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Alta Orologeria Indipendente: Jacob & Co., MB&F, Greubel Forsey, Urwerk, HYT, Angelus, Czapek & Cie
Un ristretto circolo di creatori orologieri sta attualmente spingendo i limiti del possibile. Lontano dalle grandi maison svizzere tradizionali, questi indipendenti plasmano segnatempo che assomigliano più a navicelle spaziali che a semplici orologi da polso.
Immaginate questo: tourbillon che danzano su tre assi contemporaneamente, fluidi colorati che indicano l’ora in un tubo capillare, o movimenti che riproducono fedelmente un motore W16 Bugatti in miniatura funzionante. Queste complicazioni straordinarie esistono davvero.
Come hanno fatto questi atelier confidenziali – Greubel Forsey, MB&F, Urwerk, HYT e altri visionari – a riuscire a proporre innovazioni meccaniche che i giganti affermati non avevano mai osato concepire? Perché questi pezzi, spesso prodotti in meno di 50 esemplari all’anno, vengono talvolta scambiati oltre il milione di euro (circa 1,125 milioni di dollari USD)?
Tra prodezze tecniche giudicate impossibili fino ad allora e un design che frattura tutti i codici stabiliti, questi creatori trasformano l’orologio classico in una vera e propria scultura cinetica portatile. Scopriamo questo mondo affascinante dove l’eccellenza artigianale incontra l’audacia concettuale più radicale.
1. Contesto storico: perché questi orologi furono rivoluzionari
La fine del XXe e l’inizio del XXIe secolo hanno visto l’ascesa di piccole maison orologiere indipendenti, animate da una libertà creativa totale. Mentre i grandi gruppi dominavano l’industria, orologiai visionari hanno scelto di seguire la propria strada.
A Ginevra, nel 1997, la fondazione di Urwerk da parte di Felix Baumgartner e Martin Frei annunciò una nuova era: i loro orologi con visualizzazione satellitare infransero i codici estetici presentando l’ora in modo orbitale.

Allo stesso modo, Maximilian Büsser, dopo una carriera da Harry Winston, creò nel 2005 MB&F (Maximilian Büsser & Friends), un «laboratorio orologiero concettuale» che riuniva artigiani di talento per dare vita a «macchine orologiere» futuristiche.
In questa corrente, Robert Greubel e Stephen Forsey fondarono Greubel Forsey nel 2004 per spingere all’estremo la ricerca cronometrica attraverso tourbillon multiasse.
Jacob & Co., dal canto suo, nata a New York come gioielliere negli anni ’80, fece irruzione nell’alta orologeria nel 2002 con orologi esuberanti che mescolavano gioielleria e prodezze meccaniche.
HYT arrivò più tardi (2012) con un concetto rivoluzionario di lettura fluida dell’ora – letteralmente – grazie a un sistema di fluidi colorati in un tubo capillare.
Quanto ad Angelus, marchio storico svizzero addormentato dagli anni ’70, fu rilanciato nel 2015 con modelli che mescolavano patrimonio e design contemporaneo.
Infine, Czapek & Cie, nome del co-fondatore di Patek Philippe nel XIXe secolo, rinacque nel 2015 per reincarnare lo spirito di innovazione ed eleganza di un tempo.

Ciascuno di questi marchi ha portato una ventata di novità, persino una rottura, nella tradizione orologiera.
Questo carattere rivoluzionario si spiega con la volontà di svincolarsi dai vincoli abituali.
Gli indipendenti hanno osato design inediti (casse a forma di razzo da MB&F, visualizzazioni decentrate o a dischi orbitali da Urwerk), complicazioni mai viste (fluidi che indicano le ore da HYT, tourbillon multipli inclinati da Greubel Forsey) e un approccio artistico alla misurazione del tempo.
Questi orologi furono rivoluzionari perché hanno spinto i limiti tecnici ed estetici, aprendo nuove prospettive agli appassionati.
Testimoniano un artigianato sopraffino unito a una creatività sfrenata, segnando la storia orologiera recente con innovazioni importanti.
2. Movimenti e complicazioni maggiori
Jacob & Co.: stravaganza meccanica e artistica
Entrata tardivamente nell’alta orologeria, la maison Jacob & Co. si è distinta per movimenti spettacolari.
Nel 2007, Jacob Arabo svela il calibro del Quenttin, un tourbillon verticale associato a una riserva di carica record di 31 giorni – mai visto all’epoca.
Qualche anno dopo, nel 2014, il marchio colpisce gli animi con l’Astronomia Tourbillon e il suo movimento verticale a quattro satelliti che ruotano sotto una cupola di zaffiro.

