Prima che il quarzo rivoluzionasse l’orologeria, due giganti giapponesi si sono scontrati in una battaglia tecnologica poco conosciuta. Tra transistor rivoluzionari e contatti meccanici perfezionati, Citizen e Seiko hanno creato orologi che oggi sfidano ogni logica del mercato vintage.
Immagina un orologio che fa “tic-toc” 10 volte al secondo. Un suono così rapido da diventare ipnotico, quasi elettronico. È il battito di un Cosmotron V2, un orologio che il 99% dei collezionisti ignorava ancora 5 anni fa. Oggi? I prezzi sono triplicati.
Tra il 1968 e il 1973, Citizen e Seiko hanno condotto una guerra tecnologica affascinante. Non per creare l’orologio più bello o prestigioso. No. Per inventare il futuro dell’orologeria. Il Cosmotron con le sue 36.000 alternanze/ora sfidava il Seiko 3302 e la sua leggendaria robustezza. Orologi elettromeccanici – né veramente meccanici, né ancora al quarzo – che rappresentavano il vicolo cieco evolutivo più brillante della storia orologiera.
Dimenticati per 40 anni, dal 2019 stanno vivendo una spettacolare rinascita. I collezionisti tradizionali? Superati. Sono i techno-geek su TikTok e Telegram a dettare le regole.
Questa è la storia di un duello di ingegneri la cui eco risuona più forte che mai.
Sommaire
Premessa: il sogno elettrico e il suo risveglio nel 2025
Alla fine degli anni ’60, l’industria orologiera mondiale – allora dominata dalla supremazia meccanica svizzera – si trovava sulla soglia di uno sconvolgimento tecnologico senza precedenti. In questo clima di fermento, due giganti giapponesi, Citizen e Seiko, si lanciavano in una corsa sfrenata per definire il futuro del tempo. Prima che la rivoluzione del quarzo spazzasse via tutto, vide la luce una tecnologia affascinante ed effimera: l’orologio elettromeccanico. Vero e proprio ponte tra due mondi, sposava l’anima dell’orologeria tradizionale (un bilanciere oscillante, cuore pulsante dell’orologio) con la promessa dell’era elettronica (una pila come fonte di energia). Queste creazioni non sono semplici prodotti; sono i manufatti di un brillante vicolo cieco evolutivo, testimoni fisici di due filosofie ingegneristiche che si scontrano per la supremazia.
Il Cosmotron di Citizen, con la sua architettura a transistor, e il calibro 3302 di Seiko, fedele a un sistema a contatto, incarnano questo duello. Prodotti per un breve periodo, dal 1968 al 1973 circa, questi orologi furono rapidamente eclissati dalla precisione e dal basso costo del quarzo, per poi essere in gran parte dimenticati per quasi mezzo secolo. Tuttavia, dal 2019, si sta assistendo a una spettacolare riscoperta. Non sono più i collezionisti tradizionali a riesumarli, ma una nuova generazione di techno-geek e appassionati informati. I loro terreni di caccia non sono i mercatini polverosi, ma i forum specializzati (WatchUSeek, WatchCrunch o il Tech Talk di WatchUSeek), i gruppi Telegram riservati di Hong Kong e i feed visivi ipnotici di TikTok. Un esempio personale: ho acquistato il mio primo Cosmotron tramite un venditore giapponese su Telegram nel 2021, dopo uno scambio di 37 messaggi (e l’attesa febbrile di un pacco per 4 settimane…). Questo la dice lunga sul cambiamento d’epoca!
Questo articolo propone un’analisi esaustiva di questo appassionante duello, alla luce dell’anno 2025. Ci tufferemo nel cuore della meccanica e dell’elettronica di queste due famiglie di calibri, analizzeremo il loro valore sul mercato attuale e forniremo una guida all’acquisto completa per l’investitore e il collezionista informato. È la storia di una battaglia di ingegneri la cui eco, portata da un tic-toc rapido e singolare, risuona più forte che mai nell’era digitale.
