Mentre i collezionisti si contendono Daytona a sei cifre, una rivoluzione silenziosa si sta svolgendo nell’ombra: i cronografi « tool-watch » degli anni ’60-’80 rivelano il loro potenziale non sfruttato, combinando eredità tecnica e accessibilità finanziaria per una nuova generazione di appassionati informati.
1973. Un astronauta americano fluttua nello spazio con un Seiko automatico al polso. Non un Omega. Un Seiko da 200 dollari dell’epoca.
Questo aneddoto stravolge tutto ciò che crediamo di sapere sull’orologeria vintage. Mentre il mercato impazzisce per i graal fuori prezzo, un universo parallelo prospera: quello degli autentici cronografi strumento che equipaggiavano realmente piloti, corridori ed esploratori.
Yema Rallygraf, Citizen Bullhead, LIP Genève. Questi nomi non compaiono in nessun catalogo di vendita prestigioso. Eppure, incarnano l’anima vera dell’orologeria utilitaria dei Trenta Gloriosi. Calibri con ruota a colonne, frizioni verticali, finiture manuali: una sofisticazione tecnica che oggi si ritrova su pezzi dieci volte più costosi.
Il paradosso? Questi custodi del tempo dimenticati restano accessibili. Tra 400 e 1.200 euro. Una frazione del prezzo di una riedizione moderna. Ma attenzione: questa finestra di opportunità si sta chiudendo. Gli iniziati lo sanno già.
Sommaire
Contesto: dal boom degli anni ’60-’80 al rinnovato interesse attuale
I cronografi vintage stanno vivendo oggi una vera e propria età dell’oro sul mercato del collezionismo. Per comprendere appieno questo entusiasmo, è necessario risalire al boom degli orologi cronografo tool-watch negli anni 1960-1980. All’epoca, i cronografi meccanici erano tanto strumenti utili quanto accessori di stile: servivano ai piloti da caccia per la navigazione, ai piloti automobilistici per il cronometraggio in gara, agli ingegneri e persino agli astronauti in missione. Modelli emblematici – dallo Speedmaster di Omega (selezionato dalla NASA nel 1965) ai cronografi dei piloti di Formula 1 – hanno reso popolare l’orologio cronografo come strumento indispensabile, robusto e leggibile, da cui il termine tool-watch (orologio strumento). Questo periodo ha visto la nascita di un’abbondanza di cronografi accessibili, spesso dotati di nuovi calibri affidabili, proposti da numerosi marchi a professionisti e amatori illuminati.

Tuttavia, la fine degli anni ’70 è stata segnata dalla crisi del quarzo: l’arrivo degli orologi elettronici ha comportato un brusco calo delle vendite di orologi meccanici. Molti cronografi meccanici di quest’epoca sono quindi scomparsi dai cataloghi, cadendo temporaneamente in disuso. Ironicamente, è questa relativa rarità e l’aura vintage ad alimentare il rinnovato interesse attuale. Collezionisti e appassionati riscoprono questi orologi dal fascino retrò, dalla patina unica, e apprezzano la qualità di fabbricazione di un tempo, spesso manuale, così come il design tipico di ogni decennio (vetro plexi bombato, scale tachimetriche vivaci, loghi vintage). Il fenomeno è alimentato anche dal fatto che questi cronografi restano, per molti, accessibili rispetto ai modelli contemporanei o ai pezzi da collezione più lussuosi (Rolex Daytona, Heuer Monaco, ecc.). Così, un cronografo vintage degli anni ’60-’80 permette di regalarsi un pezzo di storia dell’orologeria e un look autentico, senza necessariamente superare un budget di 1.500 €. Inoltre, diverse case orologiere stanno oggi rinnovando i loro classici (riedizioni “heritage”), il che stimola la curiosità per i corrispondenti modelli originali. Risultato: la domanda aumenta, i prezzi salgono moderatamente, e possedere uno di questi cronografi vintage è diventato tanto una questione di passione quanto un investimento ragionato.
Calibri cronografici manuali e automatici affidabili e convenienti
Prima di scegliere un modello, è essenziale conoscere il motore che lo anima: il calibro cronografico. Negli orologi vintage convenienti, si trovano alcuni calibri meccanici rinomati per la loro affidabilità e relativamente economici da mantenere. Distinguiamo i calibri manuali (a carica manuale) dai primi calibri automatici per cronografi, apparsi a partire dal 1969. Ecco una panoramica dei movimenti più importanti nella nostra fascia di prezzo, con le loro caratteristiche tecniche:

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Valjoux 7733 / 7734 (manuale)
Il Valjoux 7733 è un calibro cronografico manuale leggendario degli anni ’70, molto presente negli orologi svizzeri economici dell’epoca. Prodotto da Valjoux (azienda rinomata per i suoi movimenti cronografici, successivamente integrata in ETA), il 7733 deriva da un calibro Venus (la casa Valjoux aveva acquistato Venus nel 1966). Si tratta di un robusto movimento a carica manuale, a due registri (misura fino a 30 minuti), dotato di funzione data nella sua versione 7734. Tecnicamente, il Valjoux 7733/34 utilizza una navetta a camma per comandare il cronografo (anziché una ruota a colonne). Questa scelta tecnica, comune nei calibri più economici degli anni ’70, semplifica la fabbricazione e la manutenzione, a scapito di un innesto leggermente meno dolce rispetto a una ruota a colonne di alta gamma. Il movimento opera tipicamente a 18.000 alternanze/ora (ovvero 5 battiti al secondo), il che conferisce alla lancetta del cronografo un movimento leggermente a scatti rispetto a frequenze più elevate. Tuttavia, questa cadenza moderata era standard per l’epoca e garantisce una buona precisione preservando l’usura. Il 7733 conta 17 rubini (gioielli) e integra una frizione orizzontale (ingranaggio laterale) per innestare il cronografo, visibile lato ponti durante una revisione. La sua reputazione di affidabilità non è più da dimostrare: un 7733 ben mantenuto può funzionare per decenni con poche derive. Si trovava in una moltitudine di cronografi degli anni ’70, ad esempio presso Yema, LIP, Tissot, Wakmann o anche alcune marche tedesche, il che ne fa un caposaldo dell’orologeria accessibile di quell’epoca.