Questo calibro JCAM10 presenta un tourbillon a triplo asse ed elementi mobili (una Terra in miniatura in rotazione, un diamante tagliato «Jacob-cut» che simula una stella) che compiono un giro completo in 10 o 20 minuti. Jacob & Co. definisce questo pezzo «rivoluzionario» tanto la sua architettura in 3D ripensa l’orologio tradizionale.
L’innovazione non si ferma qui: nel 2016, il calibro dell’Astronomia Sky aggiunge una visualizzazione siderale e una mappa celeste rotante.
Seguono altre complicazioni folli, come il Twin Turbo Furious (2018) che riunisce due tourbillon triassiali e un cronografo con suoneria decimale, o la serie Bugatti Chiron Tourbillon nel 2020, il cui movimento integra un mini motore W16 animato in omaggio alla supercar (16 pistoni in miniatura si muovono in sincronia quando si aziona un pulsante).

Jacob & Co. ha anche brevettato il sistema di world time a palette split-flap (orologio Epic SF24 nel 2013) e creato l’orologio musicale Opera che suona melodie tramite un carillon cilindrico.
Ogni movimento Jacob & Co. si distingue per una complicazione spettacolare – tourbillon triplo centrale per il Mystery Tourbillon, indicazione simultanea di più fusi orari sul Five Time Zone originale – spingendo sempre più in là i limiti tecnici per servire una messa in scena teatrale del tempo.

MB&F: calibri concettuali e «macchine» cinetiche

Fin dai suoi esordi nel 2007 con la HM1 (Horological Machine N°1), MB&F ha posto l’accento sul movimento come opera d’arte a sé stante. La HM1 possedeva quattro bariletti in parallelo e una visualizzazione su due quadranti.
La HM4 Thunderbolt (2010) è un esempio lampante: il suo calibro interamente progettato internamente in tre anni comprende 311 componenti, due bariletti orizzontali e due treni di ingranaggi verticali che forniscono energia ai due «pod» di visualizzazione (ore/minuti a destra, riserva di carica a sinistra).
Questo movimento, alloggiato in una cassa avionica, è valso a MB&F il Premio Orologio Design al GPHG 2010.
MB&F esplora architetture orologiere inedite: la HM3 (2009) dispone di due cupole che indicano ore e minuti tramite coni rotanti, e la versione «Frog» di questo calibro utilizza globi di zaffiro che ricordano occhi di rana.
La HM6 Space Pirate (2014) imbarcava un motore sferico con cinque cupole (quattro tourbillon e un indicatore centrale).
Parallelamente alle HM futuristiche, MB&F ha lanciato nel 2011 la serie Legacy Machine (LM) con uno stile più classico ma con prodezze tecniche: la LM1 presenta un grande bilanciere sospeso sopra il quadrante e due visualizzazioni orarie indipendenti su uno stesso calibro sviluppato con Jean-François Mojon.

La LM Perpetual (2015), invece, reinventa il calendario perpetuo con un movimento “from scratch” che elimina le fragilità usuali di questa complicazione (nessun salto data bloccante).
Altra innovazione, la HM7 Aquapod (2017) dotata di un tourbillon centrale e di un rotore ispirato a una medusa.

Più recentemente, MB&F ha creato calibri collaborativi (con Stepan Sarpaneva per la MoonMachine, con L’Épée per orologi meccanici).

Ogni movimento MB&F è concepito come una scultura cinetica: la visualizzazione, l’organo regolatore e l’architettura globale si fondono per dare vita a macchine del tempo fuori dal comune.
Greubel Forsey: innovazioni tourbillon e finiture estreme

Greubel Forsey si è costruito attorno al tourbillon, cercando di migliorare la precisione attraverso sistemi multiasse.
Il loro primo movimento nel 2004, il Double Tourbillon 30°, comprende un tourbillon interno inclinato a 30° che effettua una rotazione in 60 secondi, all’interno di una gabbia esterna che ruota in 4 minuti. Questa invenzione, vero e proprio «tourbillon nel tourbillon», fu premiata per la sua eccellenza cronometrica.
Nel 2009, Greubel Forsey introduce il Quadruple Tourbillon (due doppi tourbillon accoppiati da differenziale) e il Tourbillon 24 Secondes (una gabbia unica rapida a 24 s, inclinata a 25°) – prodezze di micromeccanica destinate a ottimizzare l’isocronismo.
I loro calibri si caratterizzano anche per finiture manuali impareggiabili (anglage lucidati a specchio, frosting, modanature interne impeccabili) e indicazioni originali come la riserva di carica settoriale.
Nel 2011, il marchio sorprende con il movimento del GMT che visualizza un globo terrestre in rotazione come indicatore del fuso orario mondiale: una sfera compie un giro in 24 ore, visibile lato quadrante e movimento, accoppiata a un tourbillon inclinato.
La versione GMT Earth spinge questo concetto offrendo la vista integrale del globo.