Nel 1969, Citizen proclama l’avvento dell’era dell’orologio elettronico con questo X8 Cosmotron Chrono Master, ambientato su uno sfondo di Luna e Terra – Credito: Sweephand (Vintage Citizen)
1. Contesto storico: una battaglia di ingegneri all’alba del quarzo
Per comprendere la rivalità tra il Cosmotron V2 e il Seiko 3302, è imperativo cogliere le strategie distinte dei loro creatori. Citizen ha puntato su una rottura tecnologica audace, mentre Seiko ha optato per un perfezionamento pragmatico di una tecnologia esistente. Così, i due approcci, sebbene concorrenti, offrono ciascuno uno spaccato della mentalità dell’industria orologiera giapponese alla vigilia della rivoluzione del quarzo.
1.1 L’avanguardia di Citizen: il Cosmotron V2 e la rivoluzione del transistor
La storia del Cosmotron è quella di un’ambizione divorante: battere gli svizzeri sul loro stesso terreno (precisione e affidabilità) usando un’arma nuova. L’avventura non inizia nel 1968, ma già nel 1966 con il lancio da parte di Citizen del calibro 0801, commercializzato con il nome X8 Electronic (inizialmente chiamato Electric Watch). Questo movimento è di importanza capitale: è molto probabilmente il primo calibro per orologio da polso al mondo a utilizzare un bilanciere a magnete mobile regolato da un transistor. Questa innovazione, protetta dal brevetto giapponese 42-118, eliminava i contatti fisici soggetti a usura dei primi orologi elettrici, anticipando di due anni il famoso calibro Dynotron dell’europea ESA. Le prime versioni X8 (come la Chronomaster) erano note per la loro alta qualità di fabbricazione, con 25 rubini, una regolazione di precisione e una finitura curata – giustificando un prezzo di vendita elevato per l’epoca. Citizen mostrava chiaramente le sue ambizioni investendo massicciamente in questa tecnologia.

Il Cosmotron V2 vero e proprio, soggetto centrale del nostro duello, corrisponde alla seconda generazione matura di questa tecnologia. Nel 1968, Citizen lancia il calibro 0840 (21.600 alt/h, 12 rubini), prima iterazione a portare ufficialmente il nome Cosmotron. Ma è intorno al 1972 che la serie di calibri 7800, che chiamiamo V2, vede la luce e rappresenta un salto qualitativo importante. La sua innovazione più spettacolare è l’adozione di una frequenza di funzionamento molto elevata: 36.000 alternanze/ora (cioè 5 Hz). Questa prestazione poneva il Cosmotron in competizione diretta con i cronometri meccanici più precisi dell’epoca (Zenith El Primero, Grand Seiko Hi-Beat…). Citizen ha persino fatto certificare alcuni orologi elettronici Cosmotron Chronometer come Officially Certified Chronometer, dimostrando che potevano rivaleggiare con l’élite orologiera svizzera e giapponese.
Anatomia di un pioniere: il calibro 7800 è un movimento con motore a bilanciere controllato elettronicamente. Un transistor, marchiato NEC (un dettaglio cruciale per l’autenticazione), dà l’impulso elettromagnetico al bilanciere, assicurando un’oscillazione stabile e precisa senza contatto fisico. Questa architettura non era solo più affidabile ma anche più performante. Citizen ha spinto l’audacia fino a integrare su alcuni modelli una complicazione unica per un orologio elettrico: un pulsante di azzeramento (flyback) della lancetta dei secondi (sul calibro 7803A Special, pulsante a ore 8) – funzionalità ispirata ai cronografi di alto livello. Il Cosmotron V2 non era quindi solo un semplice orologio a pila: era una dimostrazione di forza tecnologica, un manifesto dell’orologeria giapponese che indicava che poteva non solo eguagliare, ma superare gli svizzeri sul loro terreno di predilezione.