Venus 175 (manuale)
Il Venus 175 è un altro notevole calibro manuale, precedente al Valjoux 7733, che ha equipaggiato numerosi cronografi economici tra gli anni ’40 e ’60. La Fabrique d’Ebauches Venus, con sede in Svizzera, era rinomata per i suoi movimenti cronografici di qualità. Il calibro 175 è un movimento a due contatori (generalmente piccoli secondi a ore 9 e totalizzatore 30 minuti a ore 3) funzionante tramite una ruota a colonne. La ruota a colonne è un componente cilindrico dentellato che orchestra con precisione le funzioni di avvio/arresto/reset del cronografo, offrendo un comando più fluido del pulsante e un “clic” soddisfacente per l’utente all’innesto. Questo meccanismo, più costoso da produrre, era lo standard dei cronografi di un tempo. Anche il Venus 175 batte a 18.000 alt/h, fedele alle frequenze moderate della sua epoca. Conta generalmente 17 rubini e utilizza una tradizionale frizione orizzontale. La sua costruzione è robusta, sebbene questi vecchi calibri richiedano spesso una manutenzione meticolosa oggi (le loro parti non sono più prodotte in serie da molto tempo). Il Venus 175 si trova in cronografi degli anni ’50 come alcuni Breitling (prima dell’adozione del più tardo Venus 188), in orologi di marche francesi (ad esempio cronografi LIP precedenti al 1965) o ancora in modelli di marche oggi scomparse. Per l’amatore, un cronografo equipaggiato con un Venus 175 offre il fascino dell’orologeria dei Trenta Gloriosi: una meccanica visibile sotto un fondello trasparente (se modificato, poiché all’epoca i fondelli erano pieni) dove si può ammirare la danza della ruota a colonne all’attivazione del cronografo. È un calibro allo stesso tempo storico e affidabile se correttamente restaurato, sebbene un po’ meno comune sul mercato rispetto al Valjoux 7733 a causa della sua anzianità.
Seiko 6138 / 6139 (automatici)
Nel 1969, l’orologeria visse una rivoluzione con la comparsa quasi simultanea dei primi cronografi automatici. Se gli svizzeri (Heuer, Breitling, Hamilton) presentavano allora il calibro Chronomatic (microrotore) e Zenith il suo El Primero, la manifattura giapponese Seiko creava la sorpresa con il calibro Seiko 6139, uno dei primissimi cronografi automatici integrati al mondo. Il 6139, rapidamente seguito dalla versione a due contatori 6138, equipaggiò una gamma prolifica di cronografi Seiko negli anni ’70. Da un punto di vista tecnico, questi movimenti sono in anticipo sui tempi: dispongono di una ruota a colonne per il controllo del cronografo, garanzia di affidabilità e precisione, e soprattutto di una frizione verticale. La frizione verticale (rara all’epoca) assicura un innesto del cronografo senza scatti né salti della lancetta, migliorando la precisione della partenza cronometrica. Il calibro 6139 è un monocontatore (30 minuti, con indicazione giorno/data), mentre il 6138 aggiunge un secondo registro (12 ore) e la possibilità di carica manuale complementare. Questi movimenti oscillano a 21.600 alt/h, ovvero 6 battiti al secondo, offrendo una lancetta dei secondi un po’ più fluida rispetto ai calibri a 18.000 alt/h. La carica avviene tramite un rotore centrale bidirezionale, che assicura una buona efficienza di carica. Affidabili e relativamente semplici da riparare (Seiko produceva questi movimenti in grande serie, con pezzi intercambiabili), i 6138/6139 sono apprezzati dai collezionisti perché hanno dato prova di sé nel tempo. Sono proprio questi i calibri che si trovano nel famoso Seiko “Pogue” (6139) o nei Seiko “Bullhead” e “Kakume” (6138). Fatto notevole, un Seiko 6139 è stato il primo cronografo automatico ad andare nello spazio – indossato dal colonnello William Pogue nel 1973 durante la missione Skylab 4 – il che attesta la sua robustezza in condizioni estreme. Ancora oggi, un 6138/6139 ben mantenuto funziona con una precisione onorevole e incarna l’ingegneria giapponese degli anni ’70, un equilibrio riuscito tra innovazione e praticità.

Lemania 1872 (manuale)
Il calibro Lemania 1872 è un movimento cronografico manuale svizzero ben noto ai collezionisti, poiché è strettamente legato agli orologi Omega e Tissot dell’epoca. Lemania, manifattura specializzata in cronografi (partner di Omega, e successivamente integrata nel gruppo SSIH), produsse il 1872 tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70 per equipaggiare cronografi classici. Si tratta né più né meno di una versione base del celebre calibro Omega 861 (che animava gli Speedmaster Professional a partire dal 1968), un movimento a commutazione a camma ad alta frequenza. Il Lemania 1872 funziona infatti a 21.600 alternanze/ora, una frequenza più elevata rispetto ai Valjoux e Venus citati in precedenza, il che offre una migliore stabilità di marcia e una lancetta del cronografo più fluida. Questo movimento utilizza una navetta a camma (come il Valjoux 7733) anziché una ruota a colonne, segno di modernità e razionalizzazione della produzione all’epoca: la camma rende il meccanismo più facile da assemblare, garantendo al contempo affidabilità e robustezza. La frizione è orizzontale, un’architettura collaudata che facilita la manutenzione. Contando generalmente 17 o 18 rubini, il Lemania 1872 presenta un contatore cronografico da 30 minuti e spesso una piccola lancetta dei secondi, senza funzione data.
Si trova nei cronografi Tissot degli anni ’70 (ad esempio alcuni Tissot PR 516 o Seastar Chrono), ma anche presso altre marche alleate o clienti di Lemania.

La sua parentela con il calibro Omega 861 gli conferisce un’eccellente reputazione: questi movimenti possono sopportare lunghi utilizzi del cronografo senza cedimenti. Per l’appassionato di vintage, optare per un cronografo equipaggiato con il Lemania 1872 significa assicurarsi un cuore meccanico collaudato, che condivide il DNA del cronografo che ha viaggiato sulla Luna (Speedmaster), in una versione accessibile e meno costosa. In sintesi, una scelta oculata per chi cerca un movimento manuale affidabile, preciso e storicamente affascinante.