Greubel Forsey ha anche innovato attraverso calendari molto leggibili e orologi sperimentali come l’Art Piece 1 (che integra una micro-scultura visibile tramite un microscopio alloggiato nel movimento).
Più recentemente, il calibro della Hand Made 1 (2019) ha fatto scalpore essendo fabbricato al 95% a mano, dimostrando un savoir-faire estremo.

Ad ogni nuova creazione – dal Balancier Contemporain alla GMT Sport – Greubel Forsey apporta soluzioni tecniche uniche (differenziali sferici, indicazioni incise a rilievo) mantenendo al contempo un livello di decorazione manuale ineguagliato nell’industria.

Urwerk: visualizzazioni satellitari e meccanica futuristica

Dalla presentazione degli UR-101/102 nel 1997, Urwerk si è concentrata sulla lettura diversa del tempo.
Il concetto fondante è quello delle ore satellitari: diversi «satelliti» che portano le cifre delle ore orbitano lungo un arco dei minuti.
Il calibro dell’UR-103 (2003) perfeziona questo sistema: quattro dischi ruotano e presentano successivamente l’ora corrente su un quadrante semicircolare graduato per i minuti. Questo movimento manuale visualizza anche l’autonomia tramite una ghiera sul retro.
Nel 2011, Urwerk si spinge oltre con il calibro UR-110, disponendo i satelliti orizzontalmente e facendoli scorrere obliquamente, il tutto azionato da turbine che regolano la carica automatica.
Lo spettacolare UR-210 (2012) introduce l’indicatore di efficienza della carica: il suo movimento automatico calibro UR-7.10 misura la differenza tra l’energia consumata dal bilanciere e quella fornita dalla carica (tramite una lancetta «Windfänger» unica).
È anche uno dei primi movimenti con feedback per l’utente.
Urwerk ha anche esplorato la fusione di meccanica tradizionale ed elettronica con l’EMC (Electro Mechanical Control, 2013): un calibro manuale dotato di un sensore ottico e di un oscilloscopio elettronico integrato che permette di misurare la marcia dell’orologio e di regolare la racchetta di conseguenza – un vero e proprio orologio-regolatore da tasca per l’appassionato.
Nel 2018, l’AMC (Atomic Mechanical Control) porta il concetto a un livello inedito: un insieme che accoppia un orologio atomico di riferimento e un orologio meccanico che vi si connette per essere rimesso all’ora e ricaricato automaticamente.

Infine, calibri più recenti come l’UR-100 (2019) visualizzano non solo l’ora in modo satellitare, ma anche dati astronomici (distanza di rotazione terrestre, ecc.) su scale aggiuntive, mostrando l’ampiezza della creatività di Urwerk.


Tutti i movimenti Urwerk condividono una firma comune: reinventano il quadrante, propongono al portatore un’interazione ludica (regolazioni dello stile di carica, controllo di precisione) e sfoggiano un design risolutamente futuristico, trasformando ogni orologio in una «navicella spaziale» temporale al polso.
HYT: la rivoluzione idro-meccanica
HYT (Hydro Mechanical Timepieces) è senza dubbio la più atipica di queste marche, combinando meccanica e il principio della clessidra (orologio ad acqua).
Il suo movimento fondatore, quello dell’HYT H1 lanciato nel 2012, associa un calibro meccanico manuale (creato in collaborazione con APRP) a due soffietti flessibili azionati da una camma eccentrica.

Questi soffietti spingono alternativamente due fluidi non miscibili all’interno di un sottile tubo capillare che fa il giro del quadrante: l’interfaccia tra i liquidi colorato e trasparente indica l’ora in modo analogico (l’avanzamento del liquido colorato lungo la scala delle ore).
Ogni giorno alle 6, il liquido colorato torna a zero tramite retrogradazione istantanea.
La sfida tecnica – tenuta stagna perfetta, fluidi speciali la cui dilatazione è controllata – è stata un tour de force.
HYT ha così inventato l’indicazione idromeccanica del tempo, brevettando questo sistema unico.
I modelli successivi, come l’HYT H2 (2013, sviluppo con Audemars Piguet Renaud & Papi) hanno complicato il movimento: l’H2 introduce una disposizione a V dei soffietti, un termometro del liquido e una complicazione aggiuntiva (indicatore di posizione di carica).



L’HYT H3 (2015) è andato ancora oltre abbandonando il quadrante circolare: il suo movimento ospita un tubo orizzontale rettilineo dove il fluido progredisce davanti a un prisma rotante che porta le ore – il tutto azionato da una cremagliera lineare e un tourbillon lato movimento.
La serie H0 (2017) ha semplificato l’estetica con una cupola di zaffiro panoramica, mentre gli H4 hanno introdotto varianti luminescenti (LED micro-generatori alimentati dalla carica).
Dopo uno hiatus nel 2020, HYT è stata rilanciata con la linea Hastroid e Moon Runner (2022), dotate di nuovi calibri migliorati progettati da Eric Coudray e design di Davide Cerrato.