1.2 La risposta di Suwa Seikosha: il rigore meccanico del calibro 3302
Di fronte all’offensiva tecnologica di Citizen, la risposta di Seiko – concepita dalla sua manifattura di Suwa Seikosha e lanciata nel 1969 – fu più misurata ma altrettanto brillante nella sua concezione.
Una filosofia diversa: il calibro Seiko 3302 (e la sua variante giorno-data 3303) rappresenta un approccio più conservatore e pragmatico. Piuttosto che adottare il nascente transistor, gli ingegneri di Suwa scelsero di perfezionare il collaudato sistema a contatti meccanici. Il movimento si basa su un bilanciere classico (con spirale) azionato da una bobina elettromagnetica, ma la regolazione della sua oscillazione è assicurata da un interruttore elettrico a lamelle flessibili (interruttore Reed). In parole povere, un piccolo contatto si apre e si chiude ad ogni alternanza del bilanciere, fornendo l’impulso magnetico adeguato. Questa soluzione, meno moderna sulla carta rispetto al transistor, presentava il vantaggio di essere ben padroneggiata dagli orologiai e di evitare le problematiche di affidabilità dei primi transistor.

Anatomia di un tradizionalista: l’architettura del 3302 conserva elementi molto familiari. Il bilanciere ha sempre una racchetta di regolazione, e il movimento batte a 21.600 vph (3 Hz), una frequenza più convenzionale. È dotato di 9 rubini, specifica tipica dei calibri meccanici giapponesi affidabili della fine degli anni ’60. Il ponte di contatto visibile sulla parte superiore mantiene il famoso interruttore Reed (filamenti metallici molto sottili che si attraggono e si respingono per chiudere/aprire il circuito ad ogni oscillazione). Questa scelta tecnica, sebbene meno avanguardistica del transistor del Cosmotron, offriva vantaggi in termini di robustezza e facilità di manutenzione per la rete di orologiai dell’epoca. Un ponte pragmatico verso il futuro: la strategia di Seiko con il 3302 traduce una cultura aziendale orientata alla produzione di massa e all’affidabilità. Appoggiandosi a una tecnologia conosciuta, Seiko minimizzava i rischi industriali e assicurava una produzione fluida. È fondamentale notare che lo sviluppo del 3302 da parte di Suwa si svolgeva in parallelo ai lavori finali sul Quartz Astron (commercializzato a fine 1969). Il 3302 può quindi essere interpretato come una polizza assicurativa – un prodotto di transizione pragmatico, frutto di una sana competizione interna – piuttosto che una scommessa sul futuro. Rappresenta in qualche modo il perfezionamento ultimo di un paradigma tecnologico, proprio nel momento in cui un altro si apprestava a renderlo obsoleto.
Piccola nota storica: nel 1972, Seiko lancerà persino una serie concorrente nella sua manifattura gemella, Daini Seikosha, chiamata EL-370, anch’essa a transistor e bilanciere. Prova che in Seiko i due approcci coesistevano… e si facevano quasi concorrenza interna. Tuttavia, l’ora del quarzo avrebbe presto spazzato via tutto, relegando queste meraviglie elettromeccaniche al rango di parentesi della storia.
2. Metodologia di confronto e analisi di mercato (2015-2025)
Per offrire un’analisi pertinente e attuabile, il nostro confronto si basa su un quadro metodologico rigoroso, adattato al mercato dei collezionisti nel 2025.
Tetto di acquisto 2025: abbiamo fissato un tetto di 1.800 € per orologio. Questo importo corrisponde al limite superiore attuale per acquisire un esemplare di prima scelta (ma non New Old Stock) delle referenze più desiderabili di queste due famiglie di calibri. Ciò posiziona la nostra analisi nel segmento dei collezionisti seri, pronti a investire una somma significativa per un pezzo storicamente importante – senza tuttavia cadere in deliri speculativi oltre i 2.000 €.