Referenze di punta: 5 cronografi vintage da conoscere
Passiamo ora dai movimenti agli orologi stessi. Ecco cinque cronografi vintage emblematici, tutti animati dai convenienti calibri citati e oggi molto apprezzati, ma ancora nella fascia di circa 1.500 € o meno. Ogni modello è presentato con le sue specifiche chiave sotto forma di scheda tecnica, seguita da una breve descrizione per coglierne l’identità, la storia e l’attrattiva per il collezionista contemporaneo.

Seiko 6139-6002 «Pogue» (ca. 1970-1975)

Diametro: ~41 mm (senza corona)
Movimento: Calibro automatico Seiko 6139 (ruota a colonne, frizione verticale, 21.600 alt/h, giorno-data)
Produzione: 1969-1975 (circa, diverse serie)
Quotazione 2025: ~500 € (buono stato) a 1.000 € (eccellente stato, «NOS»), ovvero ≈ 550 $ a 1.100 $
Il Seiko 6139-6002, soprannominato “Pogue” dai collezionisti, è senza dubbio uno dei cronografi vintage giapponesi più famosi. Il suo soprannome deriva dall’astronauta Colonnello William Pogue, che indossò questo modello durante la missione Skylab 4 nel 1973 – rendendo questo Seiko il primo cronografo automatico ad andare nello spazio.

Esteticamente, il Pogue si distingue per il suo quadrante giallo brillante con riflessi dorati e la sua lunetta bicolore “Pepsi” (rossa e blu) che mostra una scala tachimetrica. Questa audace combinazione di colori, tipica degli anni ’70, gli conferisce un look inimitabile e molto ricercato oggi. La cassa in acciaio spazzolato da 41 mm, relativamente imponente per l’epoca, offre una presenza sportiva al polso pur rimanendo portabile quotidianamente. Il movimento Seiko 6139 che ospita non è solo storicamente importante, ma anche affidabile: si tratta di un cronografo automatico da 30 minuti, con giorno e data a ore 3, il cui cambio istantaneo a mezzanotte può essere osservato grazie al meccanismo di cambio rapido. Il Seiko Pogue era proposto all’epoca a un prezzo accessibile, il che spiega perché sia stato prodotto in grandi quantità – ma attenzione, trovare oggi un esemplare in buono stato, con i suoi pezzi originali (in particolare il quadrante e la lunetta, spesso sbiaditi o sostituiti) è una sfida. I suoi valori salgono regolarmente: un tempo reperibile a meno di 200 €, il Pogue supera frequentemente i 500 € oggi per esemplari puliti. Le versioni con la scritta “Resist” o “Proof” sul quadrante (primi anni di produzione) sono particolarmente apprezzate dai puristi. In sintesi, questo cronografo incarna lo spirito degli anni Settanta e l’audacia di Seiko, sposando prodezza tecnica (pioniere dell’automatico) e stile funky, il che spiega il suo attuale status di culto.
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Yema Rallygraf (circa 1968-1975)

Diametro: ~39 mm
Movimento: Calibro Valjoux 7733 (manuale, commutazione a camma 18.000 alt/h, senza data)
Produzione: fine anni ’60 – inizio anni ’70 (diverse edizioni Rallye/Yema)
Quotazione 2025: ~600 € (stato discreto) a 1.200 € (stato eccellente, full set), ovvero ≈ 650 $ a 1.300 $
Lo Yema Rallygraf incarna il matrimonio tra l’orologeria e lo sport automobilistico alla francese. Prodotto verso la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 da Yema – marca francese emblematica – il Rallygraf (talvolta chiamato “Rallye” a seconda delle versioni) si ispira direttamente ai rally automobilistici. Il suo design è caratterizzato da un quadrante che evoca le bandiere a scacchi delle corse: spesso nero con contatori bianchi a scacchiera, o viceversa, dando immediatamente l’impressione di essere sulla griglia di partenza di un Gran Premio. Su alcune versioni si trova anche una scala tachimetrica ben evidenziata, utile per calcolare le velocità medie in gara. La cassa di circa 39 mm, in acciaio, presenta fianchi dritti e un vetro bombato, conferendo all’orologio un’aria robusta da vero strumento da pilota. All’interno batte un calibro Valjoux 7733, movimento manuale affidabile che si caricava ogni mattina prima della competizione.
Il Rallygraf ha acquisito uno status di culto soprattutto grazie alla sua associazione con grandi nomi dello sport automobilistico: si racconta che il pilota Mario Andretti abbia indossato uno Yema Rallye durante alcune gare alla fine degli anni ’60, rafforzando l’attrattiva del modello presso gli appassionati di sport motoristici.

Sul mercato del collezionismo, gli Yema Rallygraf autentici sono sempre più difficili da trovare perché molti hanno sofferto (quadranti ricondizionati, pezzi mancanti). Un esemplare con il suo quadrante originale ben conservato, le sue lancette “panda” o “reverse panda” intatte e idealmente il bracciale tropic traforato dell’epoca è un tesoro molto ricercato. Il suo prezzo ha conosciuto una bella ascesa, riflettendo il rinnovato interesse per le marche orologiere francesi vintage. Il Rallygraf offre così un’alternativa europea ai cronografi sportivi svizzeri, con un tocco di design anni ’70 molto marcato e una storia ancorata nella cultura automobilistica.
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Citizen 8110A «Bullhead» (1970-1975)

Diametro: ~38 mm (cassa tonneau bullhead, spessore ~14 mm)
Movimento: Calibro Citizen 8110A automatico (ruota a colonne, alta frequenza 28.800 alt/h, giorno/data, doppio registro)
Produzione: ~1970-1975 (serie “Challenge Timer” bullhead)
Quotazione 2025: ~400 € (usato) a 800 € (ottimo stato, revisionato), ovvero ≈ 440 $ a 880 $
Tra i cronografi vintage giapponesi, il Citizen 8110A Bullhead occupa un posto d’onore come pezzo originale e ad alte prestazioni. Soprannominato “Bullhead” per la disposizione dei suoi pulsanti e della sua corona sulla parte superiore della cassa (che evocano le corna di un toro), questo cronografo adotta un design audace tipico dell’estetica futuristica degli anni ’70.