Vi si ritrova il principio fluidico, ma con complicazioni aggiuntive come le fasi lunari tridimensionali e il calendario sul perimetro del quadrante (Moon Runner).
L’innovazione di HYT risiede quindi nell’audace connubio di una meccanica tradizionale (ruote, bariletto e spesso anche un tourbillon su alcuni modelli) con un circuito fluidico high-tech, offrendo una lettura del tempo visiva inedita, quasi organica.
Angelus: resurrezione e movimenti scheletrati
Angelus possiede una storia particolare: manifattura fondata nel 1891 e rinomata per i suoi cronografi e orologi-sveglia vintage (le dobbiamo il Chronodato del 1942, primo cronografo da polso con calendario completo), cade in letargo verso il 1980.

La sua rinascita nel 2015 sotto l’egida di La Joux-Perret è stata segnata dal lancio del calibro Angelus A100 nell’U10 Tourbillon Lumière.

Questo pezzo impressionante adotta un’architettura «sfalsata»: il movimento è alloggiato in una larga platina rettangolare, con a un’estremità un tourbillon volante da 1 minuto interamente esposto lateralmente grazie a un vetro zaffiro, e all’altra estremità un quadrante ore-minuti separato.
Il calibro a carica manuale offre 90 ore di riserva di carica ed esibisce i suoi ingranaggi attraverso molteplici finestre.
Angelus dimostra così la sua capacità di unire costruzione originale e finiture di alta gamma (anglage, Côtes de Genève) in un unico movimento.
Successivamente, Angelus si è illustrata con calibri scheletrati contemporanei: il movimento A-300 dell’U20 Ultra-Skeleton (2016) integra un tourbillon volante e privilegia la leggerezza (platina in carbonio, ponti traforati in titanio).

Il cronografo U30 (2017) presenta un calibro automatico che combina cronografo flyback a doppia colonna, tourbillon e indicatore di riserva di carica – una rara sintesi di complicazioni alloggiata in una struttura totalmente scheletrata, lasciando vedere l’innesto orizzontale del cronografo e la rotazione del tourbillon simultaneamente.
Angelus ha anche rivisitato funzioni storiche con modernità: il calibro A-500 del nuovo Chronodate (2023) reinterpreta il cronografo a triplo calendario (data tramite lancetta periferica) in versione automatica contemporanea, curata e ottimizzata.

Tra design industriale e omaggio al patrimonio, i movimenti Angelus si caratterizzano per un generoso utilizzo dello zaffiro (numerosi quadranti e fondi trasparenti), una ricerca di simmetria e profondità nello scheletro, e l’integrazione di complicazioni utili (riserva di carica, doppio fuso orario su alcune edizioni).
La convergenza di questi elementi meccanici sotto una forma avanguardistica dimostra che la resurrezione di Angelus è avvenuta nello spirito di innovazione che animò il marchio ai suoi esordi, sfruttando al contempo i progressi orologieri del XXIe secolo.
Czapek & Cie: tradizione reinventata e movimenti manifatturati
Czapek & Cie, rilanciata nel 2015, trae ispirazione dall’eredità di François Czapek (orologiaio del XIXe secolo) adottando al contempo soluzioni moderne.
Il suo primo movimento, lo SXH1, è stato sviluppato con Chronode e integrato nel Quai des Bergues – un orologio a due lancette e indicatore di riserva di carica ispirato a un antico modello da tasca di Czapek.

Questo calibro a carica manuale offre 7 giorni di riserva di carica tramite due bariletti e sfoggia una bella architettura tradizionale (ruota di corona «carrée de Paris», ponti con ornamento côtes).
La precisione e la robustezza erano al rendez-vous, e questo movimento è valso a Czapek il premio del pubblico al GPHG 2016.
Nel 2018, il marchio introduce il calibro automatico SXH3 nel suo cronografo Faubourg de Cracovie: progettato su base Vaucher, si tratta di un cronografo integrato ad alta frequenza (36.000 alt/h) dotato di una ruota a colonne, che offre un’eccellente affidabilità e permette a Czapek di proporre un cronografo sportivo in una cassa elegante.
Tuttavia, è l’uscita della collezione Antarctique nel 2020 a segnare una svolta tecnica per Czapek: essa è accompagnata dal calibro manifatturato SXH5, a micro-rotore.
Questo movimento automatico a micro-rotore in platino si distingue per un’estetica traforata contemporanea – ponti a forma di mezza croce di Malta – e per soluzioni tecniche curate (cuscinetti in ceramica, grande ruota centrale invertita per affinare il profilo).
Lo SXH5 visualizza ore, minuti, secondi e data, con 60 ore di riserva di carica, ed è stato progettato per l’affidabilità e la precisione (cronometro).