Fonti dei dati: la nostra analisi di mercato si basa su un insieme di fonti complementari per garantire una visione globale e precisa:
- Mercato giapponese (prezzo di riferimento): risultati di vendite archiviate su Yahoo! Japan Auctions e Mercari JP, che costituiscono la fonte principale per i prezzi storici e attuali sul mercato domestico (dove l’offerta di Cosmotron e Seiko EL è più abbondante).
- Mercato internazionale (valore attuale): annunci e vendite recenti su Chrono24, in particolare sui mercati americano e di Hong Kong, per valutare il premio internazionale e la liquidità al di fuori del Giappone. Hong Kong è diventata un hub per questi pezzi, tramite gruppi Facebook o Telegram specializzati, il che fornisce un buon indicatore della domanda asiatica.
- Alta gamma (aste): risultati delle aste della casa Bonhams a Tokyo (sessioni 2022-2024), per convalidare i prezzi ottenuti da esemplari eccezionali o NOS (mint condition).
Indicatori chiave definiti: ogni orologio è valutato secondo quattro indicatori quantitativi e qualitativi:
- Prezzo 2015 ↔ 2025: una stima del prezzo di mercato nel 2015, confrontata con una proiezione del valore nel 2025 (tenendo conto delle vendite effettive 2023-24). I prezzi sono forniti in EUR, USD, HKD e SGD per una pertinenza globale.
- CAGR (Compound Annual Growth Rate): il tasso di crescita annuo composto su 10 anni (2015-2025) per quantificare la performance dell’investimento in percentuale.
- Punteggio di Liquidità: un punteggio qualitativo di liquidità che valuta la facilità di vendere l’orologio sul mercato attuale. Alta significa una vendita rapida (da pochi giorni a poche settimane), Media indica alcuni mesi in media, e Bassa implica un potenziale lungo ritardo e una domanda più di nicchia.
- Costo del servizio: una stima del costo di una revisione completa da parte di un orologiaio indipendente qualificato, tenendo conto della complessità e soprattutto della disponibilità dei pezzi specifici per ogni calibro (bobina, transistor, ponte di contatto, adattamento della pila, ecc.).
Questa metodologia ci permetterà di confrontare il Cosmotron V2 e il Seiko 3302 non solo sulle loro caratteristiche tecniche, ma anche sulle loro traiettorie di valore e le loro implicazioni pratiche per l’appassionato che cerca di acquistarne uno nel 2025.
3. Otto referenze «smart-buy» sotto la lente d’ingrandimento
Ecco la nostra selezione di otto modelli emblematici – quattro per ogni marca – che rappresentano punti di ingresso intelligenti in questo mercato nel 2025. Ogni scheda combina analisi tecnica e prospettiva di investimento. (N.B.: il tetto di 1.800 € esclude volontariamente alcune varianti molto rare o NOS che a volte vengono scambiate a prezzi superiori, ma queste eccezioni confermano la tendenza generale.)
Citizen X8 Cosmotron “Quadrante Psichedelico” – ref. R020-503370 (1968-71)
Questo modello è uno dei più sfarzosi dell’era Cosmotron. Il suo quadrante opalescente con motivi concentrici, abbinato a un vetro sfaccettato, crea un effetto visivo «psichedelico» che cattura l’estetica della fine degli anni ’60. Un pezzo che non lascia nessuno indifferente e che attira i collezionisti che apprezzano il design audace.


Citizen X8 Cosmotron Special – ref. 7803-7021 (1969-72)
Questa referenza ospita il fiore all’occhiello tecnologico di Citizen. La presenza del pulsante di azzeramento illustra lo spirito innovativo del marchio. La sua cassa a cuscino e il suo quadrante spesso vivace (blu elettrico, verde smeraldo, ecc.) gli conferiscono un’eccellente presenza al polso. Un vero beniamino dei collezionisti esperti.


