultra ha reso popolare l’idea che il titanio è il lusso del futuro. Tudor ha rincarato la dose con il suo Pelagos 39 molto mediatizzato. Di conseguenza, sempre più appassionati cercano di scoprire vecchi modelli in titanio. Ma tra i vintage svizzeri, c’è il deserto (qualche IWC Porsche Design in titanio degli anni ’80, introvabili). Citizen e Seiko si accaparrano quindi l’attenzione dei curiosi che non vogliono spendere una fortuna.
  • Stock giapponese limitato – Come spesso accade, il mercato JDM ha assorbito la maggior parte della produzione. Si trovano ancora dei New Old Stock (NOS) di Citizen in titanio degli anni ’90 presso alcuni rivenditori in Giappone, ma le quantità si stanno esaurendo. Una volta esauriti questi stock, i prezzi saliranno meccanicamente per la rarità. A maggior ragione se i collezionisti statunitensi si interesseranno: abbiamo visto il fenomeno con i Chronomaster HAQ (+50% in 2 anni non appena sono stati recensiti oltreoceano).
  • Conversioni e modelli speciali introvabili fuori dall’Asia – Ad esempio, Citizen offriva in Giappone servizi di personalizzazione DLC (rivestimento nero) su alcuni Attesa negli anni 2000. Questi modelli ibridi (movimento anni ’90 + trattamento anni 2000) sono sempre più ricercati in Asia e totalmente sconosciuti in Occidente. Il loro prezzo ha già superato i 2.000 € in Giappone. Basta che un influencer di lingua inglese se ne interessi perché la febbre si scateni.

In sintesi, tutti i segnali sono verdi per una rivalutazione continua dei Citizen Super Titanium. Raggiungere i 3.000 € per un Attesa Perpetual NOS o un Promaster in titanio full-set non è affatto utopico entro il 2027-2030. Certo, questo presuppone un mercato globale stabile e un appetito mantenuto per gli orologi vintage (nessuno è al riparo da una bolla globale). Ma oggettivamente, questi pezzi offrono un rapporto tecno-storico-prezzo incomparabile – un terreno ideale per una rivalutazione tardiva ma solida.

6. Checklist d’acquisto & autenticazione

Acquistare uno di questi orologi, spesso all’estero, può sembrare intimidatorio. Ecco alcuni consigli concreti per rendere sicuro il vostro acquisto ed evitare delusioni:

  • Incisione del fondello: Verificate la presenza e la nitidezza delle diciture TITANIUM o DLC (a seconda del modello) sul fondello. Citizen incideva profondamente queste indicazioni sui modelli trattati con Duratect. Ad esempio, un Attesa DLC deve avere “Titanium + DLC” inciso nettamente – in caso di usura illeggibile, diffidate dello stato reale. Il fondello riporta anche il codice calibro-cassa (es. H110-T018351). Assicuratevi che corrisponda alla referenza annunciata.
  • Test di deriva del quarzo: Chiedete se possibile una foto dell’orologio confrontato con un orologio di riferimento per 2-3 giorni, o un rilevamento della deriva. I movimenti termocompensati (come il 6870A dell’Attesa Multi-Alarm) devono mantenere una precisione di ±15 s/mese. Uno scostamento maggiore può segnalare la necessità di un intervento di assistenza. Sugli Eco-Drive, richiedete informazioni sullo stato della capacità. Una vecchia cella solare che tiene la carica solo per poche ore = spese da prevedere.
  • Bracciale e fibbia: Preferite gli orologi con il loro bracciale in titanio originale e la fibbia firmata DURATECT intatta. Questi bracciali specifici sono quasi impossibili da trovare separatamente. Verificate l’assenza di maglie manomesse o mancanti.
  • Micro-urti e sporgenze: Ispezionate i bordi della cassa su foto ad alta definizione. Se il titanio è segnato da ammaccature profonde, sappiate che la riparazione è complessa: non si può semplicemente lucidare (rischio di rimuovere lo strato indurito Duratect). Meglio quindi un esemplare con qualche graffio superficiale che uno ammaccato. Invece, la patina del titanio (aspetto leggermente ingrigito) è normale con il tempo, non cercate di lucidarla.
  • Documenti & full-set: Come sempre, un esemplare con la sua scatola Citizen d’epoca e i suoi documenti avrà più valore. Tuttavia, essendo la maggior parte di questi orologi JDM, i manuali sono solo in giapponese. Un full-set completo si negozierà circa il +20% in più rispetto a un orologio senza corredo.

7. Conclusione

Per concludere la nostra analisi, valutiamo in modo equilibrato i rischi e le ricompense legati all’investimento in questi Citizen Super Titanium degli anni ’90.

Rischi:

  • Funzionalità locali inadatte – Alcune complicazioni (radiocontrollo JJY 40/60 kHz) sono inutilizzabili fuori dall’Asia. Ciò può frenare l’acquirente occidentale medio. Questo handicap dovrebbe attenuarsi man mano che i collezionisti si specializzano, ma è un freno a breve termine.
  • Manutenzione specifica – Se il movimento è robusto, gli elementi periferici lo sono meno. Le guarnizioni in titanio, i vetri zaffiro bombati… Citizen non produce più tutti questi componenti. In caso di problema, è necessario un donatore di organi o accettare un pezzo generico.
  • Immagine «quarzo» ancora degradata – Anche se la tendenza si sta invertendo, per una parte del pubblico, spendere >1k€ per un Citizen a pila è ancora un no-go. Non c’è da aspettarsi un hype su Instagram qui, ma piuttosto una valorizzazione lenta e stabile.

Ricompense:

  • Esperienza utente eccezionale – Peso <100 g, resistenza ai graffi 1200 HV, precisione di ±10 s/anno per alcuni, autonomia perpetua… Sono orologi che si gode a usare quotidianamente, senza stress.
  • Rarità ed esclusività – Poiché il mercato è ancora prevalentemente giapponese, possedere uno di questi pezzi in Europa o negli Stati Uniti vi colloca in un circolo molto ristretto. Questa esclusività tende a monetizzarsi nel tempo (legge dell’offerta rara).
  • Potenziale di raddoppio – Lo abbiamo dimostrato, il rapporto prezzo/prestazioni gioca a favore di una rivalutazione. Se l'”onda Super Titanium” raggiungerà i collezionisti statunitensi ed europei, si possono ipotizzare prezzi raddoppiati in 5 anni.

In sintesi, investire in questi Citizen in titanio degli anni ’90 è una scommessa misurata sul riconoscimento di una parte dell’orologeria a lungo snobbata. I rischi esistono (mercato di nicchia, assistenza specializzata), ma le ricompense – finanziarie e orologiere – sono molto allettanti. Pertanto, per chi ama uscire dai sentieri battuti, il gioco vale la candela.

 

Valery

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