È uno dei movimenti che ha consolidato la credibilità di Czapek come nuova manifattura.
La declinazione SXH7 per l’Antarctique Rattrapante aggiunge la complicazione di cronografo sdoppiante, sfruttando un modulo sviluppato con Jean-François Mojon per arrivare a uno dei rari cronografi sdoppianti a carica automatica disponibili sul mercato indipendente.

Attraverso queste scelte, Czapek mescola un classicismo di buon gusto – quadranti guilloché «ricochet», complicazioni tradizionali come il calendario o la fase lunare nel Place Vendôme Tourbillon – e una concezione attuale dei movimenti, facendo appello ai migliori partner svizzeri per gli ébauche poi personalizzandoli con un tocco di originalità (finitura, architettura, rotore decorato).
Il marchio dimostra così che è possibile resuscitare un nome storico ancorandolo alla modernità orologiera, tramite calibri performanti ed esteticamente riusciti.
3. Referenze imperdibili
Nel corso di queste innovazioni, ogni maison ha prodotto modelli faro diventati veri e propri «grandi classici» dell’orologeria indipendente. Ecco una selezione di referenze imperdibili di ciascuno dei marchi trattati, con le loro caratteristiche salienti:
Marchio | Modello emblematico | Caratteristiche chiave | Anno |
---|---|---|---|
Jacob & Co. | Astronomia Solar « Constellations » | Tourbillon triassiale centrale, visualizzazione 3D con globo terrestre e stella di diamante, cupola in zaffiro avvolgente | 2014 |
Jacob & Co. | Bugatti Chiron Tourbillon | Movimento ispirato al motore W16, animazione dei pistoni, tourbillon inclinato, edizione limitata 72 pz. | 2020 |
MB&F | Horological Machine N°4 «Thunderbolt» | Calibro aerodinamico bi-pod, doppia visualizzazione (ore / riserva), design fusoliera aereo, titanio e zaffiro | 2010 |
MB&F | Legacy Machine No.1 (LM1) | Doppio fuso orario, grande bilanciere sospeso sopra il quadrante, finiture stile XIXe secolo, edizione inaugurale Legacy | 2011 |
Greubel Forsey | Double Tourbillon 30° | Doppia gabbia del tourbillon (una inclinata a 30° nell’altra), 4 minuti per rotazione esterna, architettura visibile lato quadrante e fondo | 2004 |
Greubel Forsey | GMT «Terra» | Visualizzazione dell’ora mondiale tramite un globo rotante in 24h, tourbillon 24 secondi, indicatore GMT e ora locale simultanei | 2011 |
Urwerk | UR-103 | Visualizzazione satellitare orbitale, quattro blocchi orari rotanti, primo Urwerk iconico di serie, cassa bombata innovativa | 2003 |
Urwerk | UR-210 «Falco Maltese» | Ore vagabonde satellitari, lancetta dei minuti retrograda, indicatore di efficienza della carica, cassa in titanio DLC | 2012 |
HYT | H1 | Primo orologio a fluidi, soffietti e capillare per visualizzazione delle ore, calibro manuale ibrido, cassa 48mm | 2012 |
HYT | Moon Runner Supernova Blue | Ora fluidica, fase lunare sferica centrale, calendario completo radiale, movimento manuale 72h di Eric Coudray | 2022 |
Angelus | U10 Tourbillon Lumière | Tourbillon volante laterale sotto vetro zaffiro, indicatore di riserva e piccoli secondi separati, calibro manuale 90h unico | 2015 |
Angelus | Chronodate Titanio | Cronografo tricompax automatico, calendario periferico («chronodate») ispirato al 1942, edizione 25 pezzi titanio | 2023 |
Czapek & Cie | Quai des Bergues Guilloché | Calibro manuale 7 giorni SXH1, visualizzazione riserva di carica e piccoli secondi, quadrante guilloché tradizionale, ispirato all’orologio da tasca N°3430 | 2015 |
Czapek & Cie | Antarctique «Passage de Drake» | Orologio sportivo-chic acciaio, calibro automatico SXH5 traforato a micro-rotore, bracciale integrato, quadrante testurizzato lamé «ricochet» | 2020 |
Ciascuna di queste referenze incarna lo spirito del suo marchio.
Ad esempio, l’Astronomia di Jacob & Co. è un vero e proprio teatro meccanico per il polso, mentre l’HM4 di MB&F simboleggia la fusione tra design aeronautico e alta orologeria.
Il Double Tourbillon 30° di Greubel Forsey è diventato una pietra miliare della precisione cronometrica, e l’UR-103 di Urwerk ha posto la pietra angolare della visualizzazione satellitare moderna.
Da HYT, l’H1 ha inaugurato una nuova era idro-meccanica, così come l’Antarctique di Czapek ha ridefinito il giovane marchio nel segmento degli orologi sportivi di lusso.
Questi orologi «imperdibili» sono ricercati dai collezionisti e spesso difficili da acquisire, poiché prodotti in quantità limitate.