La spessa cassa tonneau, spesso in acciaio con un rivestimento PVD parziale su alcune varianti, inclina leggermente il quadrante verso chi lo indossa per una maggiore leggibilità.

Le versioni più note presentano un quadrante marrone fumé o blu, con due contatori secondari allineati verticalmente (cronografo 30 min a ore 12, 12 ore a ore 6) e una finestrella giorno/data a ore 3. Sulla lunetta interna o sul réhaut è generalmente presente una scala tachimetrica. Ma è all’interno che risiede la vera prodezza: il calibro Citizen 8110A, un movimento cronografico automatico integrato lanciato nel 1970, diretto concorrente del Seiko 6138. Questo calibro, dotato di ruota a colonne, batte a 28.800 alternanze/ora, il che lo rende un “alta frequenza” per la sua epoca, garantendo un’ottima precisione e una lancetta cronografica fluida. Possiede inoltre una funzione di carica manuale ausiliaria e un’indicazione giorno/data bilingue. Il Bullhead di Citizen era venduto con la denominazione “Challenge Timer” in alcuni mercati, sottolineando il suo orientamento sportivo e competitivo. Oggi, questo modello seduce per il suo look retro-futuristico immediatamente riconoscibile e la sua innegabile qualità orologiera. I collezionisti apprezzano in particolare la relativa facilità nel trovare pezzi di ricambio (Citizen ha prodotto molti di questi movimenti) e la sua robustezza generale. Sul mercato dell’usato, il Bullhead rimane ragionevolmente quotato, anche se gli esemplari in ottimo stato e interamente originali iniziano a scarseggiare. È un segnatempo di prima scelta per chiunque desideri un pezzo vintage diverso, accattivante per il suo design asimmetrico, e testimonianza della capacità di Citizen di competere con Seiko nel campo dei cronografi automatici negli anni ’70.
Tissot PR 516 Chronograph (Valjoux 7734, ~1973)

Diametro: ~38 mm
Movimento: Calibro Valjoux 7734 (manuale, camma e frizione orizzontale, 18.000 alt/h, con data)
Produzione: circa 1972-1975
Quotazione 2025: ~700 € (buono stato) a 1.200 € (eccellente stato, con bracciale originale), ovvero ≈ 770 $ a 1.320 $
Il Tissot PR 516 Chronograph è uno dei cronografi svizzeri vintage che combinano elegantemente stile racing e accessibilità. La collezione PR 516 di Tissot, lanciata alla fine degli anni ’60, è nota per le sue anse del bracciale traforate che ricordano il volante traforato delle auto da corsa dell’epoca, un dettaglio ripreso fino alle perforazioni del bracciale in pelle. La versione cronografo, apparsa all’inizio degli anni ’70, adotta una cassa in acciaio di circa 38 mm dal profilo leggermente tonneau, tipico dello stile sportivo di quegli anni. Il suo quadrante, disponibile in blu, nero o argento, presenta due contatori (piccoli secondi e totalizzatore 30 minuti) e una finestrella della data a ore 3. Una scala tachimetrica è spesso stampata sul bordo del quadrante o su una lunetta, sottolineando la vocazione automobilistica dell’orologio.

All’interno, troviamo il calibro Valjoux 7734, versione con data dell’affidabile 7733, che garantisce la cronometraggio. Questo movimento a 17 rubini, che va caricato manualmente ogni giorno, offre un utilizzo semplice e una manutenzione agevole – un punto di forza per un segnatempo vintage. Il Tissot PR 516 cronografo era all’epoca un’alternativa più abbordabile ai prestigiosi Omega o Heuer, pur offrendo un look al passo con i tempi. Oggi, attira gli amatori per il suo design anni Settanta autentico (molti apprezzano in particolare la lancetta cronografica rossa brillante a forma di freccia, molto visibile, su alcune versioni) e per l’aura del marchio Tissot, storica casa svizzera. Sul mercato del collezionismo, la sua quotazione è ancora ragionevole ma segue una tendenza al rialzo: gli esemplari in buono stato, soprattutto con il loro bracciale in acciaio originale marcato “Tissot”, diventano più difficili da trovare. Rimane comunque possibile scovare un PR 516 cronografo intorno ai 700-800 €, rendendo questo modello una scelta oculata per chi desidera un cronografo vintage svizzero di carattere senza sforare il budget.
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LIP Genève Chronographe (Valjoux 7733, ~1970)

Diametro: ~37 mm
Movimento: Calibro Valjoux 7733 (manuale, 18.000 alt/h, senza data)
Produzione: fine anni ’60 – inizio anni ’70
Quotazione 2025: ~500 € (stato medio) a 800 € (stato eccellente, rara versione originale), ovvero ≈ 550 $ a 880 $
La marca francese LIP ha segnato l’orologeria del XX secolo e, negli anni ’60-’70, propose diversi cronografi a prezzi ragionevoli che combinano design francese e calibri svizzeri. Il LIP detto “Genève” (talvolta semplicemente chiamato LIP Chronographe) è uno di questi modelli, che assembla un movimento Valjoux 7733 in una cassa di fabbricazione svizzera, il tutto marchiato LIP – con la menzione “Genève” spesso incisa sul quadrante o sul fondello per sottolineare la qualità elvetica del meccanismo. Con un diametro di circa 37 mm, questo cronografo presenta uno stile sobrio ed elegante: cassa tonda classica in acciaio, contatori bicompax simmetrici, spesso un quadrante chiaro (argentato o bianco) contrastante con contatori più scuri, e una sottile scala tachimetrica o telemetrica sul bordo.

Alcune varianti presentano il logo LIP in applique, altre semplicemente stampato, a seconda degli anni.
All’interno, il Valjoux 7733 garantisce una cronometraggio preciso e una manutenzione agevole – LIP scelse questo movimento per la sua robustezza e modernità al fine di soddisfare una clientela alla ricerca di affidabilità. Questo modello non ha la notorietà internazionale di altri cronografi, ma in Francia è carico di storia: LIP era allora un’azienda in piena turbolenza (i famosi “Lip” e i movimenti sociali del 1973), il che conferisce agli orologi di quest’epoca una dimensione patrimoniale.