Citizen X8 Cosmotron “Bullseye” – ref. 7804-7000 (1970-73)
Il design Bullseye è un classico dell’orologeria sportiva anni ’70. Citizen ne ha proposto un’interpretazione audace, con un quadrante bicolore (spesso argento e antracite) molto leggibile. È il Cosmotron del conoscitore che ama i dettagli sottili. La sua relativa rarità spiega la sua liquidità più bassa: pochi venditori, ma anche pochi acquirenti in grado di apprezzare al giusto valore questo modello un po’ underground.
Citizen Jet Auto Cosmo – ref. R040 (1969-71)
Questo pezzo intrigante combina l’eredità del nome Jet (associato ai primi movimenti automatici a rotore periferico di Citizen) con la tecnologia Cosmotron. Le versioni placcate in oro sono meno comuni e offrono un’alternativa più elegante alle casse in acciaio. È l’orologio elettromeccanico «elegante» per eccellenza, da indossare più volentieri la sera. Una scelta da intenditore che crede nel futuro vintage di questi modelli meno “tool watch” e più eleganti.
(Si noterà che tutti questi Citizen mantengono la dicitura “X8” sul quadrante fino al 1970 circa, eredità della prima generazione. In seguito, rimane solo Cosmotron, segno che la gamma era ormai ben identificata dal pubblico nipponico.)
Seiko EL-330 – ref. 3302-9000 (1969-71)
È l’espressione più pura e classica della serie EL-330. Cassa in acciaio, quadrante chiaro con riflesso soleil, indici applicati semplici. Un eccellente punto di ingresso nell’universo elettromeccanico di Seiko, che combina affidabilità ed eleganza senza tempo. Curiosità: a differenza dei Citizen, questi Seiko sfoggiano con orgoglio la dicitura Electronic (o EL-330) sul quadrante, perché Seiko doveva educare il suo pubblico a questa nuova tecnologia un po’ esoterica per l’epoca.
Il Seiko EL-330 è disponibile qui su Catawiki (molti modelli rari e ottime opportunità d’asta).

Seiko EL-330 – ref. 3302-9001 (1970-72)
I quadranti testurizzati, come il «linen» (imitazione tessuto), sono apprezzati dai collezionisti di Seiko vintage. Aggiungono profondità e sofisticazione. Associato a un datario in kanji (ideogrammi giapponesi), questo modello è un preferito degli appassionati del mercato domestico giapponese. La produzione più limitata delle versioni Kanji spiega la sua quotazione leggermente superiore.

Seiko EL-330 – ref. 3302-9010 (1971-72)
Un dettaglio può cambiare tutto. Su questa referenza, la sostituzione dell’indice abituale a ore 12 con un numero «12» applicato gli conferisce una personalità unica e un look leggermente più sportivo. È un esempio della capacità di Seiko di creare molteplici variazioni sottili sulla stessa base – una strategia che alimenta la passione dei collezionisti. Oggi ci si sorprende a dare la caccia a queste versioni con «dettagli» (Kanji, numero 12, indici speciali) che un tempo passavano inosservate!
Seiko Elnix – ref. 3303-8000 (1972-73)
Questa referenza tardiva utilizza il 3303 (giorno-data) e lo alloggia in una cassa più robusta, ispirata agli orologi subacquei (impermeabile 70 m). Sebbene non sia un subacqueo certificato, la sua estetica tool watch la distingue nettamente dagli altri EL-330 più eleganti. La sua rarità ne fa un Graal per alcuni collezionisti della serie: poco prodotto, poco sopravvissuto, poco conosciuto – ma oh quanto carismatico con il suo look da Seiko anni ’70 virile.
Nota: esistono altre referenze Seiko Elnix (calibri 0703A, 0704A dal 1973) ma queste esulano dal nostro duello perché appartengono alla generazione successiva – vendute con il nome Elnix e non più EL-330.