4. Evoluzione dei prezzi (2025)
Il mercato di questi segnatempo d’eccezione ha conosciuto evoluzioni notevoli nel corso degli ultimi anni. Nel 2025, si possono osservare range di prezzo piuttosto ampi per ciascuno di questi marchi indipendenti, in funzione dei materiali, delle complicazioni e della rarità dei modelli:
- Jacob & Co.: I modelli d’ingresso (collezione Epic X o Palatial semplici) partono da circa 20.000 € (circa 22.500 $ USD), mentre i pezzi complicati in edizione limitata raggiungono cifre molto elevate.
Ad esempio, un Astronomia si negozia intorno ai 300.000 – 400.000 € nuovo (circa 337.500 – 450.000 $ USD), e alcuni pezzi unici incastonati (come il «Billionaire» full diamonds) superano 1 – 2 milioni di euro (circa 1,125 – 2,25 milioni $ USD).
Il mercato secondario mostra una leggera svalutazione sui pezzi comuni, ma i pezzi iper-complessi conservano bene il loro valore, sostenuti dalla loro esclusività.
- MB&F: Essendo la produzione molto limitata, i prezzi si mantengono saldamente.
Le Legacy Machines d’ingresso (LM101) si aggirano intorno ai 60.000 – 80.000 € (circa 67.500 – 90.000 $ USD), mentre le Horological Machines più complesse (HM3, HM6, HM9…) oscillano tra 100.000 e 250.000 € (circa 112.500 e 281.250 $ USD) a seconda della referenza.
Le collaborazioni particolari (ad es. HM4 Final Edition, serie limitate Performance Art) hanno visto le loro quotazioni salire nelle aste.
Nel 2025, un HM4 Thunderbolt usato può sfiorare i 150.000 € (circa 168.750 $ USD), spesso oltre il prezzo originale, a testimonianza dell’apprezzamento collezionistico.
- Greubel Forsey: Posizionata nel segmento artigianale di altissima gamma, il marchio presenta prezzi nuovi generalmente superiori a 300.000 € (circa 337.500 $ USD) per la maggior parte dei suoi segnatempo.
Un Double Tourbillon storico si situava intorno ai 350.000 € (circa 393.750 $ USD), un GMT si avvicina ai 500.000 € (circa 562.500 $ USD), e le Grandes Sonneries o i pezzi Hand Made superano il milione di euro (circa 1,125 milioni $ USD).
Sul mercato 2025, questi orologi conservano un valore elevato data la loro rarità (circa 100 pezzi/anno).
I collezionisti istituzionali (musei, grandi collezionisti) se li contendono nelle vendite specializzate, mantenendo prezzi stabili o addirittura in leggero aumento per gli esemplari emblematici o le serie limitate.
- Urwerk: A lungo «indie accessibile», Urwerk propone nel 2025 i suoi modelli nuovi intorno ai 50.000 – 150.000 € (circa 56.250 – 168.750 $ USD) a seconda delle complicazioni.
Gli UR-100 «semplificati» si collocano sotto la soglia dei 60.000 € (circa 67.500 $ USD), mentre un UR-111C (visualizzazione lineare) o un UR-220 (ultima variazione Oil Change) si avvicina ai 130.000 € (circa 146.250 $ USD).
I pezzi storici UR-103 e UR-202 hanno visto le loro quotazioni salire sul mercato vintage: un UR-103 originale in buone condizioni può raggiungere i 70.000 € in asta (circa 78.750 $ USD) (mentre valeva ca. 40.000 € (circa 45.000 $ USD) dieci anni fa).
La domanda per le edizioni finali (UR-210 Last Edition) o i prototipi è sostenuta, il che ha spinto i prezzi verso l’alto – una dinamica classica per un marchio che annuncia la cessazione di alcune serie.
- HYT: Dopo la sua rinascita, le tariffe HYT si situano tra 70.000 € e 150.000 € (circa 78.750 $ USD e 168.750 $ USD) per i modelli nuovi.
Gli Hastroid (solo ore fluidiche) si aggirano intorno ai 70-80k€ (circa 78.750-90.000 $ USD), mentre il Moon Runner più complesso si avvicina ai 120k€ (circa 135.000 $ USD).
I primi modelli H1/H2 sul mercato dell’usato hanno conosciuto una svalutazione dopo il fallimento iniziale della società nel 2020, con alcuni H1 scambiati intorno ai 25.000 € (circa 28.125 $ USD) all’epoca.
Ma dalla ripresa, la fiducia sta tornando: nel 2025, questi vecchi HYT tendono a risalire (un H1 ben tenuto può essere venduto a 35.000 € (circa 39.375 $ USD)).
I nuovi pezzi, prodotti in pochissimi esemplari, dovrebbero mantenere meglio il loro valore, o addirittura aumentare se il marchio continua sulla sua scia innovativa.
- Angelus: Posizionata un po’ sotto il prezzo di alcune concorrenti, Angelus propone orologi tra 30.000 € (circa 33.750 $ USD) (Chronodate titanio) e 80.000 € (circa 90.000 $ USD) (U23 Tourbillon carbonio) nuovi, con eccezioni più alte (tourbillon pezzo unico).