Dal punto di vista collezionistico, un cronografo LIP Genève in ottimo stato con i suoi pezzi originali (ad esempio la corona firmata “Lip” o il fondello inciso con il logo alato) è piuttosto raro e apprezzato dagli amanti degli orologi francesi. La sua quotazione rimane più modesta rispetto a quella di alcune marche svizzere, il che lo rende un eccellente rapporto qualità-prezzo nel vintage. Possedere un cronografo LIP significa un po’ possedere un pezzo di storia dell’orologeria francese, abbinato all’affidabilità svizzera – un matrimonio riuscito che oggi riscopriamo con piacere.
Tabella comparativa dei 5 modelli di punta
Modello (anni) | Diametro | Movimento (tipo) | Produzione | Quotazione 2025 (stima) |
---|---|---|---|---|
Seiko 6139-6002 “Pogue” (anni ’70) | ~41 mm | Seiko 6139 auto (ruota col., friz. vert.) | 1969 – ~1975 | 500 € a 1.000 € |
Yema Rallygraf (anni ’70) | ~39 mm | Valjoux 7733 manuale (camma, orizz.) | ~1968 – ~1975 | 600 € a 1.200 € |
Citizen 8110A Bullhead (anni ’70) | ~38 mm | Citizen 8110A auto (col., vert., 28.8k) | ~1970 – ~1975 | 400 € a 800 € |
Tissot PR 516 Chrono (1973) | ~38 mm | Valjoux 7734 manuale (camma, orizz., data) | ~1972 – ~1975 | 700 € a 1.200 € |
LIP Genève Chrono (1970) | ~37 mm | Valjoux 7733 manuale (camma, orizz.) | ~1969 – ~1973 | 500 € a 800 € |
Note: I diametri indicati non includono la corona. «ruota col., friz. vert.» significa ruota a colonne e frizione verticale. Le fasce di quotazione 2025 sono stime per modelli in buono stato a eccellente stato (o addirittura NOS per la fascia alta). I valori in dollari americani (USD) sarebbero dello stesso ordine, con le variazioni di cambio (ad es. 500 € ≈ 550 $).
Evoluzione dei prezzi sul mercato secondario (tendenza 2015-2025)
Il mercato dei cronografi vintage economici ha conosciuto un apprezzamento notevole nell’ultimo decennio. Se si confrontano i prezzi di 10 anni fa (verso il 2015) con quelli odierni (2025), si constata un aumento regolare, trainato dalla crescente popolarità di questi modelli e dalla rarefazione dei bei esemplari originali. Ecco alcune tendenze generali e casi significativi:
- Aumento progressivo ma ragionevole: I cronografi vintage economici hanno visto i loro prezzi aumentare in media dal +5% al +10% all’anno nell’ultimo decennio. Questo aumento rimane moderato rispetto a pezzi da collezione più prestigiosi che a volte sono raddoppiati o triplicati. Ad esempio, un Seiko 6139 “Pogue” si negoziava intorno ai 300 € nel 2015 in buono stato, contro i 500-600 € del 2025 per lo stesso esemplare. Questo aumento riflette la crescita organica della domanda da parte di appassionati che scoprono questo segmento.
- Divario crescente tra stato medio ed esemplare eccezionale: Il mercato distingue sempre più gli orologi «nel loro succo» (stato corretto con usura, pezzi eventualmente sostituiti) e gli esemplari NOS (New Old Stock) o totalmente originali e restaurati professionalmente. Il divario di prezzo si è ampliato: laddove nel 2015 un Pogue medio e un Pogue in condizioni perfette potevano avere solo 200 € di differenza, oggi un Pogue NOS in scatola può raggiungere il doppio del prezzo di un esemplare medio. Questo vale per tutti i modelli: ad esempio, uno Yema Rallygraf che mostra patine e un restauro imperfetto rimane intorno ai 600-800 €, mentre un Rallygraf perfettamente conservato con la sua confezione d’epoca può superare i 1.200 €. I collezionisti sono disposti a pagare un premio importante per l’originalità e le condizioni.
- Influenza dei contenuti online e degli anniversari: I prezzi a volte subiscono aumenti improvvisi legati all’attualità o alla mediatizzazione. Un articolo di blog molto letto o un video popolare su YouTube che elogia un modello possono creare un picco di interesse globale. Allo stesso modo, le riedizioni moderne (ad es. Yema ha rieditato nuovi Rallygraf negli ultimi anni) o gli anniversari (50 anni del calibro automatico nel 2019) ravvivano l’attenzione. Ad esempio, intorno al 2019 (50° anniversario del primo cronografo automatico), si è assistito a una leggera impennata per i Seiko 6139 e i cronografi Chronomatic. Tuttavia, questi effetti si attenuano e la tendenza torna alla normalità, ma su un livello di prezzo spesso un po’ più alto di prima.
- Mercato globalizzato in euro e dollari: Gli orologi vintage vengono scambiati a livello internazionale, il che uniforma in parte i prezzi tra Europa e Nord America. Nel 2025, si constata che per i nostri modelli di punta, la mediana dei prezzi si attesta grosso modo allo stesso livello in € e in $ (al netto degli effetti di conversione valutaria). Ad esempio, il Citizen Bullhead che si aggira intorno ai 500-600 € corrisponde anche a circa 600 $ sul mercato statunitense. Le spese di import/export e le piattaforme di vendita online (eBay, Chrono24) hanno contribuito a livellare queste differenze. Attenzione però alle spese aggiuntive (tasse, dogana) che possono incidere sul prezzo finale se si acquista all’estero.
- Proiezione futura: Se la tendenza dovesse continuare, ci si può aspettare una prosecuzione del moderato apprezzamento di questi pezzi. La crescente rarità dei pezzi originali (a causa dell’usura del tempo e della speculazione) potrebbe sostenere un aumento continuo. Tuttavia, il segmento rimane dipendente dall’economia e dall’interesse delle nuove generazioni. Si nota che la generazione attuale di trentenni e quarantenni si interessa sempre più agli orologi dei propri genitori/nonni, il che amplia la base di potenziali acquirenti. Entro il 2030, non sarebbe sorprendente se alcuni valori oggi a 600-800 € superassero la soglia simbolica dei 1.000 € (ad esempio il LIP Genève o il Citizen Bullhead), mentre pezzi già vicini ai 1.000 € potrebbero raggiungere i 1.500 € o addirittura i 2.000 € per gli esemplari eccezionali (un Seiko Pogue full set, uno Yema Rallygraf ex-Mario Andretti se apparisse sul mercato, ecc.). In sintesi, questi cronografi vintage rimangono un valore sicuro: il loro prezzo aumenta lentamente, riflettendo un interesse duraturo, senza tuttavia formare una bolla speculativa irrazionale ad oggi.