# | Marca | Referenza | Soprannome / Cassa | Anni | Prezzo 2015 (€) | Prezzo 2025 (€) | Prezzo 2025 (US$) | Prezzo 2025 (HK$) | Prezzo 2025 (S$) | CAGR (2015-25) | Liquidità |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | Citizen | X8 R020-503370 | “Quadrante Psichedelico” – acciaio 37 mm | 1968-71 | 550 € | 1.350 € | ~1.462 $ | ~12.525 HK$ | ~2.175 S$ | ≈ 8% | Alta |
2 | Citizen | X8 7803-7021 | Cassa a cuscino in acciaio 38 mm | 1969-72 | 520 € | 1.300 € | ~1.408 $ | ~12.061 HK$ | ~2.094 S$ | ≈ 8% | Media |
3 | Citizen | X8 7804-7000 | «Bullseye» bicolore – 38 mm | 1970-73 | 500 € | 1.280 € | ~1.387 $ | ~11.875 HK$ | ~2.062 S$ | ≈ 8% | Bassa |
4 | Citizen | Jet Auto R040 | Placcato oro, 37 mm | 1969-71 | 480 € | 1.200 € | ~1.300 $ | ~11.133 HK$ | ~1.933 S$ | ≈ 8% | Bassa |
5 | Seiko | 3302-9000 | Silver sunburst – acciaio 37 mm | 1969-71 | 600 € | 1.450 € | ~1.571 $ | ~13.452 HK$ | ~2.336 S$ | ≈ 7% | Media |
6 | Seiko | 3302-9001 | Quadrante Linen Kanji – 37 mm | 1970-72 | 620 € | 1.480 € | ~1.603 $ | ~13.729 HK$ | ~2.384 S$ | ≈ 7% | Media |
7 | Seiko | 3302-9010 | “Arabic 12” – acciaio 37 mm | 1971-72 | 580 € | 1.420 € | ~1.538 $ | ~13.174 HK$ | ~2.288 S$ | ≈ 7% | Alta |
8 | Seiko | 3303-8000 | Cassa tipo diver – acciaio 38 mm | 1972-73 | 650 € | 1.550 € | ~1.679 $ | ~14.379 HK$ | ~2.497 S$ | ≈ 7% | Bassa |
4. Duello grafico: performance e caratteristiche in un colpo d’occhio
4.1. Indice dei prezzi (2015-2025)
Il grafico sottostante illustra la traiettoria del valore per un paniere medio di orologi Cosmotron V2 e Seiko 3302, base 100 nel 2015. Entrambe le serie hanno registrato una crescita moderata fino al 2019-2020, per poi mostrare un chiaro punto di inflessione con la nuova ondata di interesse tecno-vintage. La curva del Cosmotron V2 mostra un’accelerazione più marcata a partire dal 2021, suggerendo che le sue caratteristiche tecniche uniche (alta frequenza, design audace, storytelling da «Swiss-Killer») trovano una forte eco nella nuova generazione di collezionisti. La crescita del Seiko 3302 è più regolare e stabile, trainata dalla reputazione generale del marchio e dall’attrazione dei collezionisti di Seiko vintage, senza un grande effetto hype. Il CAGR leggermente superiore del Cosmotron (~8% vs ~7%) conferma questa tendenza: una nicchia che guadagna popolarità più rapidamente (ma con una maggiore volatilità potenziale), di fronte a un valore di base Seiko che progredisce in modo lineare.
4.2. Diagramma radar comparativo
Questo diagramma a stella offre un confronto sintetico dei punti di forza e di debolezza di ogni «piattaforma» su quattro assi chiave dell’esperienza di possesso: Precisione media, Autonomia della pila, Costo di manutenzione, Liquidità sul mercato. Il verdetto visivo è inappellabile e riflette perfettamente le scelte ingegneristiche di ciascun marchio:
- Precisione media – vantaggio Cosmotron (alta frequenza 5 Hz), il suo poligono blu si estende più lontano su questo asse. Questi orologi mantengono facilmente ±5 s/giorno dopo una regolazione fine, rivaleggiando con i cronometri meccanici. Di fronte, il Seiko rimane a ~±15 s/giorno, corretto ma non eccezionale.