Nel 2025, si possono trovare U41 o U42 scheletrati sul mercato secondario intorno ai 25.000-30.000 € (circa 28.125-33.750 $ USD), mostrando una leggera svalutazione per questi modelli relativamente recenti – senza dubbio perché il marchio è ancora in fase di (ri)conoscimento.
Tuttavia, le edizioni limitate come la Chronodate «Angels’ Share» in collaborazione con Revolution, o l’U50 Diver Tourbillon, conservano un valore stabile vicino al retail a causa del loro fascino collezionistico.
- Czapek & Cie: Il marchio ha praticato al lancio prezzi molto competitivi data l’alta qualità: ad esempio, il Quai des Bergues in acciaio valeva ~10.000 € nel 2016 (circa 11.250 $ USD nel 2016).
Con il successo crescente, le tariffe si sono allineate al livello della concorrenza diretta (Moser, ecc.).
Nel 2025, un Antarctique automatico tre lancette si vende circa 22.000 € su bracciale in acciaio (circa 24.750 $ USD). Le versioni complicate (Rattrapante, Tourbillon) salgono a 50-80k€ (circa 56.250-90.000 $ USD).
Sul mercato, alcuni Antarctique molto ricercati (serie limitate «Passage de Drake» con quadranti speciali) si scambiano sopra il prezzo di listino, trainati dalla tendenza degli orologi sportivi integrati e dai bassi volumi di produzione.
Al contrario, i modelli oro/gemma più classici possono subire una leggera svalutazione alla rivendita.
Globalmente, l’evoluzione dei prezzi di Czapek riflette la crescita di prestigio del marchio: coloro che hanno investito all’inizio hanno visto il valore dei loro orologi aumentare, mentre oggi i prezzi si stabilizzano a un livello elevato corrispondente al riconoscimento della maison.
In sintesi, i segnatempo di questi marchi indipendenti si collocano in fasce di prezzo generalmente molto di alta gamma.
La loro rarità e l’entusiasmo dei collezionisti mantengono una buona tenuta del loro valore, con alcuni pezzi iconici che possono addirittura aumentare di valore nel tempo.
Tuttavia, si notano delle disparità: le creazioni più stravaganti (Jacob & Co., Greubel Forsey) raggiungono vette quasi inaccessibili, mentre modelli più semplici o di giovani maison (Angelus, prima Czapek) possono ancora essere relativamente abbordabili in confronto.
In ogni caso, acquistare uno di questi orologi rappresenta un investimento considerevole, giustificato dalla prodezza artigianale e tecnica che racchiudono.
5. Consigli per l’acquisto
L’acquisizione di un orologio di alta orologeria indipendente richiede alcune precauzioni e riflessi specifici, dato il valore e la singolarità di questi pezzi. Ecco una lista di controllo per l’autenticazione e le buone pratiche per acquistare serenamente:
- Tracciabilità e certificati: Esigere i documenti originali (certificato di autenticità, carta di garanzia) e la scatola dell’orologio. Gli indipendenti forniscono spesso certificati molto dettagliati.
Verificate la corrispondenza dei numeri di serie tra l’orologio e i documenti.
Per gli orologi usati, un estratto d’archivio o una verifica diretta presso il marchio (quando possibile) può confermare la storia del pezzo.
- Autenticità dei componenti: Osservare l’orologio con attenzione da diverse angolazioni. A questo livello di finitura, la minima incoerenza è sospetta.
Ad esempio, un bilanciere non decorato su un MB&F o una viteria di qualità mediocre su un Urwerk sarebbe un segnale d’allarme – queste maison applicano una cura estrema a ogni componente.
In caso di dubbio, non esitate a farlo esaminare da un orologiaio indipendente esperto di orologi di alta gamma.
- Stato e servizio: Privilegiare gli orologi recenti in buono stato originale. I graffi d’uso leggeri sono accettabili, ma attenzione ai restauri mal eseguiti (spazzolatura del titanio o lucidatura eccessiva che cancella gli spigoli vivi).
Chiedete se l’orologio è stato revisionato regolarmente.
Idealmente, un centro assistenza autorizzato o la manifattura stessa devono effettuare le revisioni, soprattutto per i sistemi complessi (tourbillon multipli, fluidi HYT). Le fatture di servizio sono un plus rassicurante.
- Insidie specifiche: Conoscere le eventuali fragilità del modello desiderato. Ad esempio, i primi HYT H1 hanno avuto problemi di micro-perdite di fluido – assicuratevi che l’orologio abbia beneficiato di un aggiornamento o di una riparazione di questo difetto.