Per fornire una panoramica numerica, ecco una stima delle fasce di prezzo nel 2025 (in euro e dollari) per i nostri cinque modelli, a seconda dello stato:
- Seiko 6139 “Pogue”: esemplare “vissuto” funzionante da ~400 € (440 $); buono stato con pezzi originali ~600 € (660 $); stato eccezionale o NOS con bracciale d’epoca ~1.000 € (1.100 $).
- Yema Rallygraf: modello discreto eventualmente restaurato ~500-700 € (550-770 $); bello stato originale ~900 € (990 $); esemplare quasi nuovo o serie rara >1.200 € (>1.300 $).
- Citizen Bullhead: pezzi da revisionare o usurati da 300 € (330 $); buono stato intorno ai 500 € (550 $); ottimo stato quasi originale ~800 € (880 $).
- Tissot PR 516: esemplare con segni d’uso evidenti ~600 € (660 $); buono stato ~800-900 € (~880-990 $); come nuovo con scatola/documenti potenzialmente 1.200 € (1.320 $).
- LIP Chrono: modelli con difetti o miscuglio di pezzi ~400 € (440 $); buono stato autentico ~600 € (660 $); stato da collezione con prova d’origine ~800 € (880 $).
Queste cifre sono indicative e variano naturalmente in base alle transazioni reali. L’importante per l’acquirente è valutare bene il rapporto qualità-prezzo in funzione dello stato e dell’autenticità dell’orologio proposto, piuttosto che inseguire assolutamente l’“affare” numerico: un cronografo vintage leggermente al di sopra della quotazione ma interamente originale e revisionato potrà rivelarsi molto più soddisfacente di un esemplare “economico” ma rimaneggiato o a fine vita.
Checklist di autenticazione di un cronografo vintage
Acquistare un cronografo vintage richiede vigilanza per evitare delusioni. Ecco una checklist esaustiva dei punti da verificare per assicurarsi dell’autenticità e della qualità dell’orologio desiderato:
- Numero di referenza / modello: Cerca la referenza specifica del modello (ad esempio “6139-6002” per il Seiko Pogue, o un codice di referenza LIP/Tissot inciso sul fondello). Assicurati che corrisponda effettivamente all’orologio presentato. Una referenza visibile sul fondello o all’interno della cassa deve concordare con il modello e l’anno annunciati. Diffida degli orologi senza alcuna marcatura di referenza.
- Firme e marcature ufficiali: Verifica la presenza dei loghi e delle iscrizioni corretti nei posti giusti. Il quadrante deve riportare la marca (Seiko, Yema, Citizen, ecc.) con il carattere adeguato e, spesso, una menzione del paese di fabbricazione in basso (ad es. “Japan”, “Swiss Made” o “France” a seconda dei casi). Il fondello deve presentare incisioni (numero di serie, referenza, logo) conformi a quelle originali. All’interno del fondello o sul movimento, ci si aspetta di trovare la firma del produttore del movimento (ad es. “Seiko 6139A”, il logo Valjoux o Lemania, ecc.). Qualsiasi assenza o errore di ortografia in queste marcature è un campanello d’allarme.
- Quadrante e lancette originali: Sono gli elementi che subiscono più modifiche nel tempo (ridipinti, sostituiti, ecc.). Ispeziona attentamente il quadrante: la patina deve corrispondere all’età (possibile leggera decolorazione uniforme, indici che hanno assunto una tonalità avorio se in trizio). Un quadrante troppo nuovo su un orologio di 50 anni può indicare un redial (ridipinto). Le lancette devono corrispondere al modello (forma, lunghezza, colore). Confronta con foto di riferimento dello stesso modello, disponibili su forum o cataloghi d’epoca, per vedere se tutto concorda (posizione e stile del logo, delle iscrizioni, forma degli indici, ecc.).
- Lume (materiale luminescente): Per gli orologi degli anni ’60-’70, il materiale originale era generalmente il trizio (talvolta contrassegnato da una “T” sul quadrante). Il trizio invecchiato assume una tonalità giallastra o brunastra e non brilla più al buio (o molto debolmente dopo l’eccitazione). Se gli indici o le lancette brillano intensamente di un verde vivo dopo l’esposizione alla luce, si tratta probabilmente di un relume a base di Luminova moderna, il che indica un restauro. Una leggera brillantezza che svanisce in pochi secondi è normale per il trizio affaticato. Verifica la coerenza: ad esempio, se il quadrante ha trizio marrone e le lancette un verde chiaro che brilla, le lancette sono state rifatte. Idealmente, si cerca un orologio con lume uniforme e d’epoca, o almeno si deve essere consapevoli di un’eventuale rilumatura (che non è eliminatoria se ben fatta, ma deve essere menzionata e riflessa nel prezzo).
- Cassa e fondello: stato e finiture originali: La cassa in acciaio potrebbe essere stata lucidata eccessivamente in passato. Spigoli troppo arrotondati, un’incisione del fondello poco leggibile o quasi cancellata sono segni di una lucidatura importante, che riduce il valore (e talvolta la nitidezza del design). Cerca invece angoli vivi o spazzolature originali, anche se presentano normali micrograffi. Verifica anche la coerenza dei pezzi: fondello a pressione o avvitato conforme al modello (ad esempio, un fondello avvitato su un modello che dovrebbe essere a fondello a pressione segnalerebbe un assemblaggio di pezzi non conforme). Assicurati che la corona sia originale o almeno di forma corretta (alcune corone erano firmate con il logo della marca, es. LIP).
- Movimento: corrispondenza e stato: Chiedi assolutamente foto del movimento interno. Per ogni modello, il calibro deve essere quello atteso (ad esempio, un Valjoux 7733 in un LIP Genève, un 6139A o 6139B in un Seiko Pogue – qualsiasi altra cosa sarebbe anormale). Sul movimento, individua la presenza delle marcature del calibro e della marca. Lo stato generale del movimento può dire molto: ruggine o sporco pronunciato sono un cattivo segno (conservazione umida), viti rovinate indicano interventi maldestri. Un movimento pulito non garantisce che sia perfettamente funzionante, ma è un buon segno che sia stato revisionato. Non esitare a chiedere se l’orologio è stato revisionato di recente (oli cambiati, pulizia) e se il venditore può fornire un test di precisione o di riserva di carica.