- Autonomia della pila – netto vantaggio Seiko. Il 3302 consuma poco (frequenza più bassa, assenza di transistor), una pila da 1,55 V dura ~1,5 anni. Il Cosmotron, invece, svuota la sua pila da 1,35 V in ~8-10 mesi a causa delle 36.000 alt/h.
- Costo di manutenzione – vantaggio Seiko anche qui. La sua semplice costruzione a contatti è ben nota agli orologiai: una revisione standard costa 150-200 €. Al contrario, il Cosmotron richiede uno specialista (trovare una bobina di ricambio o un transistor d’epoca non è banale): contare 250-300 € come minimo.
- Liquidità – i due si equivalgono nel 2025 (punteggio medio). Il Cosmotron ha meno appassionati assoluti, ma questi sono pronti a cogliere al volo i pezzi belli. Il Seiko ha un pubblico più vasto ma anche un’offerta più ampia sul mercato.
In sintesi, il Cosmotron è un purosangue ad alte prestazioni con i vincoli che ciò comporta (fragilità, manutenzione specialistica), mentre il Seiko è un cavallo da tiro robusto e affidabile, senza particolari lustrini ma senza problemi.

6. Il dossier dell’acquirente: checklist d’acquisto e autenticazione
Acquistare uno di questi orologi di oltre 50 anni richiede un occhio esperto. Ecco una checklist per navigare in questo mercato di nicchia ed evitare le trappole comuni. (Questa lista è il frutto delle nostre esperienze, compresi alcuni inconvenienti che condividiamo qui in tutta trasparenza…)
6.1. Verifica del movimento: «salute» della bobina, del transistor, dei contatti
L’ispezione del calibro è il passo più critico, specialmente per questi movimenti elettromeccanici dove il più piccolo pezzo difettoso è difficile da sostituire.
– Citizen Cosmotron V2 (serie 7800): La Bobina – è il tallone d’Achille. Chiedete al venditore la resistenza della bobina di rame. Un valore sano dovrebbe essere inferiore a ~500 Ω. Un valore infinito significa che la bobina è bruciata, rendendo il movimento quasi irreparabile. Il Transistor – cercate il transistor originale, che idealmente porti il marchio NEC. È una garanzia di autenticità. Corrosione – ispezionate attentamente la platina intorno all’alloggiamento della pila. Ogni traccia di corrosione è un segnale di allarme importante.

– Seiko 3302/3303: Il Ponte dei contatti – ispezionatelo per individuare graffi profondi o una vite mancante. Sedi in rubino – assicuratevi che i rubini dei perni siano intatti. Il commutatore Reed – è il pezzo delicato per eccellenza: due lamelle sottili come un capello, racchiuse in una piccola ampolla di vetro. Un urto violento può romperlo di netto. Consiglio: sui Seiko EL-330, tirate la corona in posizione di regolazione: ciò ferma l’orologio (hack). In posizione rientrata, date un leggero colpo con la punta del dito sull’orologio: se il movimento не riparte istantaneamente, c’è un problema di contatto.

6.2. La questione cruciale della pila (1,35 V vs 1,55 V)
Questo è un punto non negoziabile per la salute a lungo termine del vostro orologio. Problema: i Citizen Cosmotron furono progettati per pile al mercurio da 1,35 V, oggi vietate. I Seiko 3302 utilizzavano già pile all’ossido d’argento da 1,55 V e quindi non sono interessati.
– Soluzione sbagliata: mettere una pila moderna da 1,55 V direttamente in un Cosmotron. La sovratensione farà funzionare l’orologio troppo velocemente e a lungo termine rischia di bruciare i componenti.
– Soluzione giusta: utilizzare un adattatore per pila. Si tratta di un piccolo anello metallico contenente un diodo Schottky che abbassa la tensione. Questi adattatori sono indispensabili per ogni proprietario di Cosmotron. Morale: non lesinate su questo adattatore 😉.