Allo stesso modo, gli orologi Urwerk con rivestimenti speciali (DLC nero su UR-210 ad es.) devono essere ispezionati per eventuali scheggiature o usura del trattamento superficiale.
Per gli orologi molto complicati (suonerie, calendari perpetui), verificate il buon funzionamento di tutte le funzioni prima dell’acquisto.
- Rivolgetevi a venditori di fiducia: Data la nicchia che rappresentano questi marchi, rivolgetevi a distributori ufficiali o specialisti riconosciuti.
Insegne come Exquisite Timepieces sono ad esempio autorizzate per diversi di questi marchi (Jacob & Co., Czapek, HYT…), il che garantisce l’autenticità e il servizio post-vendita.
Per i pezzi usati, privilegiate le case d’asta rinomate o le piattaforme di seconda mano sicure, che offrono una garanzia di autenticità (alcuni siti propongono un’ispezione in laboratorio prima della finalizzazione della vendita).
- Negoziazione e confronto: Il mercato di questi orologi può essere meno liquido di quello dei marchi affermati. Approfittatene per confrontare le offerte ed eventualmente negoziare.
Il modello esatto, la presenza di opzioni (un bracciale supplementare, un’incisione personalizzata) e il periodo di garanzia rimanente possono influire.
Informatevi sulla disponibilità: se si tratta di un pezzo ancora prodotto ma con lista d’attesa, valutate l’interesse di acquistare immediatamente con un piccolo sovrapprezzo rispetto al prezzo di negozio, contro l’attesa di diversi mesi.
Per gli orologi fuori produzione, monitorate i risultati delle aste passate per conoscere l’andamento dei prezzi.
- Rivendita e manutenzione futura: Infine, considerate fin dall’acquisto l’aspetto della manutenzione a lungo termine. Queste maison offrono generalmente un servizio post-vendita affidabile, ma in caso di cessazione dell’attività (fu il caso di HYT nel 2020, fortunatamente temporaneo), i pezzi di ricambio e le competenze richieste potrebbero diventare rari.
È un parametro da tenere a mente. In caso di rivendita, conservate bene tutti gli elementi (documenti, accessori) perché l’acquirente successivo vi attribuirà grande importanza e ciò valorizzerà il vostro orologio.
Seguendo questi consigli, l’acquisto di un orologio indipendente di alta orologeria potrà avvenire in tutta fiducia, che si tratti di un modello nuovo sottoscrivendo una lista esclusiva o di un pezzo usato rarissimo scovato da un collezionista.
Non dimenticate che la passione deve guidare questo acquisto tanto quanto la ragione: prendete piacere a scambiare con gli intenditori, a scoprire la storia dietro ogni calibro e, una volta l’orologio al polso, ad apprezzare il lavoro straordinario che rappresenta.
Conclusione
I marchi indipendenti come Jacob & Co., MB&F, Greubel Forsey, Urwerk, HYT, Angelus o Czapek & Cie hanno profondamente segnato l’orologeria contemporanea.
In appena due decenni, questi artigiani del tempo hanno spinto i confini della tecnica e del design, creando oggetti d’arte meccanici che affascinano collezionisti e amatori.
Il loro contesto storico atipico – spesso una reazione al conservatorismo imperante – spiega il carattere rivoluzionario dei loro orologi.
Ciascuno ha portato la sua dose di innovazioni: nuovi modi di visualizzare l’ora, complicazioni inedite, materiali innovativi.
Le referenze imperdibili che hanno prodotto sono ormai pietre miliari dell’alta orologeria del XXIe secolo, e l’interesse sostenuto del pubblico specializzato si riflette in prezzi che si mantengono a livelli elevati, o addirittura progrediscono per i pezzi più ricercati.
L’acquisto di uno di questi orologi deve essere attentamente ponderato e accompagnato dalle verifiche d’uso, ma offre in cambio la soddisfazione di possedere un orologio realmente fuori dal comune, frutto della passione e del savoir-faire di orologiai visionari.
Al di là della semplice misurazione del tempo, questi segnatempo incarnano una filosofia di indipendenza e creatività senza compromessi – indossare uno di questi orologi è un po’ come portare il futuro dell’orologeria al polso, onorando al contempo un patrimonio artigianale secolare.
In definitiva, le maison indipendenti di alta orologeria propongono segnatempo all’incrocio tra arte e tecnica, il cui possesso e contemplazione procurano un’emozione unica agli amatori illuminati.