- Funzionamento del cronografo: Se possibile, testa o fai testare le funzioni. L’attivazione e l’arresto del cronografo devono essere netti (su un interruttore a camma come il Valjoux 7733, il “clic” sarà un po’ secco; su una ruota a colonne come quella della Seiko, un po’ più dolce, ma in ogni caso senza esitazione). L’azzeramento deve riportare tutte le lancette del cronografo esattamente a ore 12. Se la lancetta dei secondi del cronografo o la lancetta dei minuti non tornano esattamente di fronte al riferimento, ciò può indicare o la necessità di una regolazione (non gravissima), o un problema più serio (pignone storto, ecc.). Verifica anche la funzione data se presente: cambio corretto a mezzanotte o tramite un pulsante (su alcuni Seiko, l’azione della corona premuta cambia la data). Un malfunzionamento di una complicazione può essere costoso da riparare, quindi deve essere noto prima dell’acquisto.
- Accessori e provenienza: Idealmente, un orologio vintage accompagnato dalla sua scatola e dai suoi documenti originali è una garanzia di autenticità (e ne aumenta il valore). Tuttavia, è raro in questa fascia di prezzo. Più comunemente, cerca di conoscere la provenienza: orologio acquistato da un proprietario di lunga data, o proveniente da una successione, ecc. Una storia chiara vale più di un oggetto passato per 5 rivenditori anonimi online. Verifica se il bracciale è originale (un bracciale in acciaio con marchio Seiko sul Pogue, ad esempio, o il famoso bracciale forato Tissot sul PR 516). Un bracciale d’epoca aggiunge fascino, ma se non c’è non è un elemento ostativo. Fai attenzione invece alle contraffazioni: alcuni modelli molto ambiti come il Seiko Pogue sono stati oggetto di contraffazioni o di assemblaggi a partire da pezzi eterogenei. Da qui l’importanza di verificare tutto punto per punto.
- Venditore e reputazione: Infine, l’autenticazione passa anche attraverso la valutazione del venditore. Se si tratta di un venditore professionista o di un privato rinomato su un forum, è rassicurante. Un venditore che rifiuta di fornire foto chiare, informazioni sulla revisione, o che preme per la decisione deve destare sospetto. Privilegia la trasparenza e la comunicazione: un buon venditore di orologi vintage sarà orgoglioso di mostrare il movimento, di raccontare la storia dell’orologio e capirà le tue domande puntigliose.
In sintesi, prenditi il tuo tempo, documentati (cataloghi antichi, risorse online, feedback di altri collezionisti) e, in caso di dubbio, chiedi il parere della community (esistono forum o gruppi specializzati in grado di autenticare esaminando le foto). Questa checklist ti servirà da filo conduttore per evitare la maggior parte delle trappole e acquistare con fiducia un cronografo vintage autentico, conforme alle tue aspettative.
Dove acquistare in sicurezza: i migliori indirizzi europei
Una volta scelto il modello e con la checklist in mente, si tratta di trovare l’esemplare giusto da acquistare. Ecco alcuni dei migliori indirizzi o piattaforme europee per scovare un cronografo vintage economico in tutta sicurezza, ovvero con il massimo delle garanzie e della fiducia:
- Aste online Catawiki: Catawiki è una piattaforma d’aste con sede in Europa che propone regolarmente vendite di orologi vintage. Il vantaggio è duplice: i lotti vengono esaminati da uno specialista prima della messa in vendita (il che filtra una parte dei falsi o delle descrizioni fantasiose), e la piattaforma garantisce il pagamento fino al ricevimento dell’oggetto. Vi si trovano frequentemente Seiko, Yema, Citizen e altri cronografi degli anni ’60-’70, a volte senza prezzo di riserva. Il formato d’asta può essere vantaggioso se poche persone rilanciano, ma attenzione a fissare bene il proprio limite per non lasciarsi trasportare. Nel 2025, Catawiki si è costruita una solida reputazione e attira venditori professionisti e privati da tutta l’UE, il che la rende un buon bacino per l’acquirente paziente.
- Forum specializzati (tipo ChronoTrader, FAM, ecc.): I forum di orologeria restano un luogo privilegiato per acquistare direttamente da altri appassionati. ChronoTrader è la sezione annunci del forum Chronocentric, molto orientato agli orologi vintage, dove si trovano cronografi da collezione (molti Heuer, ma anche Seiko, ecc.). Sui forum francofoni come Forum À Montres (FAM) o Chronomania, si vedono passare anche annunci di orologi vintage a prezzi spesso inferiori a quelli dei siti commerciali, poiché la vendita avviene tra membri della comunità. L’acquisto tramite forum richiede tuttavia di verificare il profilo del venditore (anzianità, valutazioni, partecipazione al forum) e di utilizzare mezzi di pagamento sicuri. L’ideale è poter incontrare il venditore di persona se geograficamente possibile, per esaminare l’orologio. Tuttavia, la maggior parte delle transazioni avviene tramite spedizione postale assicurata. In caso di dubbio, si può chiedere il parere degli altri membri sull’annuncio in questione. L’atmosfera da appassionati fa sì che gli oggetti proposti siano generalmente ben descritti, con i loro pregi e difetti – un grande vantaggio per l’acquirente esperto.