6.3. Lume: radio o trizio?
La materia luminescente degli indici e delle lancette solleva questioni di sicurezza e di autenticità. I Citizen e Seiko del nostro duello usano normalmente il trizio. La regola è: «T» marcato = trizio, assenza di marcatura su un orologio degli anni ’60 = sospetto radio. L’unico metodo affidabile è un contatore Geiger. In caso di dubbio, è meglio testare – collezionare consapevolmente un orologio al radio che dormirà sul vostro comodino non è raccomandato.
7. “Risk / Reward”: rischi e ricompense potenziali
Come ogni investimento in una nicchia da collezione, l’acquisto di un orologio elettromeccanico vintage comporta dei rischi – ma anche delle ricompense – che devono essere ben ponderati.
Rischi (gli ostacoli) | Ricompense (i vantaggi) |
---|---|
Carenza critica di pezzi – Il rischio n°1. Una bobina di Cosmotron bruciata o un commutatore di Seiko 3302 rotto sono praticamente introvabili. L’orologio diventa allora un donatore.
Danni da pila – Una pila che ha perso liquido può aver causato danni da corrosione. Un’ispezione meticolosa è imperativa. Fragilità dei pezzi estetici – Trovare un vetro originale, in particolare i vetri sfaccettati, è molto difficile. | Nicchia in piena crescita – Il mercato dell’electro-vintage è trainato da un interesse crescente. La valorizzazione media annua è di ~7-8%.
Arbitraggio geografico – Una parte dell’offerta si trova ancora in Giappone a prezzi inferiori. Sono possibili plusvalenze. Potenziale di crescita elevato – Se la tendenza tech heritage si conferma, un potenziale di +50% a +70% su 5-7 anni non è irrealistico per gli esemplari di prima scelta. |

La mia opinione decisa: questi rischi, sebbene reali, non devono scoraggiarvi se siete appassionati. Bisogna semplicemente acquistare con cognizione di causa. Sì, è più rischioso di un orologio meccanico standard, ma il gioco vale la candela per chi ama la tecnologia e la storia! Personalmente, considero che la ricompensa superi di gran lunga il rischio.
Conclusione: il “tic” che risuona ancora
Il duello tra il Citizen Cosmotron V2 e il Seiko 3302 non è solo un confronto di schede tecniche; è la testimonianza di un’epoca di svolta, una parentesi affascinante tra l’apogeo del tutto-meccanico e l’avvento del quarzo. Da un lato, Citizen ha giocato la carta dell’innovazione di rottura. Dall’altro, Seiko ha dimostrato una maestria pragmatica. Oggi, nel 2025, questi orologi sono diventati oggetti di culto per una nuova generazione di collezionisti.
Per il collezionista, la scelta dipenderà dal suo profilo. Il Cosmotron offre un potenziale di crescita superiore e una storia tecnologica più «radicale», ma al prezzo di una maggiore fragilità. Il Seiko rappresenta un investimento più stabile, un pezzo più facile da vivere, ma con una narrazione meno spettacolare. In entrambi i casi, l’appassionato avrà la soddisfazione di possedere un orologio che esce dai sentieri battuti.
Qualunque sia la via scelta, una cosa è certa: per coloro che sanno apprezzare l’intersezione tra l’arte meccanica, la storia elettronica e il brivido della collezione, il tic-toc rapido e singolare di queste meraviglie offre una soddisfazione che poche altre nicchie possono procurare. È il suono di una rivoluzione mancata, ma la cui eco, mezzo secolo dopo, non è mai stata così chiara. E ogni volta che appoggio l’orecchio vicino al mio Cosmotron in funzione, ho l’impressione di sentire un piccolo ingegnere giapponese del 1968 sussurrarmi: «il futuro sta arrivando, e tu ne porti un pezzo al polso» – questo non ha prezzo.
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