- Commercianti specializzati in vintage: In Europa, numerosi negozi o orologiai si sono specializzati nella vendita di orologi vintage. La scelta è vasta, che si tratti di negozi online o di negozi fisici a Parigi, Ginevra, Londra, Berlino, ecc. Tra i commercianti rinomati, si possono citare ad esempio alcune insegne parigine che propongono pezzi revisionati e certificati, o siti web dedicati agli orologi vintage svizzeri e giapponesi. Acquistare da un commerciante professionista offre generalmente una garanzia (da 3 a 12 mesi sul funzionamento, a volte un’autenticazione scritta). Pagherete un po’ di più rispetto a un privato, poiché c’è un margine commerciale, ma in cambio avrete la tranquillità e spesso la possibilità di restituire l’oggetto in caso di problemi. Cercate commercianti con un negozio fisico o ben consolidati da anni. Alcuni siti online europei presentano anche selezioni di orologi revisionati con descrizioni complete – leggete le recensioni dei clienti per assicurarvi della serietà. Notate che in questa fascia di prezzo (meno di 1.500 €), molti commercianti si concentrano su modelli popolari; vi troverete senza difficoltà un Seiko 6139 o un Tissot PR 516, mentre un LIP vintage potrebbe essere più raro presso un commerciante fuori dalla Francia.
- Siti di vendita generalisti con escrow (Chrono24): Chrono24, sebbene internazionale, è molto utilizzato in Europa e offre un servizio di escrow (conto terzi) che protegge la transazione: il vostro denaro viene versato al venditore solo dopo aver ricevuto e convalidato l’orologio. Su Chrono24 si trova di tutto, dal professionista all’amatore. È una vasta vetrina, quindi bisogna fare una cernita, ma i filtri e il sistema di valutazione dei venditori aiutano. Leggete attentamente le descrizioni e privilegiate i venditori “verificati” o “premium” con buoni feedback. Chrono24 protegge anche dalle contraffazioni tramite un programma di garanzia di autenticità, utile in caso di controversia. Non esitate a contattare il venditore per porre domande prima dell’acquisto – la sua reattività e le sue risposte vi guideranno sulla sua serietà. Considerate di includere le spese di spedizione ed eventuali spese di importazione se acquistate fuori dall’UE.
- Borse orologiere e saloni specializzati: Se siete in Europa, tenete d’occhio gli eventi orologieri (saloni vintage, borse di scambio, ecc.). Città come Parigi, Bruxelles, Monaco o Milano ospitano periodicamente incontri in cui numerosi commercianti e privati vendono su banco orologi da collezione. È l’occasione per vedere fisicamente gli orologi, provarli e negoziare direttamente. Per un neofita, andare a un salone con un intenditore può essere rassicurante per beneficiare di un secondo parere. L’inconveniente è che bisogna spostarsi e che sul posto l’offerta è allettante – tenete a mente la vostra checklist e il vostro budget per non cedere a un acquisto impulsivo dettato da un colpo di fulmine che potrebbe nascondere un difetto.
- Altre piattaforme online: eBay resta un possibile terreno di caccia, ma è “il buono e la cattiva sorpresa”: vi si trovano a volte ottimi affari da venditori poco informati sulle quotazioni (es: un’eredità venduta all’asta a basso prezzo). Tuttavia, la proporzione di orologi manomessi o mal descritti non è trascurabile. Se non siete molto esperti, meglio evitare eBay o farvi assistere da qualcuno di fiducia per analizzare gli annunci. In Europa, siti come LeBonCoin (Francia) o Subito (Italia) possono avere offerte locali; anche in questo caso, è da riservare agli intenditori capaci di ispezionare l’orologio di persona, poiché non c’è alcuna protezione dell’acquirente su queste piattaforme.
In definitiva, per un acquisto in tutta sicurezza, privilegiate la trasparenza e la tracciabilità. Una piattaforma che offre un minimo di garanzia, o un venditore con buone valutazioni, vale oro. Non esitate a prendere contatto, porre domande tecniche puntuali (un venditore onesto vi risponderà volentieri, un rivenditore losco sarà evasivo). Tenete conto anche delle spese accessorie: ad esempio, acquistare da un venditore britannico post-Brexit comporta spese di importazione nell’UE; acquistare fuori dalla zona UE può aggiungere IVA e dogana. A volte, può essere più interessante pagare un po’ di più presso un venditore del vostro paese ed evitare queste seccature.
Infine, sappiate che la caccia al cronografo vintage può richiedere tempo. Spesso bisogna monitorare gli annunci, perdere qualche vendita, prima di trovare la perla rara. Non scoraggiatevi e mantenete il vostro entusiasmo: è anche tutto il piacere del collezionista cercare, confrontare, imparare da ogni orologio incrociato. Una volta che il cronografo giusto sarà al vostro polso, con il suo ticchettio meccanico e la patina della sua storia, saprete che ne è valsa la pena.
Conclusione
I cronografi vintage economici degli anni 1960-1980 offrono una miscela unica di ricchezza storica, ingegnosità meccanica e stile dal fascino retrò. Che si tratti del discreto ronzio di un Valjoux 7733 durante una misurazione del tempo, della vivace lancetta di un Seiko 6139 che scorre senza intoppi grazie alla sua frizione verticale, o del soddisfacente ticchettio di una ruota a colonne Venus 175, ognuno di questi orologi racconta una storia – quella di un’epoca in cui si fabbricavano strumenti di precisione per servire l’uomo, sulla terra o nello spazio, riflettendo al contempo le tendenze estetiche del loro tempo. Oggi, lanciarsi nell’acquisto di un simile segnatempo significa unirsi a una comunità di appassionati che apprezzano il savoir-faire tradizionale e la caccia ai bei pezzi. Con un budget ragionevole (≤ 1.500 €), è del tutto possibile regalarsi un cronografo vintage di carattere, a patto di seguire i consigli di questa guida: comprendere il contesto e il movimento che anima l’orologio, conoscere i modelli di punta e le loro specifiche, monitorare il mercato e i suoi prezzi, verificare ogni dettaglio per un’autenticazione rigorosa e scegliere i giusti canali di acquisto. Armati di queste conoscenze e di questa vigilanza, potrete godervi appieno il vostro futuro acquisto e ammirare al polso non solo un bell’orologio, ma un autentico testimone del tempo. Buona caccia orologiera e che ogni cronografo vintage trovato vi porti tanta soddisfazione quanta precisione nella misurazione dei minuti più preziosi